Presidente ci risponda: le 10 domande di Liguria Nautica a Matteo Renzi
La nautica ha bisogno di misure urgenti: domani non c'è tempo e oggi è già troppo tardi, Liguria Nautica scrive al Presidente del Consiglio per lanciare 10 quesiti su alcune urgenti problematiche riguardanti il nostro settore
La nautica ha bisogno di misure urgenti: domani non c'è tempo e oggi è già troppo tardi, Liguria Nautica scrive al Presidente del Consiglio per lanciare 10 quesiti su alcune urgenti problematiche riguardanti il nostro settore
Due delle più importanti riviste di settore, il Giornale della Vela e Fare Vela, hanno ripreso e rilanciato i quesiti di Liguria Nautica a Matteo Renzi. La nostra visione ha incontrato il favore degli operatori del settore e sollevato il dibattito tra i nostri lettori con tantissimi commenti, ma le nostre domande purtroppo a oggi non hanno ricevuto risposta dal Presidente del Consiglio:
Egregio Signor Presidente del Consiglio,
Chi Le scrive è una giovane redazione giornalistica che si occupa di nautica a 360 gradi; una redazione fatta di giovani, quasi tutti con doppia laurea, che hanno deciso di restare in Italia a fare il proprio lavoro. La testata per cui scriviamo si occupa di nautica (dalle piccole barche ai mega yacht, passando dalla vela) e del turismo che ne deriva.
Inevitabilmente ci confrontiamo quotidianamente con le aziende di questo settore, che da anni sono in agonia a causa di politiche incompetenti. Recentemente abbiamo dedicato un focus di approfondimento al convegno promosso dal PD a Roma, dal titolo “La nautica al lavoro è lavoro per il Paese”: l’articolo è stato uno dei più letti e commentati sui nostri canali, e da qui è venuta l’idea di scriverLe per proporLe alcuni quesiti che riteniamo di grande interesse.
La nautica rappresenta ancora una voce importante per l’economia italiana: nel 2013 il fatturato si è assestato intorno ai 2,4 miliardi di euro, fonte UCINA, mentre l’anno d’oro del 2008 aveva fatto segnare addirittura 6,2 miliardi.
Desideriamo aprire un confronto sereno e autentico su alcuni temi secondo noi particolarmente importanti che riguardano il settore in cui operiamo. Lo facciamo ponendole 10 domande: la polemica non ci interessa, come avrà modo di leggere i nostri quesiti sono sciolti da qualsiasi riferimento ideologico ma riguardano cose concrete di cui il suo Governo potrà occuparsi.
Risponda alle nostre 10 domande, prenda un impegno con tutti i cittadini che le leggeranno e dimostri che nella sua agenda di Governo quesiti come quelli da noi proposti possono e debbano trovare spazio.
1) Come è già stato fatto in Sardegna, per favorire il settore della nautica, non sarebbe possibile abbattere l’IVA sui posti barca all’11%? Quella sui servizi turistici come gli hotel è addirittura al 10. Oggi parlare di nautica significa pensare anche al turismo: dove ci sono posti barca ci sono servizi turistici e quindi un generale giovamento per l’economia.
2) Non è arrivato il momento di abbattere le tasse sui carburanti? La media di tassazione europea è del 46,3 %, mentre in Italia siamo giunti, con l’aumento scattato il 1 marzo 2014, al 60,5 % tra accise e IVA.
3) Lei ha messo in primo piano la scuola. L’Italia ha oltre 7 mila chilometri di coste, senza contare i numerosi laghi: non è arrivato il momento di promuovere la cultura marinara anche nelle scuole, per esempio con corsi di vela o attività legate ai mestieri del mare? Questo aiuterebbe a spezzare lo stereotipo nautica=maxi yacht=evasione. La nautica è anche sport, natura, cultura e turismo.
4) Nautica=evasione è uno stereotipo che ha fatto solo danni al nostro settore. A quando un efficiente sistema di controllo digitale da parte del fisco? Obbligatorietà di iscrizione al registro navale per le unità anche sotto i 10 mt, accelerazione sull’informatizzazione dei registri e conseguenti controlli a monte sono tre punti che risolverebbero tanti problemi. Gli accertamenti sono giusti, ma le indiscriminate incursioni della GDF sulle banchine dei marina o direttamente in mare ci sembrano deleteri.
