21 novembre 2014

Route du Rhum: Pedote chiude decimo, l'analisi meteo della regata

21 novembre 2014

Il risultato di Giancarlo Pedotte, un ottimo decimo in rimonta tra i Class 40, e l'analisi meteo di questa seconda parte di regata

Il risultato di Giancarlo Pedotte, un ottimo decimo in rimonta tra i Class 40, e l'analisi meteo di questa seconda parte di regata

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Tempo di arrivi per gli italiani alla Route du Rhum. Dopo il sesto posto dell’italo francese Alessandro Di Benedetto nella classe IMOCA, è toccato a Giancarlo Pedote il sorso di Rhum non appena messo piede a Point à Pitre. Decimo posto per lo skipper toscano, autore di una grande rimonta dall’ultimo posto dopo il pit stop forzato a Roscoff. Fantastica, il Class 40 di Pedote, ha combattuto anche con alcuni problemi tecnici nelle battute finali, tra i quali un pesante fascio di alghe incastrato nella chiglia che gli ha fatto perdere la nona posizione. Nella classe Rhum Andrea Mura è ormai a poco più di 100 miglia dal traguardo, in seconda posizione.

 

L’analisi meteo

La seconda metà della navigazione che dalle coste della Normandia porta gli equipaggi della Route du Rhum verso i Caraibi risente delle condizioni tipiche delle latitudini tropicali e sub tropicali. Si tratta, nella maggior parte dei casi di navigare a margine di aree anticicloniche dove il rischio di rimanere senza vento è concreto. Gli alisei consentono di navigare agevolmente fino al 40-esimo meridiano poi, molto spesso, perdono la componente settentrionale e assumono provenienza da est. Trovarsi mal posizionati rispetto a questa nuova situazione implica lunghe navigazioni di poppa, a discapito della velocità. Sebbene la stagione degli uragani a Novembre è generalmente conclusa, l’eventualità di incontrare vortici depressionari anche a basse latitudini non è particolarmente remota. Trattandosi di una regata la corretta gestione del passaggio di una depressione può portare un vantaggio significativo in termini di miglia, anche se i rischi rimangono. L’attività temporalesca è frequente, e come ci si può attendere ai tropici dipende in larga misura dalla temperatura dell’oceano. Si tratta sempre di fenomeni violenti associati a groppi di vento e onde ripide che possono mettere a dura prova gli skipper, specialmente in una regata in solitario.

 

Per quanto riguarda le fonti di informazione meteo: metarea II e IV del sistema GMDSS, forniscono informazioni testuali e avvisi di fenomeni intensi. Anche se non vengono risolti i fenomeni locali sono fondamentali anche le carte radiofax  che consentono una visione d’insieme su lunghe tratte della rotta. Da ricordardi di consultare anche le carte in quota, a 500 hPa, per poter disporre di una stima della direzione e velocità di spostamento delle depressioni. Infine è importante avere osservazioni dirette: queste sono disponibili attraverso la rete di boe oceanografiche presenti nella zona.

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