La nautica italiana vola: il fatturato 2023 raggiunge il massimo storico di 8,33 miliardi di euro

Tra i fattori che hanno alimentato questo ulteriore incremento di fatturato c'è soprattutto il boom delle esportazioni

20 September 2024 | di Manuela Sciandra

È stata presentata alla 64esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, nell’ambito della conferenza Boating Economic Forecast, la nuova edizione di Nautica in Cifre – LOG, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con Fondazione Edison e con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Il settore della nautica da diporto – ha dichiarato Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica – si conferma molto solido nel 2023, proseguendo la crescita reattiva che ha caratterizzato gli anni post pandemia. Il fatturato del comparto industriale ha infatti raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro, che corrisponde esattamente a 1 miliardo in più rispetto al 2022. L’incremento, pari al +13,6%, fa seguito alla già consistente crescita del 20% messa a segno nel 2022″.

“I dati di consuntivo che emergono da questa 45esima edizione della Nautica in Cifre – ha affermato l’ingegnere Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica – rispecchiano le nostre precedenti stime sul 2023, con il fatturato del comparto della cantieristica in crescita del 14,8%, attestandosi in prossimità dell’estremo superiore dell’intervallo di confidenza”.

Tra i fattori che hanno alimentato questo ulteriore incremento di fatturato si deve soprattutto considerare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica. A tal proposito, il professore Marco Fortis, direttore e vicepresidente di Fondazione Edison, nonché coordinatore scientifico della ricerca, ha ricordato che nel 2023 l’export di unità da diporto prodotte in Italia ha superato la soglia dei 4 miliardi di euro, crescendo ulteriormente nel primo quadrimestre 2024, raggiungendo un picco di 4,23 miliardi.

“Nel 2023 – ha proseguito Fortis – l’Italia mantiene il primato di principale Paese esportatore al mondo nel settore della cantieristica nautica, rappresentando il 19,3% dell’export mondiale. Si tratta della quota maggiore mai registrata dal nostro Paese. La nautica tricolore ha evidentemente una forte propensione ai mercati esteri, con gli USA che continuano a essere il più importante mercato a livello globale per i nostri cantieri. Grazie a un tasso di esportazione pari al 90%, la produzione italiana di nuove unità da diporto conferma il proprio primato mondiale nei superyacht, con oltre la metà degli ordini globali, nonché nei segmenti delle grandi unità pneumatiche, della componentistica e degli accessori”.

Le imbarcazioni da diporto rientrano tra i settori che, dall’inizio del nuovo millennio, hanno registrato le maggiori crescite dell’export. Tenendo conto unicamente dei settori manifatturieri più rilevanti per la bilancia commerciale italiana, ovvero quelli che nel 2023 presentano un surplus commerciale superiore a 2 miliardi di euro, il comparto delle imbarcazioni da diporto e sportive si posiziona infatti al quarto posto per crescita dell’export, salendo di due posizioni rispetto al 2022.

Anche l’incidenza del comparto nell’ambito della classe di riferimento “Altri mezzi di trasporto” (i mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli) è via via cresciuta nel tempo. In termini di export, rispetto al 2000, l’incidenza della cantieristica nautica è raddoppiata, passando dall’8,7% del 2000 al 18,5% del 2023. Per quanto riguarda invece l’impatto del settore nautico italiano sul mercato del lavoro, gli addetti effettivi nel 2023 sono saliti a 30.690, con una significativa crescita del 7% circa.

Il contributo del settore della nautica al PIL nazionale ha superato i 7 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 14,2% circa rispetto allo scorso anno. Anche il peso del contributo della nautica al PIL in rapporto al PIL nazionale ha raggiunto il 3,38 per mille, in aumento costante dal 2013, mostrando una crescita maggiore del settore rispetto all’economia nazionale, evidente soprattutto negli ultimi tre anni.

“Il quadro generale di questi ultimi 12 mesi – ha spiegato Pagani Isnardi – risulta mutato, con alcune trasformazioni delle dinamiche del mercato nautico nei vari segmenti di riferimento. Il 2024 appare finora caratterizzato da una normalizzazione della crescita del settore, a seguito del lungo ciclo di forte sviluppo, e da una più evidente differenziazione delle dinamiche fra i prodotti di fascia elevata e la piccola nautica. Nello specifico, proprio quest’ultima sta registrando incertezze, causate dalla presenza, in alcuni mercati, di elevati stock di unità da diporto, che vanno a interferire con la vendita dei nuovi modelli di taluni segmenti dimensionali”.

“Le performance dei principali saloni autunnali del 2024, trainati dal nostro Salone Nautico – ha concluso il direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica – potranno chiarire il quadro di riferimento ma le prospettive per il futuro, a livello di industria italiana, dovrebbero restare comunque nel complesso positive. E non è poco, considerando gli attuali difficili scenari congiunturali esterni, con gli ancora troppo elevati tassi d’interesse, le difficoltà di accesso al credito, le crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l’attesa per i risultati delle elezioni americane”.

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