5) Per limitare l’evasione fiscale nelle attività di charter che si svolgono nelle nostre acque, non è possibile favorire le imbarcazioni battenti bandiera italiana o EU con un’IVA agevolata (si veda il primo quesito), e vincolare invece quelli provenienti da altri paesi all’ottenimento di un’apposita licenza? Questo modello è stato già introdotto in Croazia.
6) Per rilanciare il settore turistico e quello nautico, non è arrivato il momento di varare un serio piano di investimenti sulle infrastrutture portuali? Soprattutto al sud, territorio che di turismo potrebbe vivere 365 giorni all’anno, si riscontra la mancanza di porti in grado di essere un reale traino per le economie locali e non solo.
7) Il made in Italy è una delle principali risorse del nostro paese, una delle cosiddette eccellenze, e la nautica ne è una delle migliori espressioni. Tra i tanti profili di rilievo che avrebbe potuto scegliere, perché nominare Ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi, le cui aziende di famiglia sono note per la delocalizzazione sistemica della produzione?
8) A proposito di made in Italy, tra i tanti quesiti che ci piacerebbe porLe ne scegliamo uno esemplare: qual è la sua posizione sulla crisi di Fincantieri? Pensa che il programma di privatizzazioni, sicuramente utile a fare cassa, avanzato dal governo Letta, sia la ricetta giusta?
9) A proposito delle infrastrutture: perché scegliere un indagato come Maurizio Lupi a questo ministero? Come è noto, Lupi è inquisito dalla Procura di Tempio Pausania per concorso in abuso d’atti di ufficio per la nomina del commissario dell’Autorità portuale del Nord Sardegna.
10) Abbiamo seguito con interesse l’incontro promosso dal PD a Roma, dal titolo “La nautica al lavoro è Lavoro per il Paese”. Ci sembra un peccato che a questo incontro fossero presenti soltanto i “big” del settore e mancasse totalmente la nautica “reale”, quella fatta da piccole e medie imprese che ogni giorno continuano a morire; per non parlare dell’assenza del mondo dell’associazionismo e dei club nautici che promuovono la cultura marinara per esempio con le scuole di vela. Quando il suo partito e il Governo parlano di nautica, quali sono gli interlocutori a cui si riferiscono?
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza, Fincantieri, vela
Non dimentichiamoci che e’ anche colpa nostra.
Abbiamo accettato per troppo tempo che tutti approfittassero della ns. passione senza mai tentare di ribellarci ai molti soprusi.
Siamo tanti ma non abbiamo una squadra.
Penso che dovremmo organizzarci nell’interesse comune e credo che alla fine convenga sia a chi usa la barca per divertirsi sia a chi con la nautica ci lavora.
Se saremo in tanti con idee chiare potremo farci ascoltare, soprattutto dai politici.
Dovremo, se davvero vogliamo che le cose cambino, impegnarci anche personalmente.
E’ pura illusione pensare che altri risolvano i ns. problemi.
Renzi non è Gesù
ed anche Lui di miracoli non ne ha più fatti, da oltre 2014 anni.
Il danno già fatto al settore nautico in più riprese è irreversibile.
E’ stata persa la fiducia che non si riconquista con decreti o promesse ma con azioni durevoli, costanti, consistenti, coerenti e prive di demagogia.
Aggettivi del tutto inesistenti in Italia, da sempre ad eccezione della demagogia sempre ben viva, anche nel giornalismo.
Il poveretto che deve o può rispondere?
scusate ma i politici negli ultimi 5 anni hanno distrutto la nautica ed il comparto del lusso per il quale eravamo famosi in tutto il mondo
Capisco questi giovani che con entusiasmo tentano di fare domande al politico di turno per cercare di sensibilizzarne la coscienza,
ma dov’era la coscienza di Monti, della Fornero e di passera quando facendo demagogia hanno fatto finta di inseguire presunti evasori del ceto medio-alto e hanno messo le mani nelle tasche dei dipendenti, degli impegati e hanno tassato di nuovo la casa di tutti gli italiani.
