23 gennaio 2014

Strage di delfini in Giappone, si mobilitano le star internazionali, VIDEO

23 gennaio 2014

Le spiagge della baia di Taiji sono ancora una volta nell’occhio del ciclone mediatico dove ogni anno viene messa in pratica una mattanza di delfini, a nulla sono valsi gli appelli di Yoko Ono e Caroline Kennedy

Le spiagge della baia di Taiji sono ancora una volta nell’occhio del ciclone mediatico dove ogni anno viene messa in pratica una mattanza di delfini, a nulla sono valsi gli appelli di Yoko Ono e Caroline Kennedy

2 minuti di lettura

“Salvate i delfini” è l’appello unanime che si leva in coro prima che 250 esemplari vengano uccisi brutalmente nella baia di Taiji, in Giappone.

“A ovest del paese i pescatori locali accerchiano i mammiferi impedendogli qualsiasi via d’uscita per poi poterli uccidere per la carne o rivenderli agli acquari” era la denuncia della vedova di John Lennon, Yoko Ono, postata sul suo sito imaginepeace.org che si univa all’appello dell’ambasciatrice americana, la prima donna a Tokyo, Caroline Kennedy, figlia di Jfk.

 

A nulla sono valsi i dissensi provenienti da tutto il mondo e la presenza degli attivisti di Sea Sheperd, disperati sulla spiaggia, tenuti a distanza dalla polizia: i fischi strazianti dei delfini, le urla degli uomini, i colpi secchi dentro l’acqua, i tonfi delle piccole imbarcazioni che sbattono una contro l’altra.

Una mattanza che è anche un rischio per la salute visto che queste acque sono piene di mercurio, fatto già noto nel 2010, quando la baia di Taiji diventa famosa con il documentario The Cove, racconto senza censura vincitore di un Oscar.

 

Dura la replica del governatore della provincia di Wakayama, Yoshinobu Nisaka: «La caccia è un’antichissima tradizione giapponese, la civiltà prevede il rispetto dei vari punti di vista». Più morbido il comunicato ufficiale del governo, ma altrettanto deciso: «Non fermeremo uno dei cardini della nostra cultura popolare».

 

ECCO IL VIDEO DELLA STRAGE:

 

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