19 dicembre 2017

Ucina vara tre progetti di filiera da affiancare al nuovo codice della nautica

19 dicembre 2017

Ricerca e sviluppo, gestione delle controversie in mare e l’annoso problema dello smaltimento di fuochi e razzi scaduti: sono i temi su cui vertono i tre progetti presentati all’assemblea nazionale di Roma di Ucina Confindutria Nautica

Ucina vara tre progetti di filiera da affiancare al nuovo codice della nautica

Ricerca e sviluppo, gestione delle controversie in mare e l’annoso problema dello smaltimento di fuochi e razzi scaduti: sono i temi su cui vertono i tre progetti presentati all’assemblea nazionale di Roma di Ucina Confindutria Nautica

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Dopo la grande soddisfazione per l’approvazione del nuovo codice della nautica da diporto da parte del governo, le istituzioni della nautica hanno continuato a lavorare in squadra, confermando una formula vincente che ha ricevuto anche l’encomio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

Passati i festeggiamenti, il lavoro non si ferma. Ucina Confindustria Nautica, insieme ad Assilea, Assomarinas (porti turistici), Assonat-Confocmmercio e Confarca, hanno iniziato da subito ad affrontare la seconda fase di lavori, dando la priorità alla finalizzazione dei decreti attuativi, che avranno il compito di dare le indicazioni pratiche e operative scaturite dal nuovo codice. All’assemblea nazionale di Ucina, che si è svolta nei giorni scorsi a Roma, sono stati poi presentati tre importanti progetti di filiera. Ecco quali.

Camera internazionale arbitrale del mare e della nautica

La Camera internazionale arbitrale del mare e della nautica è stata studiata nell’interesse di tutte le aziende del settore per la risoluzione delle controversie legali e tecniche di ogni rapporto inerente alla nautica o comunque connesso al mare e alla navigazione. In particolare, la Camera arbitrale amministra tutte le controversie relative a contratti di progettazione, costruzione e vendita, contratti di trasporto e spedizione, contratti di mediazione e brokeraggi, contratti di ormeggio e servizi, contratti di appalto e contratti di noleggio e chartering. I componenti del Consiglio arbitrale sono scelti tra esperti, sia italiani sia stranieri, con comprovata professionalità e specifiche competenze in materia giuridica, tecnica ed economica nel settore della nautica.

Consorzio Co.Ge.Pir.

Il Consorzio Gestione Pirotecnici, appena costituito nell’interesse generale e non solo delle aziende produttrici per organizzare il recupero e lo smaltimento dei razzi di soccorso, è previsto da un recente decreto del Ministero dell’Ambiente. Vede coinvolti tutti i principali produttori e importatori nazionali, insieme a Ucina Confindustria Nautica, che ne ha promosso la costituzione e Cobat, Consorzio nazionale raccolta e riciclo. Lo statuto prevede la possibilità di aderire anche per altre imprese interessate alla distribuzione, commercializzazione e smaltimenti dei pirotecnici.

“Come presidente dell’assemblea accessori di Ucina Confindustria Nautica -ha spiegato il neo presidente del Co.Ge.Pir, Alberto Osculati mi sono fatto carico di individuare una soluzione non facile dal punto di vista organizzativo, tecnico e non ultimo anche economico, che ha portato appunto alla costituzione del Co.Ge.Pir. Devo ringraziare le aziende consorziate per il grande contributo. Confidiamo -ha spiegato- di poter essere operativi con la struttura informatica e la rete sul territorio già a inizio anno, per poter poi procedere al ritiro a cominciare dal secondo trimestre 2018. Nel frattempo -ha concluso Osculati- auspichiamo l’iscrizione al consorzio di altri soggetti interessati”.

Blue Italian Growth (BIG)

Il Blue Italian Growth, del quale Ucina è socio fondatore, è il nuovo cluster tecnologico nazionale costituito il 30 novembre scorso su impulso del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che vede partner capofila il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Il cluster favorisce e coordina la collaborazione tra ricerca pubblica e privata, generando opportunità d’innovazione e sviluppo tecnologico per il sistema industriale marino e marittimo italiano.

Raccogliendo in un’unica realtà aggregativa di valenza nazionale un ampio gruppo di soggetti pubblici e privati, il cluster tecnologico nazionale (BIG) risulta rappresentativo del settore in una prospettiva sia locale che internazionale, con uno spettro di interessi che spaziano dalla cantieristica e robotica marina alle tecnologie per la protezione degli ambienti costieri, dalle biotecnologie blu alla sostenibilità e agli usi economici del mare.

 

Fonte: Ucina

Giuseppe Orrù

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