27 dicembre 2012

Scandalo Porto di Imperia: hai investito in un posto barca? Rischi di perdere tutto

27 dicembre 2012

Il 28 dicembre scade la proroga concessa alla Porto di Imperia Spa per ultimare la realizzazione del nuovo porto. Se sarà avviato il procedimento di decadenza, chi ha comprato un posto barca potrebbe vederselo strappare perdendo tutto

Il 28 dicembre scade la proroga concessa alla Porto di Imperia Spa per ultimare la realizzazione del nuovo porto. Se sarà avviato il procedimento di decadenza, chi ha comprato un posto barca potrebbe vederselo strappare perdendo tutto

3 minuti di lettura

Siamo davvero agli sgoccioli e il futuro è più incerto che mai. Non essendosi verificato da oltre un anno nessuno stato di avanzamento dei lavori, il 28 dicembre scadrà il termine di un anno di proroga concessa alla Porto di Imperia Spa (società costituita nel 2006 con quote azionarie equamente ripartite, al 33%, tra Comune di Imperia, un pool di produttori locali e Acquamare srl di Francesco Caltagirone, che è finito in manette con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato) per portare a termine i lavori del nuovo porto (che sarebbero dovuti terminare il 28 dicembre 2011).

 

Se il Comune di Imperia non concederà un’ulteriore proroga (come pare che sarà) e avvierà un procedimento di decadenza, coloro che hanno acquistato un posto barca all’interno del porticciolo imperiese rischiano di veder vanificati tutti i loro investimenti. Investimenti che si aggirano intorno a decine e decine di milioni di euro (è ipotizzabile pertanto che le prime opere a mare nel Porto di Imperia siano state realizzate utilizzando anche i soldi degli investitori).

 

Qualora la decandenza della concessione dovesse divenire effettiva, decadranno automaticamente i diritti di utilizzo degli ormeggi e i titolari potrebbero essere costretti ad abbandonare le banchine. Il Comune poi indirà una gara d’appalto per affidare la gestione dello scalo e le opere di completamento a una nuova azienda. Una volta avviato l’iter dell’atto di decadenza, la Porto di Imperia avrà a disposizione 20 giorni per presentare la propria difesa.

 

I titolari di posti barca non ci stanno e Fernando Zucconi, presidente onorario di Assoporto, associazione che ne rappresenta una buona parte, ha lanciato un accorato appello dalle pagine del quotidiano online PuntoImperia, che riportiamo integralmente per sottolineare l’assurdita kakfiana della situazione in cui si trova chi ha speso i propri risparmi per un posto barca nel nuovo porto di Imperia.

 

«Esprimo il mio stato d’animo di cittadino sconvolto ed indignato – esordisce Zucconi – prima di quello di titolare posto barca che sta per subire un trattamento indegno di un paese civile. Voglio esprimere la volontà dei titolari dei posti barca di portare a conoscenza dell’opinione pubblica quella che sembra essere la soluzione scelta dal Comune per risolvere i problemi del porto e cioè quella di percorrere la via più semplice e enormemente ingiusta per quel che ci riguarda, ovvero quella di sostituire l’attuale concessionario (Porto di Imperia Spa) con un’altra società che potrà utilizzare, senza impegni nei nostri confronti, la struttura portuale esistente costruita con i nostri soldi!

 

La struttura portuale, quindi, indispensabile per l’economia della città di Imperia, costruita, ripeto, con i soldi dei titolari dei posti barca (non tutti ricchi, molti sono semplici pensionati che hanno investito la loro liquidazione in un posto barca non essendo questa sufficiente per acquistare un appartamento), potrebbe vedere questi ultimi perdere i loro diritti sugli ormeggi, a suo tempo “acquisiti” con regolari contratti e stipula di rogiti, a seguito di un intervento da parte del Comune di Imperia, conseguente ad inadempienze di una società della quale lo stesso Comune faceva e fa parte!

