Stingray JST-30: lo sportender per ogni esigenza
Stingray JST-30 è lungo 3 metri, può raggiungere una velocità massima di 45 nodi ed è in grado di trasportare fino a 3 persone
Stingray JST-30 è lungo 3 metri, può raggiungere una velocità massima di 45 nodi ed è in grado di trasportare fino a 3 persone
Se per sportender si intende una perfetta combinazione tra moto d’acqua e tender, allora è proprio del nuovo Stingray JST-30 che stiamo parlando. Nato dal sogno del giovanissimo Manuel di Nunzio, questo natante è apparso sul mercato durante l’ultimo Salone Nautico Internazionale di Genova ed è stato chiaro da subito che si trattasse di un progetto rivoluzionario destinato a fare la sua parte nel complesso e dinamico mercato nautico.
Dall’idea al progetto
Prendi un giovane ambizioso e appassionato, un figlio che eredita dal padre un’innata passione per la nautica e ha una visione chiara di ciò che vuole realizzare e che sul mercato ancora non c’è: è così che nascono le grandi idee e, a quanto pare, Manuel di Nunzio ne ha avuta una davvero vincente. Ha impiegato 5 anni a darle una forma e un nome e finalmente siamo qui a parlare del suo Stingray JST-30.
Tutto nasce durante la sua adolescenza, quando la voglia di autonomia si fa sentire e le aspirazioni vengono alimentate da coraggio e tanta energia. Nel 2018, anno in cui Manuel fonda il suo primo cantiere navale, l’obiettivo principale era quello di soddisfare le tante esigenze di una clientela di armatori e amatori eterogenea ed esigente, che come ben sappiamo nutre da sempre la fantasia e la creatività dei produttori del settore.
Si è saputo confrontare con dei professionisti come l’ingegnere Alessandro Dondi, oggi suo socio in Stingray Nautica Srl assieme a Michele di Nunzio, e approfittando della vicinanza del cantiere con il fiume Ticino ha negli anni sperimentato in tempo reale ogni iniziativa, assestando il tiro e migliorando le sue competenze. Il primo progetto fu un 4 metri idrogetto con guida a manubrio, molto spartano, agile e scattante, perfetto per la navigazione fluviale.
La principale caratteristica dei suoi primi prodotti è la propulsione idrogetto, che permette di navigare in acque basse. Non ci sono sporgenze, il massimo ingombro è rappresentato dalla V della carena e l’elica è ben protetta all’interno del suo sistema di propulsione. Ma per Manuel questo non era abbastanza: occorrevano maggiore versatilità e massima attenzione alla sicurezza. Iniziò così la sfida.
Molti i requisiti imprescindibili che il futuro progetto doveva possedere: tubolari con 4 riserve di galleggiamento per garantire stabilità, sicurezza e inaffondabilità, la manovrabilità di una moto d’acqua tradizionale (che tanto appassiona) che permettesse una postura salda e sicura in navigazione, un manubrio con comandi (marce e acceleratore) tale da consentire di manovrare il natante con due semplici leve, una carena con V pronunciata per assicurare maggiore comfort in movimento, luci di via per la navigazione notturna, trim per regolare l’assetto, retromarcia per facilitare le manovre e un motore affidabile, leggero, compatto e prestante. Queste le caratteristiche di base di quello che sarebbe diventato lo sportender Stingray JST-30.
“Una volta chiarite le idee – spiega di Nunzio – ne ho costruito uno con le mie mani per testare tutte queste caratteristiche in un solo mezzo. Lavorando sentivo di essere sulla strada giusta. A opera compiuta ho capito subito che avevamo creato qualcosa di unico e ho contattato Alessandro Dondi per mostrargli il mio progetto. Abbiamo fatto una ricerca approfondita e ci siamo resi conto che nel mondo non esisteva ancora qualcosa di simile. Così ci siamo immediatamente adoperati per brevettare e tutelare sistema di costruzione e caratteristiche interne, oltre al design curato con l’aiuto di Federico Villa. Quanto all’aspetto tecnico, è stato affidato a Federico Gerna. Ho lavorato con loro in perfetta armonia e si sono mostrati estremamente disponibili ad ascoltare tutte le soluzioni che avevo già in mente e che avevo fissato in dei bozzetti”.
Dopo due anni di coordinamento, lavoro e confronto, coadiuvati da studi, ricerca e sviluppo, nel 2023 il primo JST-30 ha fatto il suo esordio al Salone Nautico Internazionale di Genova. L’apprezzamento dei media, l’attenzione di numerosi enti dediti alla sicurezza in acqua e l’interessamento di privati alla ricerca di un tender innovativo o di un mezzo da noleggiare per il water entertainment sono stati per il team di Stingray motivo di grande soddisfazione.