Non è che quello che sia venuto dopo abbia fatto meglio!!! e non credo che quest’altro gfaccia di meglio per noi, sicuramente si piazzera da qualche parte lui e i suoi scagnozzi come ha fatto Mnti che durante una trasmissione recentemente faceva anche ironia sul suo stato privileggiato di Senatore a Vita.
E’ una vergogna hanno messo sul lastrico migliaia di famiglie che sussistevano perchè si era creato un meccanismo virtuoso su tutte le coste italiane
Mi dispiace siamo destinati a scomparire
Egregi
basterebbe che i politici stessero alla larga dalla nautica e la smetessero di nascondere fatti ben più gravi che accadono ben lontani dalle coste o dalle banchine, solo e soltanto per i loro interessi, facendo finta di colpire i ricchi e i beni di lusso sguinzagliando tutte le forze di polizia per terra e per mare così terrorizzando tutti i turisti.
Con la loro demagogia hanno distrutto un comparto che dava lavoro a migliaia di famiglie. Non è demagogia buttare fumo negli occhi all’opinione pubblica facendo finta di inseguire paventati evasioni del ceto medio per giustificare di fare cassa prelevando dai redditi di lovoro dipendente o peggio dai pensionati o dalla patrimoniale sulla casa?
In particolare il Sen Monti in una delle ultime trasmissioni se la sghignazzava facendo ironia che oramai lui è senatore a vita e che fintanto il senato ci sarà lui sarebbe a posto. E certo Lui , la Fornero e Passera hanno oramai rovinato noi e i nostri figli sicuramente!!!! Ma io gli avrei dato un bel calcio nel culo per tutti i danni che ha fatto. Non che quello che è venuto dopo abbia fatto meglio. Ora vediamo quest’altro!!! ma se tanto mi da tanto dalla politica non ci possiamo aspettare nulla di buono
saluti
Gentile Fabrizio,
Abbiamo equivocato, ma in ogni caso non abbiamo alcun tipo di rapporto con alcuna forza politica ne mai l’avremo. Non crediamo certo di potere cambiare la nautica italiana con un articolo, ma riteniamo che l’approfondimento e il relativo dibattito siano salutari e non vediamo il motivo per cui non dovremmo farlo. Sulle nostre pagine possono esprimere il loro pensiero i semplici lettori appassionati così come gli operatori del settore e le loro opinioni sono utili per capire come sta il nostro settore e se necessario servono a lanciare dalle nostre pagine critiche o campanelli di allarme. Proprio perché non abbiamo nessun appoggio politico i nostri mezzi sono questi, ma sull’idea di organizzare un convegno dove coinvolgere tutta la nautica reale ci stiamo già lavorando e in prospettiva è uno dei nostri obbiettivi.
Se lei,leggittimamente, ha una visione diversa dalla nostra in quanto operatore del settore con grande esperienza, perché non esprimerla sulla nostra pagina? Abbiamo capito che i nostri quesiti, secondo lei, non sono adatti, ma aspettiamo ancora di capire quale sia il suo pensiero, critiche a parte. Nell’ordine Lei ci ha detto che le nostre domande sono vecchie, che facciamo parte della lobby dei giornalisti (lobby di giornalisti di nautica addirittura), che ci siamo schierati con i vari politici per spappolare il charter e che non abbiamo preso posizione contro le varie norme inique prodotte dalla politica….mi sembra un po’ troppo per una sola piccola testata come la nostra, non sarebbe più semplice invece spiegarci come la pensa sulle questioni sollevate e quale sia la sua visione?
Cordiali Saluti
EGR SIG MAURO, HA EQUIVOCATO IL MIO SCRITTO. NON INTENDEVO, MA SI CAPIVA BENISSIMO, GRILLO DEI 5STELLE, MA IL SENATORE GRILLO EX FORZA ITALIA CHE ASSIEME ALL’ON MUSSO ( GUARDA CASO DUE PARLAMENTARI LIGURI)E ALTRI 3 SENATORI ASSIEME A CONFINDUSTRIA NAUTICA, HANNO SPAPOLATO IL CHARTER CON LA NORMA SUL NOLEGGIO OCCASIONALE APPROVATA IN UNA SETTIMANA DI TRATTATIVE PRIVATE A ROMA.
