Ucina : Parla Perotti
"Non ci sono dissidenti, Ucina è compatta, c’è un programma, abbandoniamo le posizioni personali e lavoriamo per il bene dell’associazione"
"Non ci sono dissidenti, Ucina è compatta, c’è un programma, abbandoniamo le posizioni personali e lavoriamo per il bene dell’associazione"
Il presidente dell’Ucina abbandona il silenzio stampa voluto da lui in queste turbolente settimane e ritorna a fare chiarezza sulla bufera che si è abbattuta contro la sua associazione. Massimo Perotti infatti ci tiene in primo luogo a precisare che sono assolutamente infondate le voci che vogliono un’insanabile frattura all’interno del Consiglio Direttivo di Ucina : “Non ci sono dissidenti, Ucina è compatta, c’è un programma, abbandoniamo le posizioni personali e lavoriamo per il bene del’associazione”.
E riguardo alle ultime posizioni di Beniamino Gava e alla lettera dei Vitelli aggiunge : “a Gavio dico che io sono qui, se vuole rientrare. Nessuno deve andare col cappello in mano da nessun altro… Non posso dargli un posto in Consiglio, perché è già formato, ma lo invito a lavorare insieme con noi. Come componente di un comitato ad hoc, come socio: il modo si trova. Per il resto è giusto discutere. Io dico: discutiamo anche di brutto, ma poi, una volta deciso, concentriamoci sull’obiettivo”.
L’obiettivo per Perotti ha un nome e cognome, il Salone Nautico di Genova. Nonostante le pesanti perplessità che girano intorno all’evento per il neopresidente di Ucina : “Il marchio del Nautico ha 50 anni, ha un suo valore. Non possiamo perderlo. E’ vero che il Salone soffre da due anni per il crollo del mercato italiano. Siamo passati da un giro d’affari di 3 miliardi di euro a 200 milioni, più crollo di così! Ma il problema è il mercato, non il Salone. Non era facile reggere con una simile tempesta. L’obiettivo di Ucina è quello di fare un Nautico di alto profilo internazionale e di riportarlo, magari non nel 2014 che è ancora un anno difficile, a una redditività. Se ce la faremo, quello che ricaveremo sarà investito proprio per aiutare all’export le aziende più piccole. E per organizzare altri Saloni in Italia, a corollario di Genova. Eventi con una regia e una strategia , e non più frammentati.”Per riuscirci, ha aggiunto Perotti, “Ucina ha costituito una società, la Blue Events, partecipata al 100%, che ha il compito di vendere il modello Genova all’estero, andando ad organizzare Saloni nautici laddove non ci sono. Poi, c’è una seconda società, la I Saloni Nautici Spa, 50% Blue Events e 50% Fiera. di Genova, che ha il ruolo di organizzare il Nautico di Genova”. Tutto chiaro? Basterà a far richiudere le ferite? Staremo a vedere.
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza, Saloni Nautici
Mi sembra che con queste dichiarazioni il Presidente Perotti abbia veramente messo il dito sulla piaga, perchè il problema del Salone Nautico a Genova é sicuramaente dovuto al crollo del mercato interno. Per far si che le aziende del settore partecipino al Salone, bisogna prima di tutto occorre ridurre i costi di partecipazione e bisogna lavorare solo in quel senso.
Se saranno tanti gli espositori, tanti saranno i visitatori attratti e tante saranno le prospettive di ripresa. La Fiera di Genova é patrimonio pubblico e s e si vuole salvarlo forse dovrà essere finanziato o rifinanziato come tante opere pubbliche che lo Stato sta finanziando.
Poco importa se qualche grosso nome della cantieristica italiana non partecipa, saranno qualche diecina di visitatori interessati solo a quelle barche a non venire a Genova ma le migliaia di visitatori si attirano con la molteplicità di prodotti che la genialità delle aziende italiane sa offrire per vivere il mare.