16 giugno 2010

Sequestro del Force Blue: la protesta dell'equipaggio

16 giugno 2010
2 minuti di lettura

E’Force Blue arrivata l’identificazione da parte della Polizia Giudiziaria per i membri dell’equipaggio di Force Blue, lo yacht intestato alla società di chartering Autumn Sailing Limited, riconducibile a Flavio Briatore secondo la Procura di Genova. Il 14 mattina gli uomini dell’equipaggio si sono riuniti di fronte al tribunale di Genova con cartelli per rivendicare il proprio posto di lavoro. Ferdinando Tarquini, viareggino, di 38 anni e comandante di Force Blue, era presente alla manifestazione, e pur dissociandosi da quanto riguarda le attività illecite presunte di Briatore, pone l’accento sul fatto che 22 persone rimarrano senza impiego.
Spiega il comandante che la Autumn Sailing Limited, di cui l’equipaggio è dipendente, aveva già programmato cinque settimane di chartering per il Force Blue ad altri clienti rispetto a Briatore e famiglia. “Noi volevamo soltanto poter rispettare gli accordi presi – dice Tarquini – so che la società ha fatto tutto il possibile per indurre il magistrato Walter Cotugno a tenere in esercizio lo yacht affidandolo ad un custode, ma non lo ha fatto”. Il Force Blue giovedì passerà nelle competenze dell’agenzia delle dogane che lo affitterà entro 40 giorni ad un ente statale no-profit che abbia fini sociali o ambientali (ma se non andasse in porto la cosa, il megayacht potrebbe anche essere demolito). Per l’avvocato Guido Colella, che rappresenta Tarquini, la procura di Genova “non ha effettuato il sequestro di una nave, ma di una società. Ci sono amministrativi oltre all’equipaggio. Ritengo che debba essere trovata una soluzione equilibrata per garantire l’occupazione”. Resta nelle facoltà del pm decidere se accogliere le modalità di affidamento proposte dagli avvocati Pellicciotta e Lattanzi ingaggiati dalla Autumn Sailing che nel frattempo si sta occupando delle spese di manutenzione dello Yacht, fermo alla Marina Aeroporto.

E.R.

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1 commento

  1. Franco says:

    come al solito chi paga sono i soliti CHI LAVORA