Volvo Ocean Race, disalbera anche Puma
Dopo Abu Dhabi, è toccato a Puma disalberare. Forse è il caso di ripensare al sistema Volvo: ben venga la spettacolarità, se però è accompagnata dalla sicurezza
Dopo Abu Dhabi, è toccato a Puma disalberare. Forse è il caso di ripensare al sistema Volvo: ben venga la spettacolarità, se però è accompagnata dalla sicurezza

Per fortuna non si è fatto male nessuno, e molto probabilmente il VOR 70 “Mar Mostro” riuscirà a rimettersi in sesto per la seconda tappa, da Città del Capo a Abu Dhabi. Ha rischiato grosso invece Mike Pammenter, il prodiere di “Camper”, che ieri durante una manovra di cambio vele è andato a sbattere contro l’alberatura procurandosi la rottura di un dente e un taglio in faccia.
Prima considerazione. Ben venga la tecnologia, ben vengano questi scafi che assomigliano più a delle astronavi che a delle imbarcazioni, ma forse, a partire dalla prossima edizione, bisognerà porre dei tasselli di regolamento che impediscano la ricerca maniacale e spasmodica della prestazione privilegiando un po’ di più la sicurezza.
Seconda considerazione. Potrebbe anche essere che il sottoscritto porti sfiga. Delle sei barche che hanno preso parte alla VOR 2011-2012, ho avuto il piacere di visitarne e testarne due: indovinate quali. Sono salito su “Abu Dhabi” durante la presentazione della barca a Portofino (qui trovate il resoconto) e sono andato a Puertocalero, a Lanzarote, per seguire da vicino gli allenamenti di “Mar Mostro” (a questo link il mio racconto e la gallery).
Speriamo che il comitato organizzatore della Volvo Ocean Race propenda per la prima ipotesi, non vorrei mai essere bandito dai campi di regata oceanici in quanto iettatore…
Eugenio Ruocco
Ecco l’umore a bordo di “Mar Mostro” negli scatti del media crew member Amory Ross
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Qui di seguito, invece, potete dare un occhiata al video del disalberamento. Buona (catastrofica) visione!
Argomenti: Daily Nautica, foto-&-video, mare, ocean-race, vela
