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Ep. 15 – Lo yacht designer Francesco Paszkowski a Giro di Boa: “Da un Baglietto Open è cominciato tutto”

Francesco Paszkowski a DN: "Penso sempre che la prossima barca sarà la numero uno"

Ep. 15 – Lo yacht designer Francesco Paszkowski a Giro di Boa: “Da un Baglietto Open è cominciato tutto”

Ep. 15 – Lo yacht designer Francesco Paszkowski a Giro di Boa: “Da un Baglietto Open è cominciato tutto”

Francesco Paszkowski a DN: "Penso sempre che la prossima barca sarà la numero uno"

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È lo yacht designer Francesco Paszkowski il protagonista della puntata numero 15 del primo podcast di Daily Nautica “Giro di Boa”. Studio fiorentino, come i designer Luca Dini e Tommaso Spadolini (due dei protagonisti più amati delle nostre scorse puntate), Paszkowsky ha condiviso con i due designer gli esordi della sua carriera nel mondo della nautica.

Se non avesse fatto il designer, Francesco Paszkowski forse nella vita avrebbe fatto l’antiquario. Una passione per il bello appresa in famiglia, da suo padre, grafico pubblicitario. E’ stato lui a trasmettergli l’amore per la grafica e per il disegno e, come racconta, lo ha educato alla bellezza, portandolo ad ammirare le opere d’arte di cui Firenze è colma.

Francesco Paszkowski: “Volevo essere un car designer”

È il disegno la grande passione di Francesco Paszkowski, nella vita lavorativa e non solo. “Faccio bozzetti – spiega a Daily Nautica – di qualsiasi oggetto mi passi per la mente“. Di yacht ne ha progettati davvero molti, ma non sono state le imbarcazioni il primo amore del  famoso designer, bensì le automobili, tanto da sognare, ci confida, di diventare un car designer. La folgorazione a Milano, dove il padre l’aveva portato a vedere una mostra di Giugiaro. Poi è arrivato, quasi inaspettato, l’esordio nel mondo degli yacht.

Mio padre – racconta Paszkowski portò una riedizione della storia di Cristo, un libro scritto dallo scrittore e poeta Giovanni Papini, che era mio bisnonno, a Gianna Spadolini. Scambiò alcune chiacchiere con lei, le fece capire che mi ero iscritto ad architettura. Gianna propose di far vedere i miei lavori a Tommaso (n.d.r. Spadolini) che stava iniziando in quel momento. Vide il  book che avevo realizzato per un esame e mi propose di fare dei rendering. Poi si è inserito Luca (n.d.r. Dini), lì già c’era un altro ragazzo, Luigi Bardelli, e abbiamo creato un gruppo, che, secondo me, è stato un gruppo unico. A quell’epoca non c’erano studi grandi, tranne Zuccon, e noi ci sentivamo protagonisti”. Poi nel 1990 la scelta di spiccare il volo in autonomia.

“Da un Baglietto Open è cominciato tutto”

Quando gli chiediamo di raccontarci la sua prima imbarcazione, Francesco Paszkowski ci racconta di un Baglietto Open di 29,50 metri, una barca che il designer ricorda essere stata una vera sfida nella sfida. Il proprietario, un armatore austriaco estremamente esigente, lo stimolava di continuo. “Mi sfidò – svela – dicendo che avrebbe deciso per un sì, se gli avessi mostrato in tre giorni, dal venerdì al lunedì, almeno 100 bozzetti diversi. Li ho fatti. Mi è andata bene e da lì sono partito”.

“Ogni nuova imbarcazione è la numero uno” 

Sono davvero moltissime le imbarcazioni che lo yacht designer ha realizzato nel corso della sua carriera per i cantieri più importanti, ma Francesco Paszkowski non parla di numeri, non gli interessano. Non le ho contate – ammette – e mai lo farò, perché mi fa sentire invecchiato. Penso sempre che la prossima barca sarà quella nuova e, per me, la numero uno. In ogni cantiere con cui ho collaborato ho sempre avuto delle barche che mi hanno attratto nella fase di disegno e in quella di realizzazione”.

Ascolta l’intervista completa a Francesco Paszkowski nella quindicesima puntata del podcast di Daily Nautica “Giro di Boa”.

Il podcast “Giro di Boa” è realizzato con il supporto di Pantaenius, società leader in Europa nel settore delle assicurazioni per yacht.

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