Bilancio stagione nautica 2015: la ripresa è solo una bolla mediatica?
Proviamo a tracciare con il nostro esperto un bilancio sull'andamento del settore nautica 2015, la ripresa è reale o è solo un finto ottimismo costruito?
Proviamo a tracciare con il nostro esperto un bilancio sull'andamento del settore nautica 2015, la ripresa è reale o è solo un finto ottimismo costruito?
Fare bilanci e dare pareri obbiettivi, in un settore come la nautica, può essere non semplice, non in ultimo se si dovessero considerare le peculiari realtà regionali e geografiche, che influenzano, e non poco, una disamina di tale portata.
Ciò detto, meglio allora affidarsi ad alcuni elementi di analisi che purtroppo registrano, ancora una volta, un trend tutto sommato non entusiasmante per non dire negativo.
Il primo elemento è dato dall’immensa quantità di naviglio, sia a vela che a motore e di tutte le lunghezze, poste in vendita o peggio lasciate a secco od in banchina. Questi dati, complice ancora lo spettro della crisi, oltre che a confermare il non idilliaco stato del cluster, sicuramente indicano anche la non certa aria frizzante che si respira da qualche anno a questa parte.
A ciò si aggiunge, elemento di considerazione non meno importante in una valutazione del genere, anche il fattore del collocamento dei marittimi, il quale, e salvo le dovute eccezioni, registra tutta la sofferenza di cui soffre il comparto, non solo nel diporto, ma anche nello shipping. Moltissimi sono stati infatti i marittimi, di ogni qualifica, rimasti a spasso in questa stagione che se non di depressione si è rilevata quantomeno di stallo.
Antitetico nella nautica si potrebbe invece definire il business del charter, il quale, inserzioni alla mano, ha certamente registrato da un lato un generale abbassamento dei costi e dall’altro riconferme positive per taluni operatori che quest’anno hanno potuto far navigare le proprie unità con una certa costanza.
Mentre per la poca compravendita di naviglio da inizio stagione a questa parte, a sentire certi broker, sembrerebbe esserci stato il pronto movimento di naviglio verso l’estero con l’immancabile cambio di bandiera, soprattutto verso i registri che gravitano con bandiera Red Ensign.
A pochi giorni dall’apertura del Salone Nautico di Genova, per le questioni che ci riguardano più da vicino, competitor transalpini a parte (cfr. lo Yachting Festival di Cannes), sarà chiaramente interessante, come del resto è sempre stato, misurare ciò che verrà fuori da questo attesissimo salone, il quale, speriamo possa regalarci, oltre che delle belle novità, anche e soprattutto segnali, se non di ripresa, di crescita vera e propria.
Non si può allora far altro che attendere questo prossimo salone, non solo per l’evento in se, ma soprattutto per capire, soffermandosi per un istante a riflettere, sul reale stato di salute del settore Nautico e delle sue prospettive di rilancio ed opportunità per un indotto, ricordiamolo, fatto di reali persone, famiglie e professionisti che gravitano in quello che certamente rimane un grande e passionale settore industriale, la Nautica.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
Per ulteriori informazioni:
www.studiomcs.org – www.perizienavali.it
E-mail: info@studiomcs.org
Tel. +39 389 006 3921
Argomenti: Daily Nautica
con l’obiettività che vi distingue, ospitate ancora una volta ottimi spunti per una analisi sull’andamento del settore.
Il mio punto di osservazione privilegiato è la Sardegna, il nord Sardegna, dove opero professionalmente anche in ambito nautico: questa estate si sarebbero potuti ripassare a memoria rispetto alla stagione scorsa i nomi dei super – yacht presenti in rada cheperò, come asserito da Giancarlo, non fanno certo “quota”: sono apparse in vertiginoso declino le imbarcazioni medie, i cui armatori non hanno trovato da parte del governo e delle obsolete capacità gestionali dei vari marinas una sponda utile a scegliere di uscire dai capannoni o dai piazzali di rimessaggio per vivere in mare l’estate appena trascorsa.
Garantisco che nel nord Sardegna questa è stata la realtà, con cantieri invasi da unità nemmeno preparate per la stagione e broker in affanno preoccupati di riempire le loro bacheche con offerte di usato recanti prezzi iperbolicamente ribassati e che ritroveremo puntualmente in offerta la prossima primavera.
Il Re è nudo, ma ancora non sembra il tempo di gridarlo.
Se la causa dei nostri mali possa risiedere nella poca correttezza di alcuni furbacchioni che non rilasciano la fattura allora siamo a cavallo! L’analisi non poteva essere megliore di come è stata esposta. in primo luogo apparte le soggettive e opinabilissime statistiche disponibili fatte dai soliti noti, credo sia impossibile asserire che quanto detto sia lontano anni luce dalla realtà. nella sola marina di nettuno potrei personalmente indicare nomi e cognomi di armatori con ferretti ecc. usciti solo otto ore in tutta la stagione. Semmai le chiacchere le fanno i soliti scienziati di turno che si innalzano quotidianamente a profondi conoscitori dei problemi che affliggono il nostro paese. Vediamo di farla finita cercando di impiegare il nostro tempo a cose più concrete, piuttosto che menarla tanto a trovare scuse per rompere le scatole.
Se chi lavora nella nautica rilasciasse fattura e pagasse le tasse ,forse si potrebbe fare un bilancio più appropriato, per quanto riguarda il “bilancio ” concordo con Andrea, di “chiacchierate” l’Italia è piena.
Cercare di valutare l’andazzo di una stagione credo non sia semplice. articolo dell’ottimo Perito Motta però credo abbia centrato il punto anche con apprezzabile equilibrio. personalmente mi trovo d’accordo con Giancarlo ho come l’impressione che queste associazioni tutelino sempre i grossi nomi e i grossi cantieri e basta.
da censurare l’offensivo commento di andrea, del tutto fuori luogo.
speriamo che questa nuova associazione abbia nei suoi primari obbiettivi la protezione degli utenti dalle tante vessazioni che il nostro governo insiste a perpetrare e non la sola difesa dei cantieri di grosse barche che non fanno la nautica di un paese . pero i nomi che sono stati fatti non mi lasciano molte speranze..prendiamo esempio dai paesi ove la nautica è sempre in aumento in tutte le sue attività ed è rivolta alla nautica minore che è quella che fa i numeri che contano
Beh, questo non è un bilancio… è una chiaccherata con poca utilità, a parte l’italiano approssimativo.
Quale addetto del settore vi posso dire che la ripresa nel settore nautico non c’è ancora.
Vedremo se il governo riuscirà ad infondere un po’ di fiducia nel prossimo futuro.