Salone Nautico, Fiera e Ucina tendono la mano alle aziende “secessioniste” della vela
Per scongiurare il rischio – comunque molto basso – di un salone alternativo e contemporaneo a quello di Genova presso la Marina Aeroporto, gli organizzatori del Boat Show genovese vengono incontro alle aziende “secessioniste”. Sul piatto una migliore collocazione
Per scongiurare il rischio – comunque molto basso – di un salone alternativo e contemporaneo a quello di Genova presso la Marina Aeroporto, gli organizzatori del Boat Show genovese vengono incontro alle aziende “secessioniste”. Sul piatto una migliore collocazione

Va detto che i grandi marchi, come Jeanneau, Hanse, Beneteau, Bavaria e Elan, che da soli costituiscono quasi la metà del mercato, hanno firmato da tempo il contratto per la presenza in Fiera: a Sestri Ponente si sono incontrati rappresentanti e osservatori dei Cantieri Del Pardo, Vismara, Nautor, X-Yacht, Comar e della veleria North Sails.
Una minaccia, quella del “doppio Salone”, che facilmente cadrà nel vuoto ma che è un indicatore importante della crisi del settore e dei cantieri più piccoli: Fiera e Ucina cercheranno di venire incontro a queste aziende, e in una nota fanno sapere che confermeranno «la grande attenzione al comparto della vela, che per il 2012 vedrà il completamento del nuovo layout con l’esposizione delle imbarcazioni a vela nel cuore della nuova Marina».
In pratica, la zona centrale del Salone, lontano dalla temuta Darsena tecnica, area cui progressivamente erano state relegate le imprese della vela (circa il 20% del totale) nel corso degli anni. Una migliore collocazione – a fronte di prezzi invariati o inferiori – potrebbe essere la chiave di volta.
e.r.
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica, economia-&-finanza, Saloni Nautici, vela
