Tonnarella di Camogli, nessuno stop dopo il nuovo incidente – Intervista alla fondatrice della cooperativa che la valorizza
Nuovo incidente ma fortunatamente senza gravi conseguenze per la Tonnarella di Camogli: la nostra intervista a Valentina Cappanera dell'associazione Ziguele
Nuovo incidente ma fortunatamente senza gravi conseguenze per la Tonnarella di Camogli: la nostra intervista a Valentina Cappanera dell'associazione Ziguele
Occhi puntati sulla recente vicenda che ha interessatouna delle ultime 5 tonnarelle rimaste in Italia stiamo parlando della famosa tonnarella di Camogli, che dopo essere stata distrutta da una barca pirata e rimasta inattiva per circa un anno, ha subito l’ennesimo incidente poco tempo dopo la rimessa in mare tanto attesa.
“Una barca a vela francese è entrata in contatto con una parte dell’impianto, precisamente il pedale. Il danno fortunatamente è stato lieve ed è in soli tre giorni è stato riparato. I responsabili, a differenza dello scorso anno, sono stati individuati”, ha raccontato a Liguria Nautica Valentina Cappanera, socia-fondatrice della cooperativa Ziguele, che dal 2010 si occupa di far conoscere e valorizzare la Tonnarella di Camogli, un antico mestiere nato prima del ‘600 e tramandato oramai da secoli di generazione in generazione.
Ziguele ha come principale obiettivo la divulgazione di tematiche come la conservazione e la tutela del mare e delle sue risorse e la sensibilizzazione sulle buone pratiche del turismo sostenibile. Dell’associazione fanno parte ecologi, biologi e professionisti del settore uniti per diffondere cultura, scienza e salvaguardia del mare e favorire la valorizzazione delle sue tradizioni e risorse.
Secondo la sua fondatrice Valentina Cappanera, uno stop così lungo ha avuto un impatto soprattutto dal punto di vista sociale e turistico. “L’equipaggio -ha spiegato- è formato da pescatori che in parte sono di Camogli o zone vicine e in parte stranieri, che si dedicano a questa attività come lavoro temporaneo. I pescatori locali, che vivono solo di questo, sono riusciti a mantenersi usando altri attrezzi e svolgendo altri tipi di pesca come quella del rossetto”.
“Nonostante il lungo stop -ha sottolineato Valentina- noi come cooperativa Ziguele abbiamo svolto e continuiamo tutt’ora a svolgere diverse altre attività. Progettiamo vere e proprie immersioni virtuali in diretta streaming grazie alla collaborazione di un video-operatore subacqueo, le cui riprese vengono poi analizzate e discusse in aula da un biologo marino. Inoltre offriamo una vasta scelta di laboratori didattici adatti a tutte le età in cui, oltre alla pesca, vengono affrontate altre tematiche come la biologia marina, il consumo e la tutela delle risorse”.
Alla riparazione della storica tonnarella hanno contribuito in particolare due realtà. “Eataly -ha ricordato la fondatrice dell’associazione Ziguele- si è messa in gioco lanciando un’iniziativa che ha coinvolto gli chef di Eataly Torino, Milano, Roma e Genova: la creazione e la vendita di un piatto solidale realizzato con l’acciuga sotto sale“, prodotto simbolo della Cooperativa Pescatori di Camogli, che dal 1982 gestisce la tonnarella.
“I piatti venduti -ha proseguito Cappanera- hanno consentito di accumulare circa 22 mila euro, che sono stati donati all’antica cooperativa. Anche la Pro-Loco di Camogli ha attuato una simile iniziativa devolvendo i ricavati ottenuti dalla famosa Sagra del Pesce alla cooperativa dei pescatori”. Intanto l’Area Marina Protetta di Portofino e la Cooperativa Ziguele, nata dall’unione tra l’associazione culturale Ziguele e l’associazione sportiva dilettantistica SopraeSottoilMare, hanno appena lanciato una nuova raccolta fondi. “E’ partita da quattro giorni -ha annunciato Cappanera- con la finalità di raccogliere fondi per la messa a mare della tonnarella il prossimo anno”.
“La messa a mare della tonnarella e dell’impianto -ha infatti dichiarato la fondatrice dell’associazione Ziguele- comporta ogni anno alti costi fissi e variabili. La materia prima di cui si compone è la fibra di cocco, che i pescatori fanno arrivare direttamente dall’India, per poi passare tra le mani esperte dei pescatori più anziani che la lavorano, applicando i loro segreti del mestiere. Data la alta degradabilità del materiale, che però rende il sistema pescante eco-sostenibile, ogni anno -ha ricordato Valentina- la tonnarella viene ricostruita a partire da zero”.
“Un altro obiettivo -ha poi concluso- è sicuramente quello di attuare un nuovo investimento legato alla selezione del pesce, perché molti pesci che vengono pescati sono cosiddetti poveri (bonitto, sgrombro) e dunque risultano più difficili da vendere”.
Link al Crowdfunding: www.eppela.com/tonnarella
Argomenti: Daily Nautica, Pesca