09 aprile 2015

Riforma dei Porti: la ragioneria dello Stato la boccia, è una saga senza fine

09 aprile 2015

Parere negativo alla riforma dei porti, secondo il Ministero dell'economia manca la certezza che l'autonomia non comporti costi per la PA

Parere negativo alla riforma dei porti, secondo il Ministero dell'economia manca la certezza che l'autonomia non comporti costi per la PA

2 minuti di lettura

riforma_dei_portiDopo l’ “ottimo” lavoro svolto dall’ex Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, iniziano subito le grane per Graziano Delrio, nominato da Renzi in sostituzione dell’esponente NCD. Delrio, classe 1960 e una laurea in medicina che notoriamente è materia affine alle infrastrutture, è un uomo di fiducia di Renzi (già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) ma sarà la persona giusta per rimettere in piedi il devastato Ministero delle Infrastrutture? La strada parte subito in salita.

 

E’ stato infatti bocciato dalla Ragioneria generale dello Stato l’articolo 14 del disegno di Legge 370/2014, la famosa Riforma dei Porti, che stabilisce l’autonomia finanziaria delle Autorità portuali. La legge, a tutela delle autorità, le esenta dalle imposte dirette, favorendo loro importanti risorse. Ma questo comporterà costi aggiuntivi per la pubblica amministrazione? Difficile a dirsi visto che i ragionieri dello stato dichiarano una mancanza di una relazione tecnica a riguardo.

 

E non è tutto. La ragioneria richiede che le autorità portuali chiudano i bilanci in pareggio o avanzo, cosa non così scontata anzi. Si tratterebbe infatti di un duro colpo al concetto di “autonomia” finanziaria a cui si aggiunge il divieto comunitario di trasferire fondi alle Autorità portuali, perché sarebbe considerato un aiuto di Stato.

 

La proposta più recente (considerando che la riforma doveva essere pronta entro lo scorso marzo) riguarda la comparsa di una nuova istituzione: l’Agenzia unica dei porti. Possibile deus ex machina o super “autorità del caos”?

 

Attendiamo solo che il ministro dei trasporti Graziano Delrio si pronunci sul futuro dell’autonomia portuale a seguito del recente parere negativo. L’impressione è che la riforma dei porti sia diventata ormai una chimera, un rompicapo su cui il Governo inanella un insuccesso dopo l’altro. Al medico con specializzazione in endocrinologia Graziano Delrio, adesso per continuità professionale Ministro alle Infrastrutture, auguriamo buon lavoro.

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3 commenti

  1. franco says:

    l’accorpamento delle autorità non serve (24, 15 o 6 è uguale), invece è utile una agenzia centrale di coordinamento.

  2. Dal 1975 lo stato ha sempre fatto leggi e regolamenti che ostacolano la nautica da diporto Il burocratichese impera.
    Nonostante ciò la nautica si è sviluppata anche con difficoltà e sono state privilegiate le nazioni vicine Francia in primis che PUR FACENDO RISPETTARE TUTTE LE LEGGI E REGOLE accolgono nei loro porti danno servizi VERI E COMPLETI e non disturbano, molestano, infastidiscano.
    Va bene che siamo la popolazione tra le Più intelligenti del mondo intero ma non ce la possiamo fare contro tutti che VOGLIONO,DISTRUGGERE, L’ECONOMINA ,LA SICUREZZA LA RELIGIONE CRISTIANA LA FAMIGLIA ecc ecc E PER ULTIMIO LA NAUTICA DA DIPORTO

  3. Roberto Campini says:

    Ancora un burocrate che affossa lo spirito di rinnovamento di un politico illuminato come Lupi.
    Che mondo !