Tassa sulla barca, i commenti dei lettori / 1
Abbiamo selezionato alcuni commenti "rappresentativi" del lettori "indignati" dalla tassa sulla barca studiata dal governo Monti
Abbiamo selezionato alcuni commenti "rappresentativi" del lettori "indignati" dalla tassa sulla barca studiata dal governo Monti
Ringraziamo le migliaia di lettori che ci hanno seguito e stanno continuando a seguirci. Liguria Nautica in questi giorni è diventata un grande agorà, spazio di discussione per tutti gli “indignados” della nautica. Soprattutto per quanto riguarda uno dei primi articoli da noi pubblicati sulla tassa sui “diritti di stazionamento” delle imbarcazioni: ci sono arrivati commenti a bizzeffe, ne abbiamo selezionati alcuni che abbiamo reputato “rappresentativi”, perché ognuno di essi incarna una diversa posizione. Dall’operatore economico, al semplice appassionato, da chi è “incacchiato nero” a chi invece ritiene giusto appoggiare la manovra Monti.
Gianpiero – «Meglio una tassa in base ai cavalli del motore»
05/12/2011, ore 9.21
Ma non sarebbe stato meglio, sempre che di meglio si possa parlare, una tassa in base alla potenza installata a bordo? Mi sembra più giusto che chi ha i soldi per fare 1000 litri di pieno per 500 cv possa pagare una tassa come questa rispetto al velista che possiede una barca con 30 cv che oltre a possedere un mezzo ecologico a parità di metratura possiede una barca che vale una frazione di valore di una pari a motore.
Ci sono gommoni da 9 metri con 1000 cv, bene caro Monti, qui direi che hai toppato alla grande.
E poi quante barche “datate” ci sono in Italia che valgono appena il doppio od il triplo della tassa che dovrebbero pagare? Tantissime.
E l’usato che fine farà? Converrà rottamare. Altro che slancio all’economia. Questo è un suicidio commerciale per un paese con 7500 km di coste.
Francesco – «Se le cose stanno così, via dall’Italia subito»
05/12/2011, ore 10.40
Sicuramente bisogna correre domani a prenotare un posto barca in Francia o Croazia e lasciare vuoti i nostri porti, senza lavoro all’indotto, senza entrate sugli ormeggi e con migliaia di disoccupati nel settore.
Ma chi può pensare che una barca di 16 metri con 30 anni del valore di meno 100.000 euro magari usata come casa al mare paghi 14.000 extra all’anno ?
Chi comprerà il nuovo o usato?
Io sono d’accordo su una tassa come le auto, ma proporzionale all’età e valore dell’imbarcazione.
Alla fine questo nuovo governo ha fatto una manovra di cui erano capaci tutti.
Alzata età pensione togliendo incentivi – e i ragazzi giovani dove troveranno lavoro?
Ici e case – Paralizzata anche l’edilizia
Barche – Paralizzata Industria nautica e indotto
Iva…. Paralizzato consumo con produzioni relative al consumo , turismo ecc
poi con i 1000 euro massimo spiegate a voi alla signora o pensionato di 80 anni di farsi una carta SI o Bancomat? o compilare un assegno?
E poi caro governo cosa fanno gli italiani?
Stanno a casa in mobilità o cassa integrazione, continuano a pagare per mantenere tutti i parassiti dello stato?
E i tagli dei costi dove sono?
Ma se questo è il modo di stare in Europa andiamocene subito, immediatamente.
n. biagini – «Pagheremo, malvolentieri, come abbiamo sempre fatto»
05/12/2011, ore 11.21
Il legislatore si basa su dati precisi quali, ad esempio, la lunghezza ft di una barca che é un dato inequivocabile.
Come potrebbe il legislatore tenere conto del fatto che una barca di 11 o 12 m. possa essere vecchia di 30 anni o più ed avere un valore reale modesto, che con il lusso ha poco a che fare?
Il dato certo è che quella barca ha una lunghezza superiore a 10 m.
Non può mica stare li a vedere se è a vela o a motore, se è nuova o vecchia, bella o brutta, se vale tanto o se vale poco, chi sia l’armatore (ricco, così così, pensionato, uno che ha rinunciato ad altre cose in favore della vita da lupo di mare nel tempo libero).
Quello che interessa al legislatore sono i soldi e li pretende a qualunque costo dai soliti ai quali può chiederli a colpo sicuro.
Quelli che hanno una casa, una barca, una automobile, una moto (non ho visto riferimenti ai camper….se li sono dimenticati?).
Mi dispiace fare della polemica su un argomento futile come una barca in un momento in cui ci sono problemi grandissimi che coinvolgono il mondo intero.
