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Era l’epoca delle radio libere e, come tanti giovani di quegli anni, anche Paddy Roy Bates aveva messo in piedