01 marzo 2012

Tassa sulla barca, opinioni illustri / 1

01 marzo 2012

Ecco le prime considerazioni di Cristiano Salluzzo, direttore di Portosole, sulla trasformazione della tassa sui diritti di stazionamento delle imbarcazioni in tassa di possesso. La nostra intervista esclusiva

Ecco le prime considerazioni di Cristiano Salluzzo, direttore di Portosole, sulla trasformazione della tassa sui diritti di stazionamento delle imbarcazioni in tassa di possesso. La nostra intervista esclusiva

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Una boccata di ossigeno per la portualità turistica. Ecco cosa ha rappresentato il “dietrofront” del Governo sulla contestata “tassa barca” per i gestori dei Marina. Abbiamo contattato il dott. Cristiano Salluzzo, direttore di Portosole Sanremo, uno dei più grandi porti turistici del Mediterraneo, con 800 posti barca situati nel cuore della città dei fiori.

 

Dott. Salluzzo, come considera la “virata” del governo Monti?

«Credo di parlare a nome della categoria affermando che la modifica della tassa è stata molto apprezzata: anche perché l’imposta è stata riformulata sulla base di tutte le richieste del comparto nautico. Se fosse stata applicata, a partire dal primo di maggio, la tassa ideata a dicembre, avremmo assistito a conseguenze disastrose».

 

La paura della tassa “ammazza-nautica” ha imperversato per mesi, tra gruppi di “indignados della nautica” su facebook e comunicati di Ucina, Assomarinas e comitati di proprietari di barche che minacciavano di abbandonare l’Italia. Avete avuto delle disdette preventive?

«In quanto Portosole, non abbiamo subito danni. I clienti, come peraltro i gestori, hanno preso tempo e cercato di capire cosa potesse succedere. Soprattutto dagli stranieri (la tassa sui diritti di stazionamento era rivolta a chiunque bazzicasse per le nostre coste, a prescindere dalla nazionalità, ndr) abbiamo avuto tante richieste di spiegazioni e approfondimenti. Dal nostro canto invece stavamo studiando modi per convincere gli utenti a rimanere da noi (si sono viste parecchie offerte attuate dai Marina, che consentivano all’utente un risparmio sulla tassa, ndr), che avremmo utilizzato qualora la tassa sullo stazionamento fosse entrata effettivamente in vigore».

 

A livello generale, secondo lei, il comparto nautico ha avuto danni?

«Posso risponderle ovviamente solo per quanto riguarda la portualità turistica. Credo che, fino a questo momento, i buoi non fossero ancora scappati dalla stalla, ma se ne avvertiva fortemente il rischio. Soprattutto nell’ambito di strutture, quale Portosole, in grado di ospitare imbarcazioni fino a 90 metri di lunghezza, che nella stragrande maggioranza di casi battono bandiera straniera, e che erano pronte a far le valige».

 

Eugenio Ruocco

 

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