29 aprile 2013

Tragedia al largo della Grecia, due marinai morti nella collisione tra navi cargo

29 aprile 2013

Un grave incidente navale è accaduto questa mattina nel Sud-Ovest del Peloponneso: due navi cargo si sono scontrate causando la morte di due marinai, altri otto sono dispersi, il cargo Piri Reis è affondato in pochissimo tempo

Un grave incidente navale è accaduto questa mattina nel Sud-Ovest del Peloponneso: due navi cargo si sono scontrate causando la morte di due marinai, altri otto sono dispersi, il cargo Piri Reis è affondato in pochissimo tempo

1 minuto di lettura

Questa mattina, 29 aprile, poco prima delle 7, quando in Italia erano le 6, a circa 125 chilometri a Sud-Ovest della Grecia, due navi cargo sono entrate in collisione: la Consouth, battente bandiera di Antigua e la Piri Reis, delle isole Cook. Due marinai sono morti, altri otto uomini sono tutt’ora dispersi, la Piri Reis è colata a picco in poco tempo subito dopo la collisione.

 

La notizia è stata resa nota dal ministero della Marina mercantile greco, la nave che è affondata trasportava un carico di fertilizzante, solo sette dei suoi diciassette membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità siriana, si sono salvati, due sono stati ritrovati senza vita, mentre gli altri sono ancora dispersi. La Consouth stava invece navigando senza carico dalla Turchia a Malta, aveva bordo sedici marinai di nazionalità russa, filippina e polacca, tutti usciti illesi dall’incidente.

 

Nella ricerca dei dispersi sono impegnate imbarcazioni della guardia costiera greca, navi mercantili, un elicottero di soccorso e un aereo C-130. Al momento dello scontro le condizioni meteo erano buone, non sono ancora state chiarite le cause dell’incidente.

 

 

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7 commenti

  1. Rolando Bocchini says:

    Lo shipping questo sconosciuto!!! Purtroppo ci sono armatori che non sono altro che gruppi d’investitori di grosse banche che delle navi e dei marittimi se ne fregano…ci sono vecchi armatori (pochi) che devono combattere la concorrenza sleale di bandiere ombra e di comodo…ci sono buoni e cattivi marittimi italiani che non trovano imbarco perchè la nazionalità italiana è diventata un problema. Le tabelle di armamento sono ridotte ai minimi termini e lo stress alle stelle…..i sindacati non parlano…anzi…le C.P. approvano i giornalisti il mare lo conoscono per farci il bagnetto di fine settimana…..poi quando succede un incidente…..tutti esperti, tutti a sputare sentenze senza sapere nemmeno di cosa parlano…ed allora FIN CHE LA BARCA VA LASCIALA ANDARE….Rolando

  2. Scarincio says:

    Altro episodio, ieri 2 Maggio, Portomaurizio, Imperia, sullo scalo di alaggio.

    Esame per il brevetto di bagnino.
    La maggior parte dei candidati non sapevano remare, un pò di vento, mare piatto nel bacino.
    Il pattino utilizzato per la prova aveva remi lunghissimi, tanto per facilitare le cose.
    Ho chiesto all’Esaminatore, che conosco dall’ infanzia, : Ma date il brevetto a quelli che non sanno remare? Risposta: E’ UN PROFORMA, perchè non si salvano le persone con il pattino.
    Ma allora perchè non fare prove significative? Aggiornate ai nuovi mezzi?

    Questi giovani vengono” qualificati ” PER SALVARE LA VITA IN MARE in questo modo.

    Qual’è la responsabilità diretta ed individuale degli esaminatori?

  3. SALVATORE,CAPITANO MARITTIMO says:

    mi dispiace contraddire questi commenti e cioe’che gli equipaggi stranieri non sono qualificati,io o navigato per oltre 35 anni da ufficiale e capitano di coperta e o avuti anche ufficiali e bassa forza stranieri e devo onestamente dire che sono piu’che qualificati in quanto sono obbl;igati a fare gli stessi corsi che si fanno in italia o le altre nazioni che aderiscono alle convenzioni internazionali marittime come IMO (International Marittime Organization),gli incidenti marittimi possono capitare a chiunque per molti fattori e quindi ci sono sempre stati e ci saranno e poi ricordo la tragedia della Costa Concordia se non ricordo male il comandante e gli ufficiali ERANO TUTTI ITALIANI e anno abbandonato la nave con i passeggeri ancora a bordo quindi pesate le parole prima di essere cosi’ingiusti con i marittimi stranieri

  4. Marittimoanonimo says:

    Come detto in precedenza da Scarincio,
    gli armatori,principalmente quelli italiani,continuano ad imbarcare personale straniero e non qualificato a discapito della sicurezza.Se si controllasse la loro documentazione e si chiedesse a loro una semplice ed elementare spiegazione di quello che stiamo leggendo si capirebbe subito che sono tutti corsi di sicurezza mai frequentati ed attestati comprati nei loro paesi
    Ormai noi italiani non riusciamo a trovare imbarco in quanto troppo costosi,perchè il nostro governo pretende troppe tasse e quindi la sicurezza va a farsi f……re.
    Immaginate le navi che trasportano passeggeri con quale sicurezza lo fanno.
    Dimenticavo di dire che le Capitanerie di Porto sanno benissimo tutto questo ma hanno le mani legate in quanto quando vengono presentati all’imbarco con la documentrazione di sicurezza allegata,non possono sindacare a riguardo la loro regolarità

  5. Giuseppe says:

    Mi meraviglio che ad oggi succedano di questi incidenti il guaio è che non si fa attenzione al personale imbarcato con qualifiche di ufficiali di rotta ma sono delle comune persone che non risultano qualificate e professionali e il problema sul serio è che l’armatore non si preoccupa minimamente di verificare il grado di professionalità ed esperienza che ha il suo personale imbarcato , un consiglio , cari Egregi Armatori date lavoro a personale qulificato addestrato professionalmente e con un minimo di esperienza di Navigazione anche giovane purche’ risulti che sia in possesso di titoli professionali attestati e non comprati. Grazie mille !!!!!!! un vecchio lupo di mare Giuseppe

  6. Scarincio says:

    La ricerca del massimo profitto spinge gli armatori ad impiegare personale di bassa qualità, non qualificato e non adeguatamente addestrato, anche psicologicamente e moralmente. Schettino.
    Il resto lo fanno gli attuali sistemi di navigazione automatica, dove le sicurezze sono a volte guaste o addirittura disattivate, perchè “fastidiose”.

    Il sottoscritto, su una barca a vela, e’ stato quasi tagliato in due da un peschereccio d’altura che procedeva col pilota automatico senza nessuno di guardia, in pieno giorno.
    Solo una accostata di 90° all’ ultimo istante ha evitato la tragedia. Il nostro radar era disattivato perchè i frequenti allarmi davano fastidio, secondo il proprietario della imbarcazione. Ho cambiato barca…

  7. Appare quasi impossibile che nel 2013 possano ancora verificarsi collisioni in mare, in particolare collisioni tra navi dove a bordo è impiegato personale qualificato.
    Ritengo che il personale, in particolare, lo stato maggiore prima di essere imbarcato dovrebbe essere sottoposto non solo a visite mediche più severe, ma anche a test di idoneità ad occupare il ruolo che gli viene assegnato. Tale disciplina dovrebbe essere estesa a tutte le bandiere nessuna esclusa.
    Mi rendo conto però che sino a quando esisteranno le “bandiere ombra” quanto anzi detto non accadrà mai.