Capire le onde del mare
Comprendere il moto ondoso e la sua terminologia
Capire le onde del mare
Comprendere il moto ondoso e la sua terminologia
Parliamo di onde in modo sintetico e semplificato, partendo dalla loro descrizione e soffermandoci su alcune caratteristiche del moto ondoso dei nostri mari. Innanzitutto impariamo la terminologia essenziale e a cosa si riferiscono le descrizioni presenti nei bollettini o relative ai modelli meteorologici.
Le caratteristiche dell’onda
H: altezza, distanza verticale tra il cavo e la cresta.
L: lunghezza tra due creste.
T: periodo, tempo in secondi tra il passaggio di due creste consecutive.
D: direzione di provenienza delle onde.
R: ripidità, rapporto tra H e L.
V: velocità di spostamento, spazio percorso in una data unità di tempo.
Ricordate che visto che le onde sono generate principalmente dal vento:
- l’attenta osservazione del moto ondoso può dare preziosissime indicazioni sul vento che l’ha generato.
- il moto ondoso può propagarsi più velocemente e più lontano di quanto non possa fare il vento che l’ha generato.
- se l’onda lunga di un vento lontano si fa più corta e più alta è probabile che quel vento stia rinforzando oppure che la zona del vento in atto si avvicini.
Consigli utili
- Quando il vento soffia dal largo verso la costa, il moto ondoso genera spesso risacca nel porto. Gli ormeggi si tendono e strattonano, pertanto le cime d’ormeggio vanno ben regolate e l’imbarcazione va tenuta più distanziata dal molo.
- Quando la risacca è forte, anche stare a bordo in porto diventa problematico. Trovarsi in questa situazione in un approdo turistico, durante la stagione di maggior affluenza, fa davvero rimpiangere il mare aperto o un buon ancoraggio in una rada meglio protetta.
- Consultate con attenzione il portolano e verificate le caratteristiche dei fondali e della costa rispetto al moto ondoso previsto.
- A meno che non si tratti di un porto davvero ben ridossato, in caso di peggioramento dello stato del mare, prevedete di poter eventualmente lasciare il vostro ormeggio se la risacca dovesse diventare insostenibile.
Le caratteristiche del moto ondoso
I fattori principali che determinano il moto ondoso sono:
- la forza, la direzione del vento e la durata della sua azione sul mare.
- il fetch, ovvero la distanza di mare libero che un’onda può percorrere senza incontrare ostacoli.
- la corrente. Se è contraria rispetto alla direzione delle onde generate dal vento, determina onde più alte, più ripide e più corte.
- la profondità dei fondali. Le onde si frangono più facilmente dove i fondali sono più bassi. Questo è un fattore decisivo per la sicurezza nell’avvicinamento ad una costa o per l’entrata in un approdo. L’onda risente in modo sensibile dell’abbassamento del fondale quando la profondità diventa inferiore alla metà della lunghezza dell’onda.
Importante!
È evidente che bisogna tener conto delle caratteristiche dei fondali costieri in relazione allo stato del mare e alla direzione delle onde. Il mare lungo ben formato al largo non rappresenta generalmente un problema per la navigazione ma può diventare insidioso e frangente in prossimità di una costa con bassi fondali o di una costa a picco, dove l’onda riflessa può causare un moto ondoso caotico e difficile. Pertanto un buon navigante, nel determinare la rotta, deve considerare sempre con attenzione anche i fondali della zona di navigazione e le caratteristiche dell’entrata dei porti e degli approdi.
L’osservazione del moto ondoso
La stima dell’altezza delle onde in navigazione è condizionata spesso da un errore di prospettiva che le fa apparire più alte o più basse di quanto non siano in realtà. In particolare, esse appaiono più grandi nella fase di discesa da un’onda verso il cavo, quando da bordo si osserva l’onda successiva che ci viene incontro. Succede così di stimare onde di tre metri, quando in realtà queste non raggiungono neppure i due metri. Inoltre, in condizioni di mare mosso o molto mosso, le onde non hanno una cadenza regolare, poiché onde più alte si alternano ad una serie di onde decisamente più basse. Si parla, allora, di “treni di onde“, dove la prima onda della serie non è mai la più alta o insidiosa.
La Scala Douglas dello stato del “mare vivo”
Il termine “mare vivo” significa che le onde sono generate direttamente dal vento nella zona in cui sta soffiando.
Altezza delle onde in metri | Termine descrittivo del mare | Mer (francese) | Sea (inglese) | |
0 | 0 | Calmo | Calme (sans rides) | Calm (glassy) |
1 | 0 – 0,10 | Quasi calmo | Calme (ridée) | Calm (rippled) |
2 | 0,10 – 0,50 | Poco mosso | Belle (vaguellettes) | Smooth (wavelets) |
3 | 0,50 – 1,25 | Mosso | Peu agitée | Slight |
4 | 1,25 – 2,50 | Molto mosso | Agitée | Moderate |
5 | 2,50 – 4 | Agitato | Forte | Rough |
6 | 4 – 6 | Molto agitato | Très forte | Very rough |
7 | 6 – 9 | Grosso | Grosse | High |
8 | 9 -14 | Molto grosso | Très grosse | Very high |
9 | Oltre 14 | Tempestoso | Enorme | Phenomenal |
Gianfranco Meggiorin
Argomenti: meteo