31 ottobre 2012

Arrembaggio al largo di Anzio! Occhio ai pirati del Tirreno!

31 ottobre 2012

Rubano in mezzo al mare una barca a vela di 20 metri, il Blu III, i proprietari, una coppia di Nettuno vengono derubati e abbandonati in mare sul gommone; peccato che l’imbarcazione a vela fosse troppo per gli assalitori: il 20 metri viene ritrovato distrutto tra gli scogli

Rubano in mezzo al mare una barca a vela di 20 metri, il Blu III, i proprietari, una coppia di Nettuno vengono derubati e abbandonati in mare sul gommone; peccato che l’imbarcazione a vela fosse troppo per gli assalitori: il 20 metri viene ritrovato distrutto tra gli scogli

2 minuti di lettura

Nuovi pirati del Tirreno? Dovrebbero imparare a manovrare anche le vele, verrebbe da dire pensando alla magnifica barca a vela ritrovata abbondonata tra gli scogli completamente distrutta: marito e moglie a bordo invece, fortunatamente, se la sono cavata con un grande spavento. Fino ad oggi non si erano mai verificati casi di pirateria in mare aperto, piuttosto casi di natanti d’alto bordo spariti dalle banchine; questa volta non si tratta di “semplici” ladri, il luogo e le modalità classificano come atto di pirateria il vero e proprio assalto subito dalla coppia di imprenditori di Nettuno, località in provincia di Roma, sul quale indaga la Capitaneria di porto di Latina.

 

Secondo la testimonianza della coppia che veleggiava alcune miglia al largo tra Latina e Anzio, i rapinatori, dopo aver seguito con un gommone il veliero, all’improvviso riescono a salire a bordo, proprio come veri pirati, i due uomini armati derubano di gioielli e contanti per il valore di un migliaio di euro marito e moglie, in seguito non contenti del bottino decidono di rubare anche l’imbarcazione facendo salire i proprietari sul gommone in dotazione al veliero.

 

Mentre i coniugi, terrorizzati, vanno alla deriva in mare aperto i pirati si allontano con il Blu III, probabilmente sottovalutando la differenza tra pilotare un gommone e timonare un veliero.

 

La barca è stata ritrovata incagliata nella spiaggia di Anzio con il fasciame sparso in tutta la zona e ingenti danni. La riflessione è d’obbligo, se non siamo liberi di andare in mare aperto anche tra le nostre splendide coste: come è possibile tutelarsi da questi atti, che evidentemente non sono così geograficamente lontani come pensavamo?

 

G.S.

 

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1 commento

  1. Uncino says:

    Chissà se gli inquirenti gli hanno chiesto se erano con la benda o senza! Anche questo caso poi uscirà che la barca era in vendita e assicurata, scommettiamo?