Ma cos’è uno sportender?
È innanzitutto un prodotto che mancava, la risposta intelligente alla duplice esigenza di un tender fruibile e sicuro e di un mezzo votato all’intrattenimento. Perché con JST-30 ci si può divertire come durante una corsa in moto d’acqua e si può anche fare una piacevole gita in famiglia in luoghi e calette che non possono essere raggiunti con un tradizionale jet ski. È un intrigante mezzo sellato a bordo del quale gli opposti si attraggono: perché è grintoso ma anche sicuro, elegante ma al tempo stesso sportivo, comodo ma performante, senza trascurare l’estetica, come impongono i dettami della nostra cara italianità.
Perché scegliere JST-30
Perché è un mezzo innovativo che ha tutte le caratteristiche di un tradizionale tender ma la grinta e l’appeal di una moto d’acqua. È infatti comodo, sicuro e versatile ma al contempo offre la godibilità di un water toy. “A differenza di un jet ski – aggiunge Manuel di Nunzio – può navigare fino a 6 miglia dalla costa, permettendo quindi una maggiore libertà di movimento ed essendo omologato come natante, non è soggetto a numerose limitazioni. Può navigare di sera, non solo perché munito di luci di via ma soprattutto per la presenza di due tubolari, che prevedono ciascuno altrettante camere d’aria contenenti la quantità di litri d’aria prevista per l’omologazione come natante. Può entrare in tutti i porti, inclusi quelli in cui le moto d’acqua sono ammesse solo a bordo delle imbarcazioni, e accedere anche ad aree protette a esse inibite, come molte insenature della Sardegna e la zona di Porto Venere”.
JST-30, diversamente dalle moto, può navigare anche nei laghi e nei fiumi, senza contare che è decisamente stabile persino con tre persone a bordo, ha una navigazione asciutta e approccia le barche senza il rischio di danneggiarle grazie alla presenza dei tubolari. Consente inoltre lo stivaggio in hangar molto piccoli, perché ha dimensioni contenute: può essere sgonfiato e la sua altezza essere ridotta a 0,98 cm grazie a un manubrio telescopico.
“In caso di controlli, manutenzione o altre esigenze – sottolinea di Nunzio – si smonta con facilità, merito di un intelligente sistema che abbiamo brevettato, riguardante il fissaggio della sovrastruttura alla coperta. Lungo il perimetro interno dei tubolari corre una canalina rialzata munita di una guarnizione che accoglie la scocca mobile che viene fissata per l’utilizzo. Per smontarla è sufficiente rimuovere le viti, che, differentemente da progetti precedenti, sono munite di blocchetti di fissaggio che permettono di mantenere l’impianto totalmente all’esterno. Questo brevetto impedisce all’acqua di entrare all’interno della scocca attraverso gli spazi delle viti, mantenendo la carena completamente asciutta”.
JST-30 attira l’attenzione di armatori e non solo
I tanti sforzi compiuti per realizzare questo prodotto innovativo cominciano a essere premiati. Dopo l’iniziale curiosità da parte di armatori che hanno acquistato JST-30 per avere a bordo dei loro yacht sia una moto d’acqua che un tender, anche gli amanti del mare non muniti di barca hanno pensato di comprarne uno da impiegare come piccolo day cruiser per un bagno al largo, attratti dalle qualità descritte, dalla necessità di un posto barca molto piccolo e dalla grande semplicità di rimessaggio nei mesi invernali.
Lo hanno scelto anche alcuni imprenditori e strutture note al pubblico come il Billionaire, per allietare il soggiorno degli ospiti e offrire loro un’alternativa sicura, stabile e confortevole per delle passeggiate o dei semplici transfer in mare. Ma non è tutto. Pare che alcune autorità locali e forze dell’ordine stiano valutando il potenziale di JST-30, anche se è ancora prematuro parlarne.
Uno sguardo ai “numeri” e alle specifiche di JST-30
È lungo 3 metri, largo 1,5 metri (1,2 metri con tubolari sgonfi) e l’altezza si può ridurre fino a 0,98 cm. Pesa 240 kg a secco e monta un motore Rotax 3 cilindri 900 cc, 4 tempi, 90 cv (115 cv con il Kit Power). Il consumo di carburante previsto è di 8 l/h e la propulsione è idrogetto con blocco della retromarcia, che spinge lo sportender a una velocità massima di 45 nodi (50 nodi con il Kit Power). Stingray ha pensato anche a un utile spazio di stivaggio, posto nella sezione prodiera della sovrastruttura, con una capacità di 50 litri e a bordo possono navigare fino a 3 persone.
Priscilla Baldesi