SPECIALE NAUTICO – Alla scoperta del Maribelle 615, il vela-gommone che ha fatto il periplo della Sicilia
Abbiamo parlato con Francesco Belvisi, giovane disegnatore del Maribelle 615, che ci ha spiegato le caratteristiche della barca e gli obbiettivi del progetto
Abbiamo parlato con Francesco Belvisi, giovane disegnatore del Maribelle 615, che ci ha spiegato le caratteristiche della barca e gli obbiettivi del progetto
Liguria Nautica prosegue la sua presenza al Salone 2012 alla ricerca di idee giovani e innovative: dopo avervi parlato della Barca Laboratorio, siamo andati a vedere il Maribelle 615, interessante ibrido tra vela e gommone ideato per la scuola vela o per crociere adatte a un pubblico sportivo. Il progetto della barca è stato realizzato da Francesco Belvisi, giovane disegnatore nautico siciliano, in collaborazione con il consorzio ARCA e con la LNI.
Il Maribelle già a prima vista spicca per le sue soluzioni originali: lo scafo è in vetroresina, mentre i bordi sono contornati dai tubolari, particolare che rende la barca adatta alla scuola vela. L’armo, con albero in carbonio, è piuttosto semplificato e ricorda un pò quello di un windsurf: la randa di 19 mq, unita a una chiglia di 150 kg sui 350 totali, garantisce divertimento e sicurezza con un’ottima stabilità, dovuta anche alla larghezza massima di 2,3 m.
Il pozzetto ampio e abbastanza profondo garantisce comodità senza bagnare l’equipaggio: come ci ha raccontato Francesco Belvisi, durante le crociere estive è possibile installare una tenda da campeggio per coloro i quali amano un modello di vacanza senza fronzoli e a contatto con il mare. Una versione semplificata è stata pensata anche per le persone con mobilità ridotta, così da rendere il Maribelle 615 una barca veramente per tutti.
A dimostrazione della sua sicurezza, il Maribelle 615 ha compiuto il periplo della Sicilia tra luglio e agosto, attrezzata con vele fotovoltaiche e motore elettrico così da potere navigare in maniera del tutto ecocompatibile. A bordo sono saliti velisti esperti e soci LNI, mentre un altro progetto giovane e interessante, il BAD 37 di Inzerillo & Albeggiani, ha seguito come barca appoggio il Maribelle 615 durante l’intera navigazione.
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica, Genova, Gommoni, Saloni Nautici, shipping, vela
Gentile Gianfranco,
mi piacerebbe incontrarla qui al salone, potrei illustrarle le differenze fra una deriva e una barca zavorrata ( cat B )
é un peccato che nel giro di Sicilia lei non si sia imbarcato con noi, magari in un trasbordo con un un metro e mezzo di onda avrebbe apprezzato i tubolari !
Forse con mare formato ( ebbene si anche d’estate c’è maltempo in Sicilia !) avrebbe apprezzato l’asciuttezza e la stabilità dell’imbarcazione.
Mi auguro che voglia provare l’imbarcazione, non ho alcun dubbio che cambierà idea, del resto tutte le persone che abbiamo imbarcato in periplo ( oltre 100 e di tutti i livelli ) hanno apprezzato le qualità marine e prestazionali di Maribelle.
Fiducioso in un prossimo incontro le porgo cordiali saluti
P.S.
Per alare le barche un po più pesanti si usano i rulli di alaggio 😉
Francamente mi permetto di non essere con l’introduzione di Grianfrancesco.
“Francamente è quasi brutta quanto inutile.”
Sul brutto non posso dire niente, a qualcuno piace, a qualcuno no.
L’utilità o la non utilità di questa imbarcazione (o di qualsiasi altra) non può certo essere valutata guardando un paio di foto o leggendo un articolo.
Intervengo perché ho provato questa imbarcazione (il piede/tangone nella foto è il mio) e ne sono rimasto soddisfatto.
Spiego il tubolare.
Se si vuole fare scuola vela facendo uscire una barca alla volta e insegnando quale sia la differenza tra randa e prua un 555 vale quanto questa imbarcazione. Se vogliamo cominciare a fare scuola vela dove si comincia a parlare di regata, match race e contatti… un 555 (che secondo me è una barca esemplare nel suo essere “pessima”) vale molto meno di questa barca, che consente di diminuire il timore di far danni quando le barche sono vicine.
Il tubolare sarà utilissimo anche quando si cambieranno gli equipaggi.
Immaginiamo, inoltre di voler organizzare una “flottiglia domenicale” con mangiata di anguria nel golfo di mondello (PA). Sarà possibile accostare tutte le barche senza rovinarne le fiancate.
La barca può essere alata tramite un verricello (non pesa in maniera esagerata), non pensavamo mica di mettere in acqua una barca da 6 metri “a mano”…
Nel giudicare la rilevanza delle iniziative pensiamo che non è una barca di un supercantiere in grado di romperne cinque prima per testarne la sicurezza. E’ il progetto di un Giovane che ha costruito una nuova iniziativa imprenditoriale e basterebbe questo a scriverne soltanto elogi. Il periplo è stato fatto d’estate perché è più facile trovare gente disposta ad accompagnare l’iniziativa a bordo di Maribelle o della barca appoggio, o ad unirsi in un aperitivo in pontile. La stessa iniziativa non sarebbe stata altrettanto seguita se fosse stata svolta nel periodo invernale.
Ad ogni modo i due mesi estivi in sicilia non sono da sottovalutare, in estate a Favignana ho fatto regate con 25 nodi. E garantisco la barca ha incontrato anche condizioni meteo “impegnative” nelle quali un 555 sarebbe scuffiato 555 volte prima di esplodere.
Gianfrancesco, sono convinto che se volessi approfondire la conoscenza con la barca ti rimangeresti parte di quello che hai scritto.
saluti
Luca Caruso
http://www.lucaruso.com
http://www.aspronadi.it
http://www.challengeitalia.com
Francamente è quasi brutta quanto inutile.
Perchè a una barca scuola servirebbero i tubolari? forse per speronare senza pericolo altre barche o i moli?
il costo di una barca scuola così è sicuramente molto più alto di quello di un 555 o di un vecchio caravelle e i vantaggi quali sono? Da quello che si legge è anche una barca molto pesante: chi la alerebbe e come?
Infine, un periplo della Sicilia in 2 mesi estivi: forse rispetto alla sicurezza non è proprio un’iniziativa particolarmente rilevante.
Basta guardare alla francia per trovare parecchie barche scuola più belle, più innovative e più interessanti.