Riaprono i Cantieri Navali Leopard, storico marchio toscano
Ambizioso progetto di un team di imprenditori italiani per la rinascita dello storico cantiere di Pisa
Ambizioso progetto di un team di imprenditori italiani per la rinascita dello storico cantiere di Pisa
Gli storici Cantieri Navali Leopard riaprono grazie a un gruppo di imprenditori italiani di lunga esperienza nel settore dello yachting, con l’ambizioso progetto di ridare lustro al passato glorioso del marchio, sfruttandone le competenze tecniche e il know-how. Una buona notizia, tra le poche inaugurazioni di questi tempi difficili.
“I nuovi cantieri – spiega Michele Parini, presidente del CdA – si sviluppano da una parte con l’esigenza di valorizzare un brand storico, riprendendo quello che è sempre stato ‘marchio di fabbrica’ delle navi da diporto di Leopard, dall’altra di proporre al mercato una linea nuova che utilizzi parametri concettuali e costruttivi innovativi”.
Nato nel 1907 come Cantiere Picchiotti e Figli, successivamente rinominato Cantiere Navale Arno, il complesso è stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruito subito dopo dalla stessa famiglia Picchiotti, alla quale gli americani commissionarono tre dragamine. Nel tempo il cantiere si è specializzato in barche da diporto e nel 1973 ha varato il primo Leopard, a cui ne sono seguiti molti altri, fino alla chiusura.
Il nuovo progetto industriale, nello storico sito a Pisa dei Cantieri Arno, lungo il canale dei Navicelli (5.000 metri quadrati coperti e 7.500 all’aperto con travel lift e darsena privata), svilupperà due linee di imbarcazioni: navi da diporto Leopard, declinate nelle due serie History e Classic, ed Evolution by Leopard.
Le prime saranno di alluminio da 28 a 38 metri, disegnate da Paolo Giordano come una evoluzione delle storiche barche del marchio. Le seconde dislocanti o semi-plananti di 45 e 55 metri, interamente customizzate e progettate da un architetto internazionale il cui nome è ancora segreto. I modelli Evolution saranno invece di vetroresina da 16 a 24 metri, con soluzioni e tecnologie inedite. Tra questi il prossimo 6.0, presentato in autunno: uno scafo di 20 metri fuoritutto imponente, spinto da motori fuoribordo potenti, che sarà apripista per un modello più lungo di 75/80 piedi.
“I Cantieri Navali Leopard – racconta Parini – nascono dall’idea della molteplicità di azione, per una nautica che deve essere a 360 gradi. Come cantiere, se si realizza un’imbarcazione, si devono infatti anche possedere i mezzi, le strutture e l’efficienza operativa per poterla seguire nel corso di tutto il suo ciclo di vita”.
“La nostra sede produttiva polivalente, che fa anche rimessaggio e refit, oltre all’ordinaria assistenza – conclude il presidente – permette di garantire al cliente una soddisfazione globale. Oggi, inoltre, un cantiere non ha necessità di focalizzarsi solamente su un unico progetto, ma può ampliare il suo raggio di azione su differenti fronti”.
Così, oltre agli scafi da diporto, i Cantieri Leopard realizzeranno le imbarcazioni per i vigili del fuoco o quelle destinate a lavorazioni portuali. E, come sottolineato da Parini, si occuperanno di refitting, con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su yacht e superyacht.
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica