La legge numero 28 del luglio 2009 rischia di creare non pochi problemi. Con tale disposizione, infatti, la Regione Liguria ha recepito la direttiva europea “Habitat”. Si tratta di una serie di norme riguardanti la tutela dei Sic (Siti di interesse comunitario), finalizzate alla protezione e alla valorizzazione delle biodiversità. I Sic marini sono costituiti dalle praterie di posidonia. Dopo la 28/2009, la giunta regionale ha approvato una delibera (la numero 1507, novembre 2009) in cui è specificato che nelle aree in cui sono presenti le posidonie non è permesso l’ancoraggio ad imbarcazioni superiori ai 5 metri. Il 70% dei frequentatori abituali dell’Area Marina di Portofino, residenti a Camogli, Santa Margherita e a Portofino potrebbero non poter più ancorare nel “loro”parco. Una norma ancora più restrittiva rispetto al regolamento in vigore nell’Area marina, che prevede il divieto di ancoraggio per le imbarcazioni superiori ai 10 metri. L’Amp (Area marina protetta) di Portofino è sede di tre Sic piuttosto importanti: il posidonietto che si estende dal Cenobio dei Dogi, a Camogli, a Punta Chiappa, quello del Golfo tra la Cervara e Punta Pedale, vicino a Santa Margherita, e la Baia Cannone, a Portofino. Si rischia di creare un problema socialmente radicato. Quando era stato varato il regolamento dell’Amp si era tenuto conto della tutela dell’ambiente unitamente al consenso della gente residente. Se è vero che la legge comunitaria poco cambierebbe nei confronti della grande nautica da diporto, mantenendo inalterato l’indotto, non si può dire lo stesso della piccola nautica, che rischierebbe di essere tagliata fuori. Si riusciranno ad evitare confusione e polemiche proprio pochi mesi prima dell’inizio della stagione estiva?
e.r.
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