Riforma dei porti: oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente!
L'esecutivo guidato da Renzi sbanda, Mr. Spending Review Cottarelli a un passo dalle dimissioni, in Senato è battaglia, e la riforma dei porti sarà solo annunciata, non c'è ombra del decreto
L'esecutivo guidato da Renzi sbanda, Mr. Spending Review Cottarelli a un passo dalle dimissioni, in Senato è battaglia, e la riforma dei porti sarà solo annunciata, non c'è ombra del decreto

Sembrava essere a un passo, ma nel clima di sbando generale dell’esecutivo (tra un accordo con Berlusconi, una tagliola in Senato, un battibecco con l’opposizione e le imminenti dimissioni di Mr. Spending Review Cottarelli) il decreto sui porti sembra perdersi nell’ennesimo “come se fosse antani” renziano.
Il succo dell’ipotetica riforma dei porti è quello di una generale semplificazione: le Autorità Potuali verranno ridotte da 24 a 15, mentre i comitati portuali (l’organo decisionale dell’Autorità), verrà eliminato. Sull’utilità o meno di questa semplificazione si può aprire una discussione, ma probabilmente i porti italiani hanno problemi importanti sulla qualità stessa delle infrastrutture, soprattutto al sud Italia, e non solo da un punto di vista amministrativo.
Un provvedimento che ha sollevato subito un gran polverone: Savona non vuole essere accorpata a Genova, Salerno non vuole sentire parlare di Napoli, alcuni porti “rivoltosi” vorrebbero una riforma radicale con solo 4 o 5 Authority……e il Governo? Ha altro a cui pensare.
Non sappiamo come andrà a finire, ma sembra proprio probabile che in questo agosto dove l’esecutivo è impegnato nella battaglia per la riforma del Senato, sul fronte della riforma dei porti ci sarà solo un annuncio all’interno del più grande provvedimento Sblocca Italia.
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Povera Italietta!