La subacquea: un mondo da scoprire
Attraverso questa rubrica potrete avvicinarvi all’universo sottomarino, imparerete a conoscerlo, a scoprirne i lati più belli e saprete come rispettarlo.
Attraverso questa rubrica potrete avvicinarvi all’universo sottomarino, imparerete a conoscerlo, a scoprirne i lati più belli e saprete come rispettarlo.
Avevate mai pensato di avvicinarvi alla subacquea? E’ arrivato il momento di farlo.
Anche se è un mondo che vi spaventa, ma che nello stesso momento vi attrae, è un’esperienza unica alla quale non potete rinunciare. Lasciate da parte le fobie e lasciatevi trasportare dalle vostre passioni, non ve ne pentirete. Non c’è nulla da temere, come sempre ci vuole “sale in zucca”. Il mare se rispettato vi rispetterà. Attraverso questa rubrica esploreremo il fantastico mondo sottomarino e cercherò di scacciare via i timori che vi impediscono di avvicinarvi alla subacquea.
Partiamo dal perché entrare in contatto con il modo sottomarino. La risposta è più semplice di quanto pensiate. Rinunciare a questo hobby significa privarsi di un parte di mondo, quella più vasta e più varia. Sott’acqua c’è un vero e proprio universo. Pesci, molluschi, spugne, alghe, crostacei, coralli sono solo una piccola parte di questo splendido e immenso villaggio. Un villaggio sempre diverso, per i colori, per le dimensioni e per gli abitanti che lo popolano.
Perché viaggiare fino all’altra parte dell’emisfero quando ancora non abbiamo scoperto cosa c’è sotto l’acqua?
La curiosità e la ricerca di qualcosa di sconosciuto non raggiungibile a tutti, è quello che ha spinto me, a quel tempo una ragazzina terrorizzata all’idea di mettere le bombole e nello stesso tempo elettrizzata dal poter visitare e conoscere qualcosa di nuovo.
Solo la vestizione prima di immergersi è qualcosa che ti carica di adrenalina. Indossare la muta di neoprene da 5 millimetri o una semistagna per i più freddolosi come me. Mettere i calzari, le pinne, la maschera e… munirsi di zavorra, erogatori, computer e gav …
Per cominciare è necessario sapere cosa sono e come si usano queste attrezzature. Oggi partiremo dal gav, ovvero il giubbotto nel quale viene inserita la bombola. Il termine è un acronimo di Giubbotto ad Assetto Variabile, serve per mantenere il cosiddetto assetto idrostatico neutro sott’acqua. Il gav, chiamato anche jacket, è collegato con la bombola da una frusta all’interno della quale passa l’aria e quindi può essere gonfiato e sgonfiato a seconda delle esigenze del subacqueo. In pratica il gav sostituisce la vescica natatoria dei pesci che permette loro di mantenere un andamento costante in acqua a profondità diverse.
Non tutti lo sanno, ma la pressione atmosferica varia anche sotto il livello del mare. Ogni dieci metri la pressione aumenta di un bar, di conseguenza un corpo, superata una certa profondità sotto il livello dell’acqua, viene schiacciato verso il fondo. Per evitare di nuotare come delle sogliole sulla sabbia, si deve contrastare la pressione atmosferica gonfiando leggermente il jacket e ottenere un assetto neutro. E’ semplicissimo, proprio come un palloncino che attaccato a un tubiccino si gonfia o si sgonfia, e ti può portare su o giù. Con la giusta quantità d’aria ti permette di mantenere la stessa quota in acqua, senza sforzo. Semplice non trovate?
Elisabetta Cantalini
Argomenti: #subacquea, Daily Nautica
Ciao, Marco Istruttore Padi 903731, complimenti per la spiegazione. Ma cosa molto importante da dire, che per imparare ad usare le attrezzature subacquee, bisogna seguire un corso Sub, che insegna teoria e pratica su come si sta sott’acqua.