13 settembre 2012

SPECIALE TECNICA – Carburante che dolore! Come faccio a risparmiare?

13 settembre 2012

Risparmiare cifre considerevoli è impossibile, ma stare attenti allo spreco è un buona abitudine: alcuni consigli per rendere meno salata, e più piacevole, un'uscita domenicale

Risparmiare cifre considerevoli è impossibile, ma stare attenti allo spreco è un buona abitudine: alcuni consigli per rendere meno salata, e più piacevole, un'uscita domenicale

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Per chi ha una barca a motore ma non possiede un conto multimilionario in una banca estera, il problema del costo del carburante nelle ultime stagioni è diventato un affare doloroso, e c’è anche chi, al posto dell’abituale gita al mare, si è dato alle escursioni in montagna, lasciando a riposo la tanto amata barca. Partendo dal presupposto che il prezzo del carburante incide pesantemente sul diporto, andiamo a vedere qualche piccolo trucco che, se non aiuta a risparmiare cifre importanti, può contribuire a rendere meno salato il bagno domenicale.

 

Il problema tange di meno gli amici velisti, che hanno a disposizione l’energia della natura per non dissanguare il portafoglio, ma nella nostra ottica della nautica per tutti cerchiamo di andare incontro ai diportisti che con un piccolo scafo  a motore di 4-5 metri la domenica non rinunciano a un bel bagno o una pescata in compagnia.

 

Iniziamo da un principio: se state andando a fare un bagno con la vostra cara, raggiungere la meta a 25 nodi o a 18 non cambia molto, con la differenza che la vostra bella arriverà meno stropicciata. Perchè allora non rilassarsi e affrontare la domenica con meno premura, senza spremere a manetta il vostro fuoribordo? Riducete il numero dei giri del motore, apprezzate il rumore che cala, ma attenzione, tenete la barca sempre in planata. Perchè? Il motivo è semplice: se rallentate troppo e lo scafo entra in quel limbo a metà tra la planata e il posarsi in acqua, a causa della maggiore superficie bagnata che lo avrà in quella situazione, il consumo del motore sarà comunque alto anche se avete diminuito la velocità. Il principio corretto non è: più vado piano meno consumo, perchè il rapporto tra consumo di carburante e strada percorsa a bassi regimi non è favorevole. Per avere un discreto risparmio di carburante in rapporto alla strada che dovrete compiere, basta portare il motore al minimo regime di giri per garantire una planata pulita allo scafo, e a quel punto astenersi dall’accellerare oltre.

 

Ma non è tutto qui. La distribuzione dei pesi a bordo può essere altrettanto importante. Cercate di ridurre quelli superflui, e piazzate tutto ciò che è pesante a centro barca, evitando di mettere pesi eccessivi verso prua. Lo scafo avrà così un assetto migliore e soffrirà meno i pesi stivati a bordo. Se proprio volete affrontare il problema in maniera scientifica, munitevi di gps, va bene anche uno di quelli ormai comunemente presenti nei moderni telefoni cellulari, e inserite le coordinate della vostra meta. Seguite a quel punto la rotta indicata dal gps, assicurandovi di uscire il meno possibile dalla traccia. Il risultato sarà che farete molta strada in meno rispetto a quando timonate distratti procedendo a zig zag senza conoscere la rotta più breve verso la vostra destinazione.

 

Nello sperare che il costo del carburante possa tornare a livelli accettabili, ci auguriamo che i nostri piccoli consigli siano serviti a farvi sorridere e a farvi venire in mente qualche buona idea. Esistono inoltre piccoli dispositivi (che però funzionano solo per determinati tipi di entro e fuoribordo, poiché sono sviluppati in sinergia con i marchi) in grado di calcolare in tempo reale la velocità ideale e la regolazione del trim e dei flap ottimale per consumare il meno possibile.

 

Mauro Giuffrè

 

 

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