20 luglio 2018

UCINA chiede la non estensione della Direttiva 2016/1629 alle unità da diporto

20 luglio 2018

L'applicazione della direttiva comporterebbe un'inutile doppia certificazione di sicurezza per ogni imbarcazione

UCINA chiede la non estensione della Direttiva 2016/1629 alle unità da diporto

L'applicazione della direttiva comporterebbe un'inutile doppia certificazione di sicurezza per ogni imbarcazione

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Giovedì 19 luglio UCINA Confindustria Nautica ha chiesto alle Commissioni riunite della Camera Trasporti e Politiche dell’Unione Europea la non estensione della Direttiva 2016/1629 che stabilisce i requisiti tecnici delle imbarcazioni impiegate nella navigazione delle acque interne e nata allo scopo di regolare il traffico commerciale sulle grandi vie fluviali d’Europa.

Secondo UCINA, infatti, l’applicazione in Italia di questa normativa UE comporterebbe l’obbligo di una doppia certificazione di sicurezza per ogni unità da diporto perché oltre il 97% della navigazione da diporto italiana si svolge in mare e quindi tutte le imbarcazioni dispongono già di una certificazione di sicurezza.

Inoltre, l’estensione della normativa alle unità da diporto che solcano stabilmente le acque interne provocherebbe inutili oneri per i costruttori, un costo aggiuntivo per gli utenti e soprattutto un notevole aumento di lavoro per l’amministrazione pubblica che, alle attività riguardanti la certificazione marittima, dovrebbe affiancare quelle relative alla certificazione per le acque dolci (di cui attualmente si occupa la Motorizzazione Civile).

“Il problema -ha dichiarato il responsabile dei Rapporti Istituzionali UCINA, Roberto Negliasi porrebbe anche in termini delle barriere poste all’accesso a tutte le attività di refitting, manutenzione e rimessaggio di unità da diporto che hanno sede alle foci dei fiumi e in acque interne. Il problema -ha spiegato- è tuttavia di facile soluzione, potendo prevedere che la certificazione per acque dolci non è necessaria laddove l’unità è già in possesso di un certificato di sicurezza per la navigazione in mare”.

Proprio su questo punto i membri delle Commissioni (sia di maggioranza, sia di opposizione) hanno assicurato la massima attenzione e rilevato la fondatezza delle obiezioni sollevate. D’altra parte, non esistendo in Italia vie di comunicazione fluviale connesse alla rete europea, la direttiva può essere derogata totalmente o parzialmente.

Al termine dell’audizione è stato poi preso nuovamente in esame il tema di un intervento legislativo urgente per il rinvio dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti per la conduzione senza patente relativa ad alcuni specifici motori (modificati dal D.lgs. 229/2017), in modo da consentire agli utilizzatori di adeguarsi nei prossimi anni.

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