Vendée Globe: soli intorno al mondo, che spettacolo a Les Sables, noi c'eravamo!
A Les Sables d'Olonne abbiamo assistito a una vigilia di festa: mezzo milione di persone hanno applaudito la partenza di questi eroi dei mari
A Les Sables d'Olonne abbiamo assistito a una vigilia di festa: mezzo milione di persone hanno applaudito la partenza di questi eroi dei mari
Quando si parla dell'”Everest dei mari”, i francesi e tutti gli appassionati di course au large pensano subito al Vendée Globe: 25 mila miglia di regata, in solitario su un IMOCA 60, senza scalo e senza assistenza, passando per Buona Speranza, Leeuwin e Horn, partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne. Un’impresa estrema, brutale. Un’impresa ai limiti, per i migliori skipper al mondo.
Sono stato a Les Sables d’Olonne per farevela.net alla partenza (video) del Vendée Globe, e ho avuto la possibilità di respirare l’atmosfera della vigilia nella piccola cittadina della Vandea, invasa per l’occasione da quasi mezzo milione di persone, e di assistere poi in acqua allo start ufficiale della regata.
Il Vendée Globe è per la Francia, e la Vandea in particolare, un evento di partecipazione collettiva: appassionati e non vogliono esserci, per salutare questi eroi dei mari, per applaudirli alla loro uscita dal canale di Port Olona. Fin dalle prime ore del mattino del 10 novembre, giorno della partenza, migliaia e migliaia di persone hanno iniziato a occupare ogni singolo scoglio del canale del porto, in attesa dell’uscita in mare degli skipper in programma diverse ore dopo. Nessuno ha badato alla pioggia fitta ma tutti erano felici di essere li: chi con un cartello con la scritta “Bon Vent”, chi con un applauso o con un fumogeno acceso. Difficile potere paragonare quest’evento sportivo a qualcos’altro: il pubblico si emoziona perché venti solitari partono per una regata di oltre tre mesi intorno al mondo, una prova durissima che trova pochi paragoni nel mondo dello sport.
Venti skipper, quattordici dei quali francesi, un polacco, uno spagnolo, uno svizzero, due inglesi e l’italo-francese Alessandro Di Benedetto. Molti di loro provengono dai Figaro, i favoriti soprattutto, e sono velisti abituati a tenere il piede sull’acceleratore sempre e comunque. Anche per questo motivo il Vendée Globe è una regata estrema: non è una semplice navigazione d’altura, ma per chi vuole vincere è una continua spasmodica ricerca della velocità. Basta vedere il ritmo di François Gabart, ventinove anni da Port La Foret, che in queste ore con la sua Macif sta navigando come un indiavolato cercando di fare terra bruciata dietro di se. Purtroppo la corsa ha già registrato dalla sua partenza due ritiri, Kito de Pavant e Marc Guillemot, il primo per avere urtato un peschereccio al largo del Portogallo il secondo per una grave avaria alla chiglia. Rischia di aggiungersi alla lista anche Louis Burton, stessa sorte di Kito de Pavant.
Per sapere quanti ne resteranno, e chi vincerà questa prova estrema, bisognerà aspettare ancora tre lunghi mesi. Bon Vent!
Mauro Giuffrè
La foto di apertura è di proprietà esclusiva di Liguria Nautica, le altre vendéeglobe.org
Argomenti: Daily Nautica, Incidenti, vela