 

Quale logica, quale etica e quali leggi di mercato possono consentire una operazione come questa? La nostra opposizione sarà totale e, nel rispetto delle indagini in corso da parte della Magistratura, utilizzerà tutti i mezzi consentiti dalla legge per difendere i diritti acquisiti con l’investimento».

 

Fateci sapere come la pensate, e se anche voi siete tra i titolari di un posto barca a Imperia e rischiate di perderlo, raccontateci la vostra vicenda!

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8 commenti

  1. claudio says:

    completamente d’accordo con giancarlo non c’e’ molto da aggiungere se non che la mia preoccupazione e’ per il fatto che certi scandali ormai sono quasi accettati (tanta e’ l’assuefazione ormai) come la normalita’. ma il motivo e’ ovvio oltreche’ semplice….SIAMO IN ITALIA dove tutto puo’ succedere,sopratutto in negativo..buona fortuna a chi sara’ FREGATO…..

  2. Marco says:

    Qui la situazione è ancora più paradossale: in questo caso il comune è socio e controllore. Come controllore “non si è accorto” che uno dei suoi soci ha messo a segno una truffa colossale. Ora un socio (Caltagirone) è in galera, la Porto di Imperia sta fallendo e il Comune? Il comune corresponsabile di tutto questo è libero di decidere se mandare a casa i titolari dei posti barca che hanno reso possibile con il loro investimento la costruzione del porto e rivendere i posti barca liberi e perfettamente utilizzabili, incassando di fatto il bottino di questa spudorata truffa!

  3. giancarlo says:

    grazie e scusate avevo capito che non volevate ripetere il mio disagio a voi buon anno

  4. giancarlo says:

    se anche avessi inviato gia un commento simile(ma non ricordo)che fastidio vi da a ripeterlo o anche a voi da fastidio la verita

  5. giancarlo says:

    sono tra coloro che hanno dovuto ricomperare i beni nel porto di lavagna e ritengo che il demanio o chi per esso consideri gli utenti dei porti come dei c….. ai quali non è data nessuna garanzia nonostante abbia(come me)contribuito nel lontano 1970 con l’aquisto dei posti barca alla costruzione del porto di lavagna e negli anni a continue spese straordinarie (rifacimento della diga, ricostruzione dei pontili deteriorati e quant’altro) per poi riconsegnare il porto allo stesso demanio o a chi per esso senza nessun diritto ,questo dice la legge che ora si fa forza di delibere europee che tutto fanno fuorche salvaguardare gli interessi di chi fa sacrifici economici per mantenere in buono stato i manufatti . penso che almeno una proroga della concessione debba essere riconosciuta agli utenti e a quelle persone che investendo nella costruzione di un manufatto su di una proprietà comunale debba essere tutelata da parte del comune stesso nel proseguo della costruzione dello stesso .forse sono troppo ingenuo ma di sicuro il demanio o chi per esso si approfitta di queste situazioni .buon anno (si fa per dire)

  6. freewind says:

    Dopo tutte le fregature incostituzionali che ci hanno propinato (esodati, IMU, pignoramenti dei mutui, lire in carta straccia) a meno che ci sia qualche politico con il posto barca comprato dubito che si faccia qualcosa per tutelare i beni dei “ricchi”.

  7. Lorenzo says:

    Pare di rivivere le vicende di Lavagna dove gli assegnatarindei posti barca furono costretti a ricomprarseli a seguito del fallimento del primo concessionario e successivo subentro dell’attuale. Senza alcuna garanzia che tale evento non si ripeta. Siamo a italialand, di che ci stupiamo?

  8. Lorenzo says:

    Pare di rivivere le vicende di Lavagna dove gli assegnatarindei posti barcabfurono costretti a ricomprarseli a seguito del fallimento del primo concessionariome successivo subentro dell’attuale. Senza alcuna garanzia che tale evento non si ripeta. Siamo a italialand, di che ci stupiamo?