09 settembre 2011

Nautica e diporto, arriva la patente a punti

09 settembre 2011

La patente nautica potrebbe seguire la falsa riga del sistema a punti automobilistico. Tutti i particolari

La patente nautica potrebbe seguire la falsa riga del sistema a punti automobilistico. Tutti i particolari

1 minuto di lettura

All’inizio l’introduzione del sistema della patente a punti, al volante, ha impaurito tutti. Ma, dopo le prime fisiologiche critiche, è stato recepito dagli automobilisti e, tutto sommato, funziona.

 

Un disegno di legge partorito in Parlamento dalla commissione Trasporti, che sarà sottoposto all’approvazione di Camera e Senato, prevede l’istituzione della patente nautica a punti. È indubbio che negli ultimi anni gli incidenti in mare abbiano subito un vertiginoso aumento, e in giro per il Mediterraneo si vedano sedicenti Schumacher dell’acqua infrangere anche le norme fondamentali dettate, prima che dalla legge, dal buonsenso.

 

Come in campo automobilistico, saranno 20 i punti a disposizione dei patentati, che potranno essere decurtati ad ogni violazione del Codice della Navigazione: per ogni due anni in cui si rimarrà “puliti”, verranno aggiunti 2 punti bonus (trovate qui tutti i particolari).

 

La legge interessa in particolar modo la Liguria, la regione con più posti barca in assoluto (25.000 contro i 17.000 della Sardegna e i 16.000 della Toscana).

 

e.r.

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3 commenti

  1. Edoardo says:

    Non si puó che condividere il pensiero di Anzillotti. “Da velista e navigatore genovese quale sono” ritengo un peccato aver perso l’occasione per una riflessione a riguardo.

  2. Eugenio Ruocco says:

    Gent. sig. Anzillotti, d’accordo sulla cretinità del nostro apparato politico, ma da velista e navigatore genovese quale sono, negli ultimi anni posso assicurarle che se ne sono viste di tutti i colori: dal mancato rispetto delle distanze rispetto alle zone di balneazione, all’infrazione dei limiti di velocità nel porto, e via dicendo. Per non parlare di quelli che navigano senza dotazioni di sicurezza o scadute, o addirittura (ma quello è un problema più grande, tipico del nostro beneamato Paese) di coloro che hanno a bordo marinai in nero. La mia critica, e me ne rammarico di non averlo specificato nel testo, era rivolta soprattutto al mondo dei grandi yacht: recentemente in Liguria abbiamo avuto casi di affondamento e “speronate”. Sono questi episodi, purtroppo, che contribuiscono a creare nell’immaginario collettivo la figura del diportista “ricco e che se ne frega”, e lei sa meglio di me che non è così. Detto questo, non credo che l’introduzione della patente a punti ci costi di più, in termini di risorse: basterebbe mirare gli interventi invece che promuovere campagne di controlli “a casaccio” nei mesi estivi. E se l’iniziativa può migliorare la sicurezza in mare, anche di poco (come lo ha fatto sulle strade, perlomeno nelle città), ben venga.

    Cordiali saluti,

    Eugenio Ruocco – Direttore responsabile di Liguria Nautica

  3. Gent. li signori, vi pregehrei, prima di scrivere di cose ch enon conoscete di informarvi in riguardo. IN Italia, ogni anno ci sono circa una 30 di morti per incidenti in mare, la quasi totalità riguarda morti per annegamento, meno di 5 sono riconducibili direttamente alla nautica da diporto. Le Capitanerie di POrto a stento hanno le risorse per rifornire di gasolio le loro motovedette per la normale routine. Ora cosa facciamo li carichiamo anche dell’incombenza di controllare i punti delle patenti dei diportisti. L’introduzione delal patente a punti per la nautica è un altra di quelle trovate cretine del nostro apaprato politico , quest anon salverà neanche una vita in mare e creerà qualche milione di euro di spesa e la distrazione di qualche gentinaio di marinai delle Capitaneie che dovranno essere destinati alla gestione di questa assurdità. Dire “È indubbio che negli ultimi anni gli incidenti in mare abbiano subito un vertiginoso aumento” è una palese bugia non degna di nessuno che faccia il nostro mestiere.

    Cordiali saluti
    Maurizio Anzillotti
    Direttore responsabile di SoloVela