29 aprile 2012

Nuovo porticciolo di Levanto, il clima si fa teso

29 aprile 2012
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1.100 firme raccolte (su 5.400 abitanti) contro il progetto del nuovo porticciolo turistico (732 posti barca per un costo di 12 milioni di euro) a Levanto

1.100 firme raccolte (su 5.400 abitanti) contro il progetto del nuovo porticciolo turistico (732 posti barca per un costo di 12 milioni di euro) a Levanto

1 minuto di lettura

L’offerta di posti barca è in continuo aumento, malgrado il periodo recessivo e la contrarietà, spesso, della cittadinanza. Adesso tocca a Levanto, alle porte delle Cinque Terre, dove è stato approvato (con il “si” dei comuni di Levanto e Bonassola) il progetto per la costruzione di un porticciolo turistico da 732 posti barca (costo: 12 milioni di euro) al posto dell’attuale approdo con rimessaggio. I cittadini che hanno già firmato per il “no”, scrive Paolo Crecchi sul Secolo XIX, sono già 1.100 a fronte di 5.400 abitanti.

 

“A essere sacrificati sarebbero una spiaggia, una prateria di poseidonia e uno spicchio di orizzonte, oscurato da due dighe alte sei metri”, si legge qul quotidiano: in teoria non si potrebbe procedere, perché la costruzione avrebbe luogo nei pressi del rio Vallesanta, esondato durante l’alluvione dello scorso autunno. In realtà c’è già un centro commerciale, per adesso sfitto, che potrebbe diventare una miniera d’oro, con la nuova base nautica, per la Levanto Waterfront, “società partecipata dai comuni di Levanto e Bonassola ma anche, per un quarto ciascuno, dagli imprenditori edili Roberto Queirolo e Emiliano Schilke”.

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4 commenti

  1. Piero dice:
    2 May 2012 alle 14:23

    Mi sembra che il desiner del porto non abbia dovuto far appello a molta fantasia e previdenza per posizionare il porto in corrispondenza della foce di un fiume che è esondato con possibilità di farlo ancora se non si prendono misure protettive PRIMA DELLA COSTRUZIONE DEL PORTO.

    Auguri agli abitanti ed ai clienti del futuro porto nel caso di esondazione, le barcjhe le ritroveranno semplicemente appoggiate sulle dighe esterne del porto e potranno alarle in mare direttamente da li.

    Piero.

  2. Gaetano dice:
    2 May 2012 alle 15:50

    Infatti aumentano le offerte dei posti barca e non le richieste.Verra’ altro cemento,altre pratiche giudiziarie e gli ormeggi per le nostre barche da 7-8-9 metri saranno proibitivi.Viva l’italia del cemento e delle tangenti………………………

  3. Roberto Guarino dice:
    10 May 2012 alle 15:10

    Sono quasi 40 anni che vado in vacanza a Bonassola, del porto turistico se ne parla da almeno 20. Da quando sono aperte le gallerie è un piacere andare a Levanto in bici (max 6 minuti andando piano), tanto è vero che al locale Circolo Vela tengo la mia deriva perchè “quando c’è vento c’è mare e quando c’è mare a Bonassola non si può varare”.
    La logica del “no” soffoca qualsiasi iniziativa, tutte le cittadine rivierasche in Costa Azzurra, ma anche in Corsica e Sardegna, godono di innumerevoli vantaggi economici e no dai loro Porti Turistici e non si capisce quindi perchè in Italia debba sempre prevalere l’immobilismo. Tra l’altro il nuovo porto non sarebbe poi “troppo” più grande dell’attuale “approdo” ma senz’altro estieticamente molto più bello e funzionale.
    Certo: le regole vanno rispettate, se il torrente ha esondato, il progetto va rivisto per tenerne conto, i 6 metri di diga mi sembrano effettivamente tanti, la spiaggetta potrebbe essere salvaguardata (almeno in parte), etc.
    Ma infine cerchiamo di non confondere democrazia con demagogia: intanto 1000 su 5000 vuole dire che la “minoranza” della popolazione è “contraria” e poi se tutti i passaggi di legge (Delibere Comunali, Valutazione Impatto Ambientale, Conferenza dei Servizi, e chi più ne più ne metta) vengono superati con successo, le opere DEVONO essere fatte, non ha senso che i desideri della su citata “minoranza” debbano condizionare le scelte strategiche di due località che praticamente solo dal turismo traggono il loro benessere. Altrimenti diamo ragione ai 200 tifosi che hanno costretto i giocatori del Genoa a togliersi la maglia, fosse stato per me li avrei arrestati già allo stadio in flagranza di reato.
    Vabbè, magari il porto lo vedranno i miei nipotini quando, stufi di aspettare, i villeggianti amanti della barca saranno emigrati altrove.
    Buon vento

  4. Roberto Guarino dice:
    10 May 2012 alle 15:24

    Rispondo a Piero: certo, hai ragione sul fiume, ma il costo della sua messa in sicurezza DEVE essere fatto pagare dalla società che realizzarà il porto come “onere di urbanizzazione”; il punto è sempre lo stesso, le cose vanno fatte per bene, con progetti ben fatti, da specilisti esperti (ingegneri, geologi, idrologi, etc) e soprattutto “controllati” da rappresentanti delle instituzioni onesti, esperti, capaci e vogliosi di fare l’interesse pubblico e non il proprio e desiderosi di “fare” le cose e non di tirare a campare. E poi, guarda, che anche adesso il fiume scarica nella baietta e si trova la barriera a massi davanti, quella sì, fatta anni fa un po’ artigianalmente, potrebbe essere pericolosa, se la si fa nuova la si può fare meglio.
    Rispondo a Gaetano: hai ragione anche tu, infatti in queste infrastrutture va mantenuta una parte pubblica che, magari con meno servizi, offre posti barca a prezzi meno esosi (vedi Porto Antico qui a Genova).