IVA al 10% sui Marina Resort: fumata bianca, c’è il decreto attuativo
Il decreto attuativo stabilisce i requisiti minimi che i Marina resort devono possedere ai fini dell’equiparazione alle strutture ricettive all’aria aperta
Il decreto attuativo stabilisce i requisiti minimi che i Marina resort devono possedere ai fini dell’equiparazione alle strutture ricettive all’aria aperta
Sembra finalmente essere arrivato il punto su una vicenda che rischiava di diventare assurda, l’Iva al 10% applicata sui posti in transito o inferiori all’annualità nei Marina Resort. Dopo un percorso assai contorto arriva il nuovo decretto attuativo, che formalmente ripristina l’IVA al 10% appena in tempo, con la stagione turistica praticamente già iniziata.
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo decreto attuativo dei Marina resort, che rende nuovamente operativa l’applicazione dell’IVA turistica al 10% agli ormeggi a breve (inferiori all’annualità).
Il decreto attuativo stabilisce i requisiti minimi che i Marina resort devono possedere ai fini dell’equiparazione alle strutture ricettive all’aria aperta, ossia i servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo per il pernottamento dei turisti.
L’emanazione del decreto si è resa necessaria dopo che la Corte Costituzionale aveva parzialmente accolto il ricorso della Regione Campania avverso il decreto attuativo della legge che riconosce l’applicazione dell’IVA al 10%, nella parte in cui non prevedeva la previa intesa nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Il nuovo decreto attuativo identifica i servizi da offrire, senza indicare le quantità erogate, che potranno quindi essere oggetto di un ulteriore, autonoma, disciplina regionale.
“Siamo molto soddisfatti – commenta Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica – di questo importante risultato ottenuto alle porte della stagione estiva. UCINA aveva richiesto con forza che il decreto attuativo fosse approvato al più presto possibile per non rischiare di perdere il vantaggio e la spinta economica che tale norma è già stata in grado di garantire al turismo nautico nel 2015. Lo scorso anno, al suo primo anno di applicazione, la norma ha prodotto un aumento del 4% dei contratti di ormeggi stagionali Rendendo nuovamente più appetibile la sosta presso gli ormeggi in transito nei porti turistici italiani verrà attirato nelle nostre acque un numero maggiore di imbarcazioni che potranno così godere della bellezza delle coste italiane a prezzi concorrenziali nel Mediterraneo”.
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