28 gennaio 2013

Vendee Globe, Gabart in trionfo VIDEO

28 gennaio 2013

François Gabart, 29 anni, è il più giovane vincitore del Vendee Globe con un tempo incredibile: 78 giorni 2 ore 16 minuti e 40 secondi

François Gabart, 29 anni, è il più giovane vincitore del Vendee Globe con un tempo incredibile: 78 giorni 2 ore 16 minuti e 40 secondi

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Giù i cappelli per François Gabart: a 29 anni lo skipper di Macif vince il Vendee Globe e diventa il più giovane ad avere conquistato la mitica regata in solitario. Gabart ha tagliato il traguardo di Les Sables d’Olonne domenica 27 gennaio alle ore  15:18 e 40 secondi, chiudendo il suo giro del mondo in 78 giorni 2 ore 16 minuti e 40 secondi, 6 giorni in meno del precedente primato di Desjoyeaux nell’ultima edizione.

 

Un grande professionista

Una prestazione stratosferica per un giovane skipper che era partito come outsider. Giovane si, ma per niente sprovveduto, anzi. François Gabart è nato 29 anni fa a Saint Michel d’Entraygues in Charente e vive a La Foret Fouesnant, Finistère. Il suo è il profilo di un regatante e navigatore completo: da piccolo cresce sugli Optimist e i Tornado, da grande una laurea in Ingegneria e regate sui Figaro, prima di fare il grande salto sugli IMOCA 60. Lo nota Kito de Pavant, che lo prende come secondo su Groupe Bel  alla Transat Jacques Vabre del 2009.

 

Sui Figaro attira l’attenzione anche di Michel Desjoyeaux, il vincitore dei due Vendée Globe, che lo porta su Foncia alla Barcelona World Race, regata che i due non finiranno per il disalberamento dopo Buona Speranza. La conoscenza con Desjoyeaux fa scattare nella testa di François l’idea del Globe: “il professore” lo appoggia e gli mette a disposizione l’equipe di Mer Agitée, la scuola di Course au Large guidata da Michel, e il cantiere CDK dei fratelli Desjoyeaux per la costruzione della barca. Macif viene varata a La Foret nell’agosto del 2011, il sogno del giovane biondo può diventare realtà.

 

La regata

La regata di Gabart è partita forte già nella discesa del Nord Atlantico con una prima leadership alle Canarie dove lo skipper ha fatto capire di essere tra quelli che amano schiacciare l’acceleratore avendo un mezzo che lo permette. Nell’Oceano Indiano Gabart, all’inseguimento di Armel Le Cleac’h ha fatto esplodere la velocità di Macif in un record pazzesco: 545.3 miglia nelle 24h, nel tratto di mare compreso tra il gate Crozet e quello Amsterdam, alla media fotonica di 22.7 nodi di velocità. Roba da VOR 70 in equipaggio, un ritmo pazzesco per un solitario. Da quel momento è iniziato un duello epico contro Armel Le Cleac’h di Banque Populaire, con i due a navigare vicinissimo in Oceano Indiano, e addirittura a vista per parte del Pacifico. A Capo Horn il vantaggio di Gabart, nella risalita del sud Atlantico l’allungo decisivo e poi il controllo dell’avversario fino a Les Sables. Tatticamente perfetto, Gabart è l’esempio vivente di come il Vendée stia cambiando: non più una regata di avventurieri, ma il massimo della vela oceanica estrema dove a vincere sono skipper professionisti che si preparano scientificamente.

 

L’arrivo a Les Sables:


La remontée du chenal de François Gabart di VendeeGlobeTV

 

Circa 3 ore dopo Gabart ha tagliato il traguardo Armel Le Cleac’h di Banque Populaire: tre ore, un’inezia in una regata di 78 giorni che fa capire quanto alto sia stato il livello tecnico di quest’edizione. Per Armel un altro secondo posto, che brucia di più, dopo quello ottenuto nel 2008-2009. Il prossimo skipper ha tagliare il traguardo sarà Alex Thomson di Hugo Boss, atteso a Les Sables per il 29 sera. Jean Pierre Dick invece, che naviga senza chiglia su Virbac Paprec dopo una grave avaria tecnica, cercherà di arrivare comunque al traguardo e in questo momento naviga in condizioni complesse al largo del Portogallo.

Per Alessandro Di Benedetto la strada non è breve: Team Plastique naviga al largo del Brasile con lo skipper che fa i conti con i problemi di una costola rotta. Niente di grave per il coraggioso italo-francese, che prosegue con serenità il suo percorso di risalita dell’Atlantico.

 

Mauro Giuffrè

 

 

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