10 dicembre 2012

SPECIALE USATO – La mia barca la scelgo così: come evitare i bidoni

10 dicembre 2012

L'inverno è il momento migliore per fare un buon affare, ma occorre molta attenzione per non incappare nell'acquisto di un bidone

L'inverno è il momento migliore per fare un buon affare, ma occorre molta attenzione per non incappare nell'acquisto di un bidone

4 minuti di lettura

Con l’inverno ormai alle porte è tempo di andare a caccia di occasioni sul mercato dell’usato. Il momento è favorevole per più di un fattore: la situazione economica generale, e in particolare quella della nautica, ha provocato un abbassamento dei pezzi notevole e così, per tutti coloro che hanno un gruzzoletto da investire in una barca, la situazione è ottimale per concludere qualche buono affare. Ma come fare a valutare correttamente una barca a vela e portare avanti una trattativa? Ci sono alcuni elementi che vanno valutati con attenzione.

 

 

 

Valutazioni generali:

Prima di esaminare nello specifico le componenti della barca occorre fare alcune valutazioni generali sul modello. Il cantiere è conosciuto? In quanti esemplari è stata prodotta? La barca è stata usata per il charter? Esistono dei documenti che ne certifichino eventuali lavori di manutenzione nel corso degli anni? Si trova in vendita da molto tempo?

Sono tutte domande fondamentali per una preliminare valutazione di una barca e del prezzo richiesto. Se la barca è di un cantiere poco conosciuto, o è stata prodotta in pochi esemplari, la sua svalutazione, indipendentemente dagli anni di vita, va al ribasso. Capitolo charter: le barche che vengono impiegate per questa attività spesso possono essere state trattate con poca cura da chi le noleggia: urti in banchina o sugli scogli, vele molto sfruttate, motore affaticato. Sono tutti elementi da tenere in grande considerazione per trattare il prezzo. Evitate infine di credere a tutto ciò che vi dice il proprietario, ma esigete la certificazione di tutti gli interventi di manutenzione che vi segnala.

 

Punti deboli:

Addentrandoci nello specifico, occorre fare attenzione ad alcuni punti deboli potenziali di una barca usata. La carena prima di tutto.

Se non sapete con che frequenza sono stati fatti gli interventi ordinari di manutenzione alla carena, chiedete una perizia sull’umidità dello scafo: l’osmosi può essere sempre in agguato e se la barca non è stata tirata a secco spesso la possibilità di riscontrarla può essere alta.

 

Procedete poi a un check completo delle boccole del timone e dell’elica, elementi facilmente soggetti all’usura. All’interno non dimenticate mai di ispezionare le prese a mare, importantissime per la sicurezza e l’integrità della barca. Allo stesso modo non dimenticate un controllo accurato sui prigionieri del bulbo, un elemento strutturale di difficile usura ma che va comunque monitorato per evitare spiacevoli e disastrose sorprese. La coperta, soprattutto se la barca è stata impiegata in regata, va controllata per verificare lo stato dell’antiscivolo.

 

 

Cercate poi di capire se la barca ha subito delle botte e in che punto. Se la riparazione è stata eseguita senza troppa accuratezza sarà ben visibile e potrete valutare se il danno è stato riparato correttamente. Se l’eventuale urto è avvenuto sotto la linea di galleggiamento bisogna moltiplicare l’attenzione, e soprattutto, indipendentemente dalla qualità dei lavori, trattare senza esitazioni sul prezzo.

 

 

 

 

 

Albero, vele, sartie:

Tutta l’attrezzatura va esaminata con attenzione, ma in particolare albero, vele e sartie. Gli alberi non anodizzati mostrano le tipiche fioriture dell’alluminio che indicano la necessità di un intervento protettivo, costoso e complicato da realizzare. Le sartie, se sono state trattate con cura negli anni, non devono mostrare macchie di ruggine o il verderame.

Capitolo vele: trattandosi di un elemento fondamentale su questo punto bisogna trattare senza tentennare. Molto spesso sulle barche usate si trovano vele ormai a fine corsa, perché i proprietari preferiscono vendere separatamente quelle in buono stato ricavando un utile maggiore, e non adeguando il prezzo della barca in vendita. Non piegatevi su questo punto e fate scendere il prezzo se le vele non sono in buono stato. Per capirlo basta analizzare le cuciture e il profilo delle vele, soffermandosi sulle balumine, un punto particolarmente esposto all’usura. Massima attenzione se vi vengono proposte delle vele in carbonio: materiale eccezionale ma non di grande durata. Esaminate con attenzione l’eventuale presenza di delaminazione, riscontrabile tramite delle microabrasioni della fibra, che in trasparenza tradisce la scollatura tra le pelli.

 

Trucchi e consigli

Chiudiamo il capitolo sull’usato con un paio di consigli interessanti. Presentatevi all’appuntamento con il venditore in anticipo: sarà così costretto ad accendere il motore davanti a voi e non potrà farvelo trovare già caldo. Capirete così se c’è qualche problema nell’avviarlo. Se potete portate con voi uno specialista di fiducia: un meccanico, un esperto di manutenzione delle carene o un velaio. Vi aiuterà a valutare lo stato della barca.

Infine vi consigliamo di non avere premura nella scelta: la barca giusta per voi c’è, è in giro per i mari, dovete soltanto avere pazienza di trovarla senza avere fretta di accontentarvi di un compromesso.

 

Mauro Giuffré

Foto di proprietà esclusiva di Liguria Nautica riproducibili tramite link attivo

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