Caldo,tutti al mare a rinfrescarci ma.…attenti alla tracina!
Attenzione ad un piccolo ospite dei fondali bassi e sabbiosi, che potrebbe farci molto male: scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla tracina
Attenzione ad un piccolo ospite dei fondali bassi e sabbiosi, che potrebbe farci molto male: scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla tracina
Spiagge di sabbia, acqua bassa e mare cristallino: queste sono le caratteristiche di molte spiagge del ponente genovese ma anche di altre parti d’Italia, che diventano meta turistica soprattutto per le famiglie con bambini. La presenza di un fondale basso a riva permette di toccare comodamente con i piedi il fondo, e di compiere piccole passeggiate. Tuttavia occorre tenere a mente un potenziale pericolo in cui si potrebbe incorrere, ovvero calpestare un piccolo ospite di questi fondali ed essere punti: stiamo parlando della tracina.
CARATTERISTICHE DELLA TRACINA
È un pesce generalmente di piccole dimensioni, con il corpo a forma allungata e snella. La bocca è pronunciata verso l’alto, gli occhi sono molto ravvicinati tra loro e posti in alto. La tracina è dotata di spine dorsali collegate a un tessuto spugnoso che produce veleno, che vengono erette quando ci si avvicina ad essa. I suoi colori sono molto chiari e che le permettono di mimetizzarsi perfettamente con il fondale sabbioso, causando difficoltà nella sua individuazione. Inoltre in fase di caccia si insabbia completamente, facendo fuoriuscire solamente gli occhi.
PERICOLOSITA’
La tracina, presenta un pericolo per l’uomo come del resto tutti gli animali dotati di veleno. Tuttavia non si tratta di veleno letale. Nella stragrande maggioranza dei casi la puntura di questo pesce provoca forte dolore locale e senso di nausea passeggero, nei soggetti più vulnerabili può portare a ulteriori complicazioni. Per evitare di farsi pungere quando si fa il bagno in zone dove vive la tracina occorre indossare calzature ai piedi. Il pericolo è presente anche in ambito pesca: accade che i pescatori vengano feriti sulle mani, ad esempio quando lavorano con le reti per separare le prede.
COSA FARE IN CASO DI PUNTURA
In caso di puntura è bene prestare attenzione e monitorare la zona colpita negli istanti successivi. Se possibile, di deve far uscire al più presto il veleno iniettato spremendo la zona della puntura.
Il dolore provocato dalla puntura sarà di intensità crescente, con un picco nella mezzora successiva per poi diminuire gradualmente. Il soggetto colpito potrebbe riscontrare nausea, giramenti di testa e vomito. Poiché il veleno è termolabile, si consiglia di sottoporre la parte colpita ad una fonte di calore intensa, come una pietra calda o la sabbia; non utilizzare acqua fredda o ammoniaca. In caso di infezione rivolgersi ad un medico.
Argomenti: Daily Nautica, Pesca