Ma il sistema economico si regge anche sulla produzione e sulla vendita di beni non necessari, le industrie che producono automobili, ad esempio, vivono grazie a coloro che ambiscono alla versione GL o GLX anziché accontentarsi della versione base e così via, ci hanno educati a tenere in considerazione gli status i plus.
Le barche fanno parte di questo genere di prodotti e l’industria che le produce fa parte del sistema.
In fondo se uno può permettersi anche una barca probabilmente può pagare anche una tassa senza patirne poi tanto.
Sul fatto che una tassa possa essere definita equa, credo che sia solo una questione di punti di vista, credo che si dovrebbe tenere conto del valore “catastale” anche in questo caso.
Ma anche qui come fa ‘sto legislatore a tenere conto di tutto, magari anche del valore affettivo.
No, speriamo che non tenga conto del valore affettivo sennò siamo rovinati su serio.
Stia tranquillo il legislatore, pagheremo, malvolentieri, ma pagheremo anche questa così come abbiamo sempre pagato (le una tantum, le sovratasse erariali sui prodotti elettronici, i superbolli sulle auto a gasolio, i 6 per mille sui depositi sui conti correnti, etc. etc) anche con applicazioni retroattive.
Sopravviveremo, siamo abituati.
Speriamo che serva a qualcosa.
Aldilà di tutto quello che più mi dispiace é che si parli di quote rosa, di governi della passera e di partiti della gnocca, di parlamenti inesistenti come quello padano, in modo così sbeffardo.
Non solo ma ho letto che D’Alema ha venduto la sua barca, era stato messo sull’avviso ?
I soliti raccomandati.
Marco Petrini – «Ho già preso contatti per il trasferimento della barca in Croazia»
05/12/2011, ore 12.20
Risulta veramente difficile pensare che Monti abbia preso provvedimenti tanto miopi. Io ho una vecchia imbarcazione del 1989 di 14.3 metri che già ho difficoltà a mantenere, la nuova tassa prevede un ulteriore versamento di 14600 euro. Ho già preso contatti per il trasferimento dell’unità in Croazia, e come me altri amici di banchina in Adriatico . Il risultato di questa nuova imposta sarà il fallimento dei marina italiani che già sono in difficoltà e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro ( per tre posti barca si genera un posto di lavoro nell’indotto), per non parlare del settore manufatturiero nautico: chi comprerà più una barca in Italia??
Antonio Lombardo – «La morte economica degli operatori nautici di confine»
05/12/2011, ore 13.53
Sono un operatore nautico che ha sede al confine con la Francia (Imperia). Tale manovra non mi pare che rispetti equità giustizia e sopratutto sviluppo. Noi del confine per sopravvivere dovremo emigrare all’estero per seguire i nostri clienti o meglio trovarne di nuovi. Chi potrà, fuggirà lasciando la desolazione nei marina italiani ove si moltiplicheranno i fallimenti e le chiusure di attività connesse (bar, ristoranti, ferramenta, chandler, cantieristica, negozi, etc etc etc. La disoccupazione nei posti di confine (nel comparto) esploderà creando ulteriori costi sociali. Temo che questa manovra alla fine abbia un gettito negativo perchè senza le barche che pagavano l’iva sui posti barca (quelle che possono fuggiranno e i turisti si guarderanno bene dal venire ad oblare), senza l’iva sui consumi, le imposte sulle aziende che chiuderanno, senza le imposte sui dipendenti e gli operatori e sopratutto con i costi sociali che tutto questo genererà, il conto, a mio parere, è fortemente negativo.
Ci aveva già provato Soru in Sardegna con un danno economico e di immagine enorme una riduzione della produzione dell’indotto del 35% mai più recuperata. Questa estate a Porto Cervo e Porto Rotondo si trovava facilmente posto (impensabile anni addietro).
Sanremo un tempo d’estate si popolava di maxiyacht che sostando creavano benessere e gettito fiscale: carburanti (iva e accise) iva sul posto barca, acquisti di viveri, fiori e sopratutto shopping nelle boutiques e nei negozi di Sanremo (molte oggi sono chiuse). Tutto finito o meglio tutto trasferito a Cannes con grande ringraziamento di “capoccione” come lo chiama Fiorello.
Speriamo che qualcuno faccia qualcosa perchè lo scenario è oggettivamente gramo.
Il testo definitivo e integrale dell’articolo 16 del decreto “Salva Italia” potete trovarlo QUI.
Argomenti: Daily Nautica, Posti barca, tasse-&-fisco
Sono convinto, come tutti, che una simile tassa, causerà un ulteriore colpo gi grazia alla nautica
da diporto Italiana.
