SPECIALE TECNICA – Strapoggia che paura
La strapoggia può essere uno shock per un regatante alle prime armi ma con le dovute accortezze è evitabile
La strapoggia può essere uno shock per un regatante alle prime armi ma con le dovute accortezze è evitabile
Più pericolosa della straorza e potenzialmente più dannosa, la strapoggia è l’altra grande bestia nera dei regatanti. Quando il vento e l’onda salgono e si naviga sotto spinnaker la conduzione della barca deve essere più che attenta con tutto l’equipaggio pronto a manovrare in caso di necessità, o per esempio in caso di strapoggia.
La strapoggiata si rischia quando si porta lo spinnaker con tanto vento, soprattutto se l’andatura della barca è prossima alla poppa. Cosa accade? Succede che quando lo spi è molto quadrato, una raffica particolarmente intensa sbanda la barca sopravvento portandola alla poggia, fino a farla strambare involontariamente se l’equipaggio non interviene. La randa passa da un bordo a l’altro con un’escursione prossima ai 180°, con forti sollecitazioni alla struttura dell’albero che nei casi più disastrosi possono portare al disalberamento. Come evitarla o cosa fare per limitare i danni?
La strapoggia ha un punto di non ritorno prima del quale timoniere ed equipaggio possono intervenire. Quando la barca inizia a sbandare sopravvento il timoniere deve rispondere all’orza deciso, anticipando la tendenza poggiera della barca e riposizionandola su un angolo al vento più stretto e sicuro. Contemporaneamente l’equipaggio può contrastare con il peso la sbandata spostandosi velocemente sottovento e tornando in assetto non appena la situazione pericolosa è passata. Il braccio dello spinnaker dovrà essere lascato prontamente in maniera da ridurre l’esposizione della vela che causa lo sbandamento. Se si lascia partire la barca alla poggia sarà estremamente difficile potere riprendere il suo controllo. La cosa da fare per limitare i danni di una strapoggiata è aprire la drizza dello spinnaker e farla scorrere per vari metri così da fare perdere portanza alla vela riequilibrando la barca.
Quando si naviga sotto spinnaker con tanto vento per evitare i rischi di strapoggia si può assumere una conduzione del mezzo più conservativa: evitare le andature in poppa filo ma tenersi leggermente più stretti al vento può essere una buona tattica, perdere qualche grado è un danno irrilevante in confronto al tempo perso durante una regata per una strapoggia. L’altra tecnica efficace è quella di evitare di sovraesporre il tangone come si farebbe in poppa con vento medio, tenendo lo spinnaker leggermente più protetto dalla randa.
In questo video girato durante una regata a San Francisco si vedono le conseguenze di una raffica violenta, ma va notato anche come l’equipaggio stesse spingendo forte la barca: lo spinnaker è molto sovrapposto con la bugna della scotta praticamente appoggiata allo strallo, un’andatura tutt’altro che conservativa. Con prontezza di riflessi l’equipaggio molla la drizza riequilibrando la barca:
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica, foto-&-video