Parte da Genova il "viaggio al termine della notte". Incontro con Elio Germano
Al Teatro Politeama, il 2 Febbraio, accompagnato dalla musica dal vivo di Theo Teardo alla chitarra e Martina Bertoni al violoncello, il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline prende voce. Abbiamo incontrato Elio Germano, amico di Liguria Nautica.
Al Teatro Politeama, il 2 Febbraio, accompagnato dalla musica dal vivo di Theo Teardo alla chitarra e Martina Bertoni al violoncello, il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline prende voce. Abbiamo incontrato Elio Germano, amico di Liguria Nautica.
E la voce è proprio quella di uno degli attori emergenti più apprezzato della scena cinematografica e teatrale italiana. Elio Germano legge i frammenti della memoria della prima guerra mondiale contenuti nelle pagine del romanzo semi-autobiografico di Céline.
I ricordi della guerra arrivano nitidi al pubblico attraverso una profondità vocale che assurge a simbolo del tormento generato da un’esperienza così devastante.
Elio Germano, in un’alternanza di toni e attraverso un gioco sonoro di microfoni rievoca il significato intrinseco della narrazione: una riflessione esistenzialista sulla condizione umana caratterizzata da una forte vena di misantropia e cinismo. Il passato ovvero il ricordo degli anni della guerra e il presente, il momento della narrazione, si legano attraverso un mix musicale che esalta le distanze temporali.
La campionatura di suoni elettronici riprodotti da un computer al centro della scena abbraccia infatti il tempo tenuto da un violoncello e una chitarra che evocano la disperazione della condizione umana afflitta dall’odio e dalla morte.
Liguria Nautica ha incontrato nel backstage in esclusiva Elio Germano che ci ha dedicato qualche minuto per una veloce chiacchierata.
Arrivato a Genova il giorno stesso dello spettacolo, Elio ci fa capire che negli ultimi anni la sua vita è stata un continuo spostamento, un incastrarsi di occasioni ed opportunità lavorative tra cinema e teatro, riducendosi in alcuni casi a girare sul set di un film durante il giorno e recitare a teatro la sera.
È un periodo per Elio di tanto lavoro in un momento in cui anche il cinema italiano sta attraversando un periodo di crisi.
La sua bravura è premiata.
Nato a Roma da una famiglia di Duronia in provincia di Campobasso nel 1980, Elio esordisce nel cinema all’età di dodici anni come protagonista del film di Castellano e Pipolo Ci hai rotto papà (1992).
Da questo momento in poi una serie di successi che lo portano fino al David di Donatello come miglior attore protagonista con il film Mio fratello è figlio unico (2007), di Daniele Luchetti e solo un anno dopo con la pellicola La nostra vita, diretta da Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso al 63° Festival di Cannes, viene insignito del premio Palma d’ Oro per la miglior interpretazione maschile.
A Genova è venuto spesso, l’anno scorso lo abbiamo visto recitare al Teatro Archivolto “Thom Pain (basato sul niente)” ed ha da poco ha finito di girare alcune delle scene del docu-film di Daniele Vicari sull’irruzione della polizia all’interno della scuola Diaz durante il G8 a Genova del 2001 “ Diaz – non lavare questo sangue”.
Genova gli piace e apprezza la risposta del pubblico genovese alle sue performance, sorridiamo perché da bravi genovesi conosciamo la rigidità e la chiusura che spesso ci contraddistingue, ma nel suo caso abbiamo saputo riconoscere un vero talento.
Francesca Accarpio
Argomenti: Daily Nautica