Salviamo la Tonnarella di Camogli: non sarà una barca pirata a cancellare 400 anni di storia!
Una delle pochissime tonnare in Italia, totalmente ecosostenibile ed ecologica distrutta da una nave pirata: salviamola con la raccolta fondi di Eataly!
Una delle pochissime tonnare in Italia, totalmente ecosostenibile ed ecologica distrutta da una nave pirata: salviamola con la raccolta fondi di Eataly!
Un’imbarcazione “pirata”, mai identificata, ha distrutto la tonnarella di Camogli nella notte tra il 25 ed il 26 aprile, arrecando danni per oltre 200 mila euro alla Cooperativa dei pescatori di Camogli. L’incidente ha fermato la storia centenaria della tonnarella, di cui si hanno notizie sin dal 1600.
La tonnarella di Camogli, tutelata dal Presidio Slow Food, è un esempio virtuoso di pesca sostenibile ed ecologica ed è l’unica rimasta attiva in Liguria. Per permettere alla cooperativa di pescatori che la gestiva di riprendere l’attività, Eataly, online e nei negozi di Torino, Milano, Roma e Genova , sta portando avanti una raccolta fondi. Sosteniamola per consentire a questa eccellenza ligure di sopravvivere!
Un piatto solidale per sostenere la Tonnarella
Da alcuni giorni a Eataly Genova è inoltre possibile degustare un primo piatto solidale ideato dall’executive chef Marco Visciola, lo Spaghetto alla Chitarra della Tonnarella di Camogli. Prendendo questo primo al costo di 10,50 euro, 3 euro saranno devoluti alla ristrutturazione della tonnarella. Gli ingredienti dello Spaghetto sono la pasta fresca del pastificio Michelis condita con cavolo romanesco, salsa di acciughe “Cooperativa Camogli” e pomodoro semi-secco. Un modo davvero molto gustoso per fare una donazione!
Salviamo la Tonnarella di Camogli: ecco la sua incredibile storia!
La tonnarella nacque nel 1600 per pescare le specie di passaggio nella zona con un sistema simile a quello della tonnara ma con una struttura più semplice e dimensioni più piccole. Le reti della tonnarella però restano in mare per mesi, da aprile a settembre, mentre le tonnare classiche restano in mare solo poche settimane. La tonnarella di Camogli fa ormai parte delle tradizioni e della cultura del piccolo borgo genovese. Le reti vengono lavorate e intrecciate a mano durante l’inverno, partendo da fibra vegetale importata dall’India.
La Tonnarella di Camogli: la struttura del pedale
La rete più grande è il pedale, lunga più di 300 metri e tessuta con la canapa, per renderla completamente biodegradabile alla fine della stagione di pesca. La rete vegetale, oltre ad essere sostenibile, ha anche un’altra peculiarità: sulla sua struttura si sviluppano infatti alghe e piccoli invertebrati, che rappresentano una fonte di cibo in grado di attirare i pesci.
Il pedale ha maglie molto larghe, in modo da non catturare i pesci piccoli e costituisce lo sbarramento che i pesci incontrano una volta trasportati dalla corrente nei pressi della struttura, attraverso cui accedono al corpo principale della tonnarella, che è formato da una camera di raccolta molto grande e da una rete a sacco, detta lea, realizzata in fibra di nylon.
Da una piccola barca a remi chiamata vedetta , grazie ad uno strumento detto specchio, i pescatori possono motorare gli spostamenti dei pesci all’interno della lea . Quando si ritiene che la rete sia piena, inizia la leva a mano, che si ripete solitamente tre volte al giorno, all’alba, in mattinata e nel pomeriggio. Questo sistema è particolarmente faticoso e costringe a giornate di pesca molto dure e lunghe ma consente alla tonnarella di pescare grandi quantità di sugarelli, palamite, occhiate, ricciole, cavalle, tombarelli, boghe, salpe e aguglie.
Argomenti: Daily Nautica