Ecco la primavera con i suoi forti contrasti
La primavera è caratterizzata dai forti contrasti tra i primi richiami caldi dall’Africa e le potenti avvezioni di freddi venti settentrionali
La primavera è caratterizzata dai forti contrasti tra i primi richiami caldi dall’Africa e le potenti avvezioni di freddi venti settentrionali
Ora possiamo dire che è veramente arrivata la primavera sul Mediterraneo. La stagione che ci traghetta all’estate è caratterizzata dai forti contrasti tra i primi richiami caldi dall’Africa e le potenti avvezioni di freddi venti settentrionali, ancora possibili fino a giugno sul Mediterraneo.
In queste ore una depressione temporalesca sta scendendo lungo il Mar Tirreno e quando si troverà sul Mediterraneo orientale, verso Creta, un secondo minimo depressionario si isolerà sottovento alle Alpi, pronto a seguire le orme della prima bassa pressione. Le masse d’aria fredda in arrivo da Nord, incontrando il baluardo alpino, sono infatti costrette a dividersi per entrare sul Mediterraneo, sia come un potente vento Maestrale attraverso la valle del Rodano che come un altrettanto potente vento di Bora dai rilievi del Carso.
Sono giornate nelle quali non c’è da stupirsi nel leggere la parola tempesta sui bollettini meteorologici. Le tempeste richiamano più facilmente alla mente le navigazioni oceaniche, le coste della Bretagna, i banchi di Terranova, tuttavia chi solca i nostri mari sa bene che dall’autunno alla primavera le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico hanno la possibilità di attraversare le pianure della Francia ed entrare nel Mediterraneo spazzandolo con giornate di venti fortissimi e situazioni meteo-marine che nulla hanno da invidiare ai racconti dei navigatori oceanici.
Se siete soliti studiare le carte sinottiche o le carte di previsione dei modelli meteorologici, avrete già notato come in certe giornate perturbate le depressioni sembrino apparire dal nulla davanti alla Provenza: non è un errore, è proprio così che funziona questa particolarità meteorologica del Mediterraneo.
L’altissima barriera offerta dalle Alpi fa sì che, al premere delle masse d’aria dalla Francia verso l’Italia, il campo di pressione venga modificato così tanto da far aumentare la pressione sopravvento alla catena montuosa e scavare nuovi minimi depressionari sottovento alla stessa, depressioni che poi evolvono nei giorni successivi muovendosi verso est. Se non ci fossero le Alpi, invece, le perturbazioni in arrivo dall’oceano non incontrerebbero alcun ostacolo, continuando la loro corsa verso la Grecia, guidate dalla circolazione generale dell’atmosfera.
Alessandro Casarino – Navimeteo
Argomenti: meteo