02 aprile 2012

SPECIALE MANUTENZIONE: siete davvero pronti per tornare in acqua?

02 aprile 2012

L'umidità degli interni, il fuoribordo, la zattera e i gas di scarico del motore, sono gli ultimi particolari da controllare prima di andare in acqua

L'umidità degli interni, il fuoribordo, la zattera e i gas di scarico del motore, sono gli ultimi particolari da controllare prima di andare in acqua

4 minuti di lettura

La data del varo della vostra barca dopo il rimessaggio invernale è già fissata, e manca ormai poco per il momento dell’agognato ritorno in acqua, giusto il tempo per controllare e sistemare gli ultimi particolari. Ne approfittiamo, dopo il primo speciale sulla manutenzione invernale, per proporvi ancora qualche consiglio su semplici operazioni fai da te, che contribuiranno a rendere le vostre crociere piacevoli e al riparo da imprevisti fastidiosi.

 

1. Interni

 

Le barche vanno in cantiere a inizio autunno dopo un’intera estate trascorsa in acqua, durante la quale è molto probabile che gli interni si siano impregnati di umidità. Nel periodo trascorso in cantiere avete giustamente tenuto chiusi tutti gli oblò, per evitare che la polvere invadesse la barca, ma adesso un fastidioso odore di muffa rende sgradevole l’aria a bordo. Avete notato persino un principio di muffa in corrispondenza delle guarnizioni degli oblò.

 

Non scoraggiatevi: in qualsiasi negozio specializzato in nautica potrete trovare ottimi prodotti che disinfettano l’ambiente e eliminano muffa e cattivi odori. Armatevi quindi di guanti e spugnetta e mettetevi sotto a strofinare ogni angolo. Per il prossimo rimessaggio una soluzione intelligente potrebbe essere quella di foderare con apposite stuoie traspiranti, anche queste facilmente reperibili in commercio, cuscini, legni e tutto ciò che riteniate a rischio muffa.

 

2 Il motore del tender

 

Agosto, Isole Eolie, sole a picco e 40° gradi. Vi state godendo un bel bagno in quella splendida caletta che avete raggiunto con il vostro tender e tra poco tornerete in barca a gustarvi il polpo appena pescato. Avviate il vostro piccolo fuoribordo, ma questo, poco collaborativo, si accende, tossisce un pò di fumo, e si spegne. Riprovate , ma quello proprio non vuole saperne. Non resta altro da fare che una lunga remata con il sole che brucia. Ma avevate controllato le candele durante il rimessaggio invernale?

 

La prima cosa da fare prima del ritorno in acqua è quella di aprire la calotta del vostro fuoribordo, smontare le candele, e, con l’aiuto di una spazzola d’acciaio, strigliarle per bene per rimuovere le incrostazioni che ne potrebbero compromettere il funzionamento. Poi viene il momento del grasso: acceleratore manuale, molla di avviamento e cordina di rotazione hanno bisogno di una bella ingrassata per evitare fastidiosi problemi estivi. A questo punto non vi resta altro da fare che sostituire l’olio del piede motore e la girante, punti nevralgigi spesso causa di soste nel bel mezzo del mare non programmate.

 

3 La zattera

 

Se volete che durante le vostre vacanze la visita di una motovedetta della Capitaneria di Porto non si trasformi in un incubo, preoccupatevi a tempo debito di controllare la zattera della vostra unità. Dal 2002 una nuova normativa regola la costruzione e l’utilizzo delle zattere di salvataggio per le unità da diporto: tale provvedimento impone la revisione ogni due anni, presso le sedi autorizzate dal fabbricante. I costi della revisione possono essere di svariate centinaia di euro, per cui informatevi bene su che tipo di lavori il centro autorizzato effettuerà, e soprattutto fatevi rilasciare il prezioso certificato che documenta tutti i lavori di revisione svolti da mostrare per un eventuale controllo. Ultimo accorgimento: prima di acquistare una zattera, controllate con attenzione che sia adatta e in regola per la vostra unità, in quanto a volte modelli eccessivamente economici posso nascondere dei tranelli.

 

4 L’accensione del motore

 

Con la barca finalmente in acqua, è arrivato il momento di accendere il motore, pronti per la prima uscita in mare primaverile. I fumi di scarico mostreranno eventuali problemi di salute del vostro entrobordo. Quello bianco può indicare un trafilamento di acqua attraverso gli scarichi. Se la fumata parte al primo avviamento, può essere semplicemente causata dall’incombusto perché la miscela aria-gasolio è ancora fredda. Il fumo nero, più preoccupante, indica dei problemi agli iniettori o alla pompa, e in questo caso sarà meglio contattare un meccanico. Attenzione infine al fumo blu: indica la presenza di olio nei cilindri, che potrebbe essere tipico dopo un lungo periodo di inattività, ma va comunque monitorato.

 

Mauro Giuffrè

 

 

 

 

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