ALTRO ASPETTO è INTERESSARSI DI NAUTICA COME GIORNALISTI E ALTRO è LAVORARCI COME OPERATORI CARO SIG. MAURO, LE PROBLEMATICHE MA SOPRATTUTTO LE OTTICHE DI VISIONE SONO COMPLETAMENTE DIVERSE. MA LEI CREDE DAVVERO CHE LE OPINIONI E RIFLESSIONI COSTRUTTIVE SIANO QUELLE CHE UN FORUM PUO’ ESPRIMERE E CHE VERAMENTE POSSANO INCIDERE A QUALSIASI LIVELLO PER RISOLVERE LE PROBLEMATICHE DELLA NAUTICA?
NON SO LEI MA IO SONO 20 ANNI CHE SONO NELLA NAUTICA E NON A BASSI LIVELLI E LE POSSO ASSICURARE SENZA FALSA MODESTIA, CHE LA MIA ESPERIENZA RICOPRE QUASI TUTTI GLI ASPETTI DELLA NAUTICA DA DIPORTO LUDICA, COMMERCIALE,SPORTIVA.
ORGANIZZI UN CONVEGNO LIBERO DOVE LE PERSONE SI GUARDANO NEGLI OCCHI E SI VEDANO LE APPARTENENZE, E ALLORA SI CHE LA NAUTICA DEL BENE COMUNE POTRA’ RIPARTIRE.
Cordiali saluti
Ing Fabrizio Zonca
Ma mi domando come sia stato possibile accettare le nuove regole sul Noleggio Occasionale. Ho una società di charter ormai da 10 anni e mi trovo dei concorrenti che pagano praticamente nulla per avere più possibilità di me nel fare tale professione.
Pagando solo il 20 %, liberi da ogni costo che una Società impone, possono tranquillamente fare dei prezzi assolutamente impossibili per una struttura come la mia.
P.S. quando il 20% lo pagano……non prendiamoci in giro, da sempre molti proprietari di imbarcazione si avventuravano nel Noleggio facendolo completamente in nero…..Be!!! ora le cose non cambieranno affatto.
Occasionale……..42 giorni in un paese come L’Italia rappresentano quasi l’intera stagione.
Amareggiato e scoraggiato vi saluto.
Gentile Fabrizio,
La redazione di Liguria Nautica non si è scherata con nessuno, non facciamo politica ma poniamo solo delle riflessioni di buon senso su tematiche che toccano da vicino il nostro lavoro. Accusarci poi di schierarci con Grillo…le ricorda le nostre domande al leader dei 5 Stelle? Le ricordiamo noi: https://www.dailynautica.com/imbarcazioni/grillo-odio-i-velisti-le-nostre-domande-senza-risposta-al-movimento-5-stelle/12664 , ma anche: https://www.dailynautica.com/imbarcazioni/grillo-in-barca-a-vela-in-friuli-lo-contestano-in-gommone/13253 . Riteniamo che essere critici contro il Governo o aprire delle riflessioni non implica essere “Grillini” o schierarsi con qualcuno, significa semplicemente fare il nostro lavoro.
Sulla Tassa di Stazionamento, poi di Possesso, noi c’ervamo eccome, basta che va a rileggere i nostri focus in materia e si accorgerà che abbiamo preso delle posizioni precise. Prima di giudicare il nostro lavoro forse occorrerebbe informarsi un po’ meglio.
Sulle lobby siamo d’accordo con lei, tengono in pugno la politica italiana, ma non certo le riviste di nautica che in questi anni, proprio perché non appoggiate da nessun potere forte, stanno vivendo periodi di grande crisi con taglio delle redazioni e riduzione dei costi di gestione. Se vuole proporre delle riflessioni costruttive, come fatto dai numerosi lettori su questa pagina, ci farebbe molto piacere. Un saluto.