é da tempo che mi chiedeo perchè nessuno ha mai pensato di recuperare un sacco di soldi dalla detassazione del gasolio per barche charter. In Italia e nel mediterraneo, la maggior parte dei charter sono fittizzi, (o servono a coprire la propreietà), ed anche se fossero veri non capisco perchè chi affitta una barca per diporto, o vacanza, debba pagare il gasolio quasi la metà. Migliaia di litri consumati in 1 anno, penso che supererebbero abbondantemente la nuova tassa. Ovviamente trovo giusto detassare il carburante per pescherecci, traghetti, ecc.. che utilizzano il mezzo realmente per lavoro.
La tassazione del gasolio per tutti, sarebbe la cosa più semplice, sarebbero contenti i velisti, ed i proprietari di piccole imbarcazioni. Forse meno contenti coloro che consumano migliaia di litri all’ora di navigazione….. forse questa è la ragione per cui nessuno ci ha mai pensato.
Il danno sarà ovviamente su tutto il comparto, l’indotto dei porti e tutte le attività turistische, ci sarà come è successo in passato la fuga per le imbarcazioni più grandi all’estero, con conseguenze drammatiche per l’economia italiana.
Caro Monti non potevi fare di meglio, finalmente hai preso una saggia decisione, sicuramente meditata e con equità hai deciso di far pagare la tassa sulle imbarcazioni, nulla da eccepire.
Questa decisione, unitamente ad altre l’hai presa nel brevissimo tempo avuto a disposizione per fa quadrare la manovra, sono sicuro che la decisione della tassa è stata presa mel mentre ti trovavi in bagno nel mentre esercitavi i propri bisogni quelli grandi e non piccoli, perchè tanta certezza, non potevi fare una cac………. così grande.
Al di la del grande disappunto, visto che si cade sempre nella stessa nota stonata e praticamente chi è possessore di una imbarcazione necessariamente ha tanta moneta.
Purtroppo non è cosi, ma visto e considerato che rimane il richiamo delle allodole, perchè sparare nel mucchio, sarebbe stato più giusto accertare con quali fonti viene acquistata una imbarcazione, gommone, barca a vela, acquascooter e quant’altro, solo così una volta accertata avrebbe pagato chi ha evaso, invece ha coinvolto anche colui che con tanta parsimonia ha realizzato un proprio sogno e Lei che fa lo penalizza.
Caro Monti con queste manovre non andrà da nessuna parte anzi impoverirà ancora di più la povera gente, le risorse le deve trovare altrove, un modesto consiglio, revoca e vende l’uso della macchina blu compresa la sua e vedrà quanto recupererà non solo dalle macchine ma tutto l’indotto che ruota intorni alla macchina blu, autisti, forze dell’ordine, carburante, straordinari e mi fermo qui.
Appartamenti di proprietà dello Stato in fitto ai vari Onorevoli e Senatori, veda quanto paga il Sig. DE MITA per il suo attico, posso fare un elenco ma finerei forse a fine settimana visto che sono all’inizio, Prof. Monti la ritengo un serio economista pertanto cerca di non prendere decisioni affrettate aggravando su coloro che hanno tirato sempre la carretta e sopratutto hanno sempre pagate le tasse indipendentemente poi dall’acquisto di una imbarcazione forse l’unica soddisfazione non avendo comprato nè casa nè tanto meno auto di lusso.
Le decisioni le prenda a tavolino con personale tecnico del settore, altrimenti corre il rischio di tornare in bagno per i ppropri bisogni fisiologici e prendere altre decisioni affrettate e quindi continuerà a fare delle grosse ca..te come quella di aver sparato nel mucchio nel far pagare persone corrette unificandole con potenziali evasori, inverosimile e nel vedere proprietari di natanti e quindi entro i 10 metri farla franca nonostante il costo di centinaia e centinaia di Euro.
Lei lo sa che una imbarcazione di metri 14 con una vetustà di 30 anni costa orientativamente sui 30 – 40 mila Euro, ma non sa che un gommone di metri 7 con due motori costa 100 mila e questa la chiama equità.
Mi auguro che il Prof. Monti riveda quanto deciso e sopratutto tenga conto della vetustà di ogni imbarcazione e che faccia pagare il giusto corrispettivo
Bisogna istituire un registro delle barche classiche e storiche dai 20 ai 30 anni e più di anzianità,così come per le auto storiche,che sono soggette ad una fiscalizzazione particolare egevolata in quanto considerate beni culturali da tutelare e preservare.Altro che tassa di stazionamento giornaliero.Sono possessore di una barca di 12 mt. del 1974 e dopo aver speso non pochi soldini per farla rinascere,oggi mi viene considerata alla stessa stregua di una barca del 2011,quando il loro valore di acquisto e di mercato è completamente non paragonabile.