NavalTecnoSud sbarca in Corea e guarda a nuovi mercati internazionali
Barbara Spadavecchia: "Siamo molto soddisfatti. Il nostro obiettivo era proprio quello di portare un prodotto italiano certificato all'estero"
Barbara Spadavecchia: "Siamo molto soddisfatti. Il nostro obiettivo era proprio quello di portare un prodotto italiano certificato all'estero"
NavalTecnoSud diventa sempre più internazionale. Dopo essere approdata a Newport in Inghilterra, ora sbarca in Corea. La prima fornitura è destinata a Marine Corea e consiste in una serie di attrezzature che taccheranno dei mega yacht Azimut 80. Nello specifico si tratta di tacchi per la chiglia, con portata di 30 tonnellate e cavalletti verticali laterali con portata di 10 tonnellate.
LN ha intervistato telefonicamente Barbara Spadavecchia, co-fondatrice di NavalTecnoSud insieme al padre Roberto, in merito a questa nuova importante opportunità di espansione in Asia.
LN: Cosa rappresenta per voi questa prima commessa in Asia?
BS: “E’ una grande conquista raggiungere il mercato asiatico perché nonostante la loro grande operosità in tutti i settori a costi limitati, rinunciando però a sicurezza e tecnologia, hanno scelto un prodotto italiano certificato CE. Speriamo sicuramente di crescere anche in una realtà come quella asiatica dove i costi di produzione sono inferiori ai nostri ma siamo convinti che la nostra professionalità e la qualità in senso di sicurezza e praticità dei nostri prodotti farà leva anche in un contesto di abitudine storica al risparmio”.
LN: Da qualche anno, ormai, NavalTecnoSud è sempre più internazionale. Guardate anche ad altri mercati oltre a quello asiatico?
BS: Sicuramente ci stimola molto il mercato dell’Australia e della Nuova Zelanda, dove abbiamo già dei contatti e cerchiamo la soluzione adatta al trasporto che è l’unico vero ostacolo al commercio internazionale.
LN: NavalTecnoSud è partita dal piccolo ed è cresciuta fino al punto di guardare ai mercati internazionali come nuovi “lidi di attracco”. Come ci si sente ad avere ottenuto così tanti risultati positivi? Come avete fatto ad arrivare così lontano?
BS: Siamo ovviamente molto soddisfatti anche se non proprio meravigliati. Il nostro obiettivo era proprio quello di portare un prodotto italiano certificato all’estero e quindi far conoscere la professionalità e l’affidabilità dei prodotti Made in Italy. Per raggiungere questo obiettivo, che sicuramente è ancora in fase di realizzazione, ci è voluto semplicemente il cuore e la sinergia di una ‘famiglia’. Difatti questa società è nata tra me e mio padre Roberto Spadavecchia e abbiamo portato sicuramente questa condizione anche nel lavoro, oltre alla lunga esperienza di mio padre nel mondo del commercio.
Chiara Biffoni
Argomenti: Accessori nautici, shipping