SPERO PROPRIO CHE IL PRIMO MIN NON VI RISPONDA, PERCHE’ LE VS DIECI DOMANDE SONO VECCHIE, IRRICEVIBILI PERCVHE’ SBAGLIATE NELLA FORMULAZIONE E NELLA SOSTANZA,MA SOPRATTUTTO NON SERVONO ASSOLUTAMENTE PER IL RILANCIO DELLA NAUTICA DA DIPORTO ITALIANA. CI SONO TROPPE LOBBY COMPRESA QUELLA DEI GIORNALISTI E DELLE TESTATE NAUTICHE CHE IN TUTTI QUESTI ANNI HANNO SEGUITO SOLO LA MODA, IL LUSSO, LA CARTA PATINATA, E MAI SI SONO MESSI DI TRAVERSO CONTRO COLORO (POLITICI E ASSOCIAZIONI) CHE HANNO SPAPOLATO IL SETTORE. VOI CARI GIOVANI GIORNALISTI VI SIETE SCHIERATI CON I VARI MUSSO E GRILLO PER SPAPOLARE IL CHARTER DA NOLEGGIO E VI SONO PROPOSTE DEI SOLITI NOTI PER FARE ANCHE LA LOCAZIONE OCCASIONALE. E SULLA TASSA MONTI DOVE ERAVATE CHE NON SIETE RIUSCITI TUTTI A FARE UNA MINIMA CONTROPROPOSTA CHE NON SI BASASSE SUL SOLO FATTO DI NON PAGARE. TUTTO IL MONDO DELLA NAUTICA ED I LORO RAPPRESENTANTI SONO COME I POLITICI; TUTTI DOVREBBERO ANDARE A CASA E DOVREBBERO FARSI AVANTI NUOVE GENERAZIONI DI PENSANTI E DI OPERATORI CHE AVESSERO SOLO IL SENSO DEL BENE COMUNE DELLA NAUTICA!!!! FORSE PENSO E SOGNO UN ALTRO PAESE.
FABRIZIO
Credo che il Sig Renzi, vista la faccia che ha fatto quando lo hanno sollecitato con una domanda su la nautica a Porta A Porta, non risponderá mai ai quesiti che giustamente avete posto. Credo che le sue prioritá siano altre, forse non capisce o non vuol capire che la crescita del nostro paese riprenderá solo se tutti i settori produttivi, compresa la nautica, cominceranno gradualmente a tirare.
troppo lavoro a nero!! buoni lavoro ai giovani con meno costi per il datore,anche i natanti una piccola cifra da pagare,con abbattimenti per l’età,non tartassare le imbarcazioni con balzelli esagerati,i porti hanno ora! posti disponibili,chi non usa elettricità e acqua,si continua per un transito a prendere cifre esose,in capraia se hai una barca più piccola di 10 metri rimani in attesa per ore e poi vedi che entra la barca più grande!!!!!non è corretto.
Ringraziamo tutti i lettori per i commenti, i vostri spunti sono preziosi per noi e saranno fondamentali per ulteriori approfondimenti sulle tematiche lanciate. Attendiamo ancora una risposta dal Presidente Renzi, che è stato contattao per via social e tramite il suo staff senza, al momento, avere nessun tipo di riscontro. Vi terremo informati.
Complimenti,
L’iniziativa mi sembra corretta nella forma e nella sostanza dei temi trattati. Dai commenti invece vedo ancora tanti accenti su temi parziali se non particolari.
Per evitare di essere, ancora unavolta, fraintesi e relegati nel limbo dei “club di appassionati” o peggio delle “caste di sfaccendati” bisogna smettere di parlare della nostra passione e del nostro generico amore per il mare e amenità del genere e insitere sul lavoro e sul valore economico che sta dietro a questa attività.
In concreto suggerisco di far diventare questa “provocazione” una vera e propria petizione popolare estendendo a tutti gli operatori del TURISMO NAUTICO oltreché dell’industria il dibattito per stilare una lista ancor più completa e meditata chiedendo a tutti di firmarla.
Dal punto di vista tattico direi che, pur cercando un supporto e un parere alle istituzioni del settore (ucina, assonautica, ecc..che devono avere le mani libere di agire su altri piani), sarebbe meglio che l’iniziativa fosse promossa solo da voi e avesse un carattere squisitamente popolare (oltre agli utenti devono firmare gli operatori e gli operai del settore).
Buon vento
Arch. Massimo Franchini
Scusate ma l’IVA sul charter non è già allo0%?
Parliamo anche dei marittimi italiani…. Invito tutti a leggere la petizione pubblica che abbiamo fatto a proposito delle certificazioni necessarie ad ogni marittimo che svolge l’attività nel diporto o nel mercantile…
http://www.petizionepubblica.it/?pi=NoDL136
Parliamo del D.M. 121 del 2005 che ha introdotto una certificazione per i diportisti che è una vera truffa
Parliamo del Decreto Bianchi che ha cancellato i titoli professionali dal Codice della Navigazione
Parliamo della Legge Gelmini che ha declassato i nautici riducendo le ore necessarie e sufficienti per la STCW (v. IMO International Maritime Organization) a favore delle Accademie del Mare….
Queste, secondo la mia esperienza, dovrebbero essere le regole da attuare per rilanciare la Nautica
da diporto, che in Italia è la più diffusa e cercata:
1) Disimmatricolazione sino ai 12-14 mt. f.t. ( natanti )
2) Senza patente sino ai 100 CV
3) IVA al 10%
4) Riduzione costo del carburante ad uso nautico del 20 – 30 % ( l’accisa ci massacra e viene
persa nei meandri della Politica ).
5) Favorire il GPL per le imbarcazioni ( Tutte ) con impianti e distributori in banchina
6) Dare permessi per fiumi, laghi e mare di creare nuovi posti barca
7) Favorire i piccoli e medi costruttori di barche con meno tasse e burocrazia
8) Aiutare la Nautica con finanziamenti agevolati per nuovi porticcioli, cantieri e strutture
9) Ridisegnare il progetto ddl per le concessioni demaniali ad uso nautico per piccole e medie
imbarcazioni
Tutto questo salverebbe la Nautica, chi ci lavora e lo Stato.
Antonio Azzarini
la_nautica@libero.it
La Spezia
Che altro aggiungere……… tante domande alle quali sino ad oggi non sono mai arrivate risposte…
Con le ns. coste potremmo essere attrezzati con un porto ogni 50 chilometri, avere e dare servizi turistici che significano posti di lavoro ed introiti. (La costa Azzurra ha vissuto e vive con i ns. Armatori, i loro in Italia non ci vengono !!! Ci credo !!!! A Nizza spendi 50 euro al giorno, da noi da minimo 200 in su ….. senza parlare dell’assistenza …. che vergogna !!!!
I costi delle Marine sono troppi eccessivi, delle manutenzioni, dei carburanti e dei servizi che oltre tutto gravano di una iva 22% che francamente ….
Lo stato dovrebbe fare porti comunali e non inciuci con appalti che alla fine ….. pagano i soli armatori !!! Marine super costose, assistenze super costose e fra l’altro non puoi usufruire di spazi e di servizi dove un armatore può scegliere come ed a chi fare effettuare interventi di manutenzione.
La barca è sinonimo di evasione o di ricchezza, e le incursioni delle forze addette non fanno altro che allontanare ed inviperire i tanti appassionati. Che dire …., ci vorrebbe molto poco per rilanciare un settore che ormai da troppi anni è allo sbando ed in distruzione.
Purtroppo vorrei tanto togliermi il peso della barca e tanti pensieri ma ….. è impossibile !!! E la gente non è nemmeno più interessata al solo curiosare o sognare di avere una barca.
Povero il ns. paese !!!
secondo la mia opinione avrei posto i problemi in altro modo
il costo dei carburanti e’ integrativo al costo dei trasporti che grava sulle aziende e sulle famiglie , mi sembra che qui sia eccessivo proporlo
la nautica va’ interpretata come numero di posti di lavoro, ma qui bisogna essere sinceri , quanti ne esistono in nero??? attualmente per i marina si trovano un mucchio di cassaintegrati che eseguono lavori e lavoretti per non parlare poi di chi fa i trasferimenti con aggiunta di pompieri poliziotti ececce ecce che si mettono in malattia per compiere queste mansioni, ma pero’ quanti armatori e quanti artigiani lavorano pressoché’ in nero??
allora perche’ non chiedere un corretto controllo fiscale in merito? sarebbe una immagine più’ trasparente e darebbe più’ lavoro corretto a quelle aziende che pagano ogni giorno le tasse.
l’importanza di un settore si misura anche dal numero dei lavoratori seri che vi partecipano, e che sono la leva verso le forze politiche.
per quanto riguarda i costi nei marina , ricordo che in Francia sono gestiti principalmente dalle camere di commercio (qui le ns Assonautiche hanno fallito) o dai comuni che vedono la nautica come sviluppo della economia turistica sopratutto estera.
incominciamo a guardare in tal senso non solo per il mercato interno
per il charter in italia siamo sicuri che gli italiani sono i primi ad essere in regola?
Complimenti, avete toccato i veri punti importanti della questione. Speriamo Matteo prenda provvedimenti urgenti altrimenti sarà molto difficile la ripresa.
Vabbeh proviamoci!
baffin Laden si è dato all’olia e al vino abbandonando l’ICARUS regalo di certi amici massomafiosi cattocomunisti
Da considerare anche che chi ha fatto un investimento comprando un posto barca o una barca, ha buttato dalla finestra i suoi soldi , in quanto si trova in mano merce invendibile che la gente non vuole nemmeno se gliela regali! Vedi i prezzi di vendita di queste merci , se va bene e se trovi un acquirente ti offre il 30% del valore di mercato! Poi non parliamo dell’affitto dei posti barca che non coprono più nemmeno i costi dei servizi portuali , in quanto anche qui ti offrono il 30% del valore dell’affitto , prendere o lasciare ! E dopo qualche anno di resistenza ormai il proprietario prende quello che gli danno , altrimenti deve in ogni caso pagare i servizi portuali anche se il posto barca è vuoto ! Non mi sembra però che a qualcuno interessino queste cose !
Penso che dopo 35 anni che sento chiedere ai politici le stesse cose ormai ho perso tutte le speranze che questi capiscano i problemi della nautica ! Ci vedono solo come mucche da mungere e basta ! Non gliene frega niente a nessuno se i cantieri chiudono, la gente fallisce, i lavoratori vanno a spasso ! Loro in ogni caso in barca ci vanno quando vogliono perché possono dimostrare il reddito che hanno in quanto come i loro burocrati a busta paga enorme , non pagano loro i contributi ma lo fa lo stato, cioè noi. Ormai hanno distrutto la nautica, siamo stati tutti costretti a fuggire dalla nostra nazione e andare all’estero, dove ti controllano si, ma solo se hai pagato l’IVA sulla barca o se hai tutte le dotazioni di bordo! Dopo tutti questi anni sono stato costretto ad arrendermi ! Per questo dico a ragione che noi da molto tempo non viviamo più in un paese libero, ma un paese dittatoriale che disprezza il suo popolo. Ma questo giustifica il nostro disprezzo per la politica verso tutti i nostri politicanti , tutti opportunisti.
A proposito delle infrastrutture: i costi di ormeggio in Italia sono eccessivamente “eccessivi”, soprattutto in Liguria. Le tariffe sono tanto alte che amici francesi evitano addirittura di fermarsi nei ns porti o marine e tirano diritti per le loro rotte. Da parte mia dopo 11 anni ho risolto il problema vendendo, con gran dispiacere, la mia barca a vela di 9 metri. Ero stanco di farmi taglieggiare. Siamo in tanti che abbiamo scelto questa drastica soluzione, quindi sono tanti i lavoratori che hanno perso lo stipendio a causa di questa scelta. La portualità e l’accoglienza del navigante è, dal mio punto di vista, il maggior scoglio per una vera e sana diffusione della nautica da diporto in Italia. Ora sto ricercando un’altra barca ma sicuramente lontana dall’Italia…
Grandi !!!!!
Speriamo arrivino al destinatario.