Modalità e vantaggi dell’introduzione del “patentino” di categoria D1
Il "patentino" di categoria D1 è inteso non solo come un forte incentivo a supporto del mercato della piccola nautica ma anche come una concreta opportunità per avvicinare i giovani alla cultura del mare
Il "patentino" di categoria D1 è inteso non solo come un forte incentivo a supporto del mercato della piccola nautica ma anche come una concreta opportunità per avvicinare i giovani alla cultura del mare
L’intensa e costante attività di rappresentanza della filiera della nautica da diporto esercitata da Confindustria Nautica ha portato al nuovo Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto, che segue il decreto patenti (decreto 10 agosto 2021), con cui sono state introdotte le nuove modalità di esame a quiz, e che è stato presentato nel corso del Salone Nautico di Genova dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Molti gli interventi contenuti nei 101 articoli del provvedimento, tra cui l’introduzione dell’atteso “patentino” di categoria D1.
In un incontro stampa organizzato da Confindustria Nautica giovedì 10 ottobre, a cui abbiamo partecipato anche noi di Daily Nautica, sono state presentate e spiegate nel dettaglio modalità e vantaggi dell’introduzione del “patentino”, inteso non solo come un forte incentivo a supporto del mercato della piccola nautica ma anche come una concreta opportunità per avvicinare i giovani alla cultura del mare.
La patente di categoria D1 può essere infatti conseguita dai 16 anni e consente la navigazione esclusivamente diurna entro sei miglia di distanza dalla costa con “natanti” (unità fino a 10 metri), o dai 18 anni con imbarcazioni di lunghezza fino a 12 metri, oppure con moto d’acqua entro un miglio di distanza dalla costa se equipaggiate con motori di potenza non superiore a 85 Kw, pari a 115,6 CV.
“Ci sono voluti oltre quattro anni di intenso lavoro, scanditi dal cambio di tre governi, per portare ad approvazione il nuovo Regolamento – spiega Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica – a riprova del ruolo e del valore della struttura dell’associazione nazionale di categoria, capace in ogni circostanza di valorizzare gli interessi del settore e promuovere adeguate politiche di sviluppo a vantaggio di tutta la filiera. Già dalla prossima stagione registreremo dei benefici. Intanto, dallo scorso febbraio siamo al lavoro affinché nel prossimo Ddl Blue Economy sia presente un ulteriore pacchetto di semplificazioni amministrative, misure per la competitività della bandiera italiana e norme di tutela ambientale”.
“Guardiamo alle nuove generazioni – prosegue Stella – e la nuova patente offre diverse opportunità. Anticipa di due anni lo sviluppo di competenze dei giovani nella conduzione di imbarcazioni, aprendo loro nuove opportunità sia a livello ricreativo sia professionale, e promuove la conoscenza, la cultura della sicurezza e il rispetto dell’ambiente marino attraverso un corso di formazione obbligatorio che si fonda su questi tre capisaldi. Nello stesso tempo rappresenta un sostegno alla crescita del settore nautico, stimolando la domanda di acquisto e di noleggio di imbarcazioni e dei servizi correlati”.
“La patente D1 – aggiunge Roberto Neglia, responsabile dei rapporti istituzionali di Confindustria Nautica – si inserisce in una più ampia azione a tutela della piccola nautica, che trova sponda nella DCI (Dichiarazione di Costruzione e Importazione) per i natanti, una forma di tutela giuridica della proprietà senza dover ricorrere ai costi e ai gravami dell’immatricolazione, che consente anche di navigare in acque estere e obbliga i porti pubblici a destinare spazi per l’ormeggio alle unità fino ai 6 metri”.
La nuova patente di categoria D1 si ottiene frequentando un corso formativo integrato da esercitazioni pratiche di navigazione e manovre a motore e superando una prova a quiz di idoneità finale delle Scuole nautiche e dei Centri di istruzione. A breve sarà emanato il decreto ministeriale con le procedure. In alternativa al corso, può essere conseguita superando la prova di idoneità finale svolta presso la Motorizzazione civile competente, a cui possono accedere i candidati che abbiano svolto le esercitazioni pratiche previste.
Inoltre, coloro che sono in possesso della patente nautica di categoria D1, al compimento del 18esimo anno di età, possono ottenere la patente nautica di categoria A (per imbarcazioni fino a 24 metri nelle categorie “entro” o “oltre” le 12 miglia) sostenendo un esame integrativo teorico sugli argomenti non compresi nel corso formativo e una prova pratica di navigazione.
Il regime di esenzione dalla patente nautica non cambia
Il nuovo Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto non modifica però il regime di esenzione dalla patente nautica per l’utilizzo di motori con potenza non superiore a 30 kW o a 40,8 CV. Di conseguenza, per la conduzione senza patente nautica delle unità da diporto non superiori a 24 metri, che navigano entro sei miglia dalla costa e con motore di potenza e cilindrata inferiori a quelle sopra indicate è richiesto il solo possesso dei seguenti requisiti:
– per le imbarcazioni aver compiuto 18 anni;
– per i natanti (fino a 10 metri di lunghezza) aver compiuto 16 anni;
– per i natanti a vela con superficie velica superiore a quattro metri quadrati e per le unità a remi che navigano oltre un miglio dalla costa aver compiuto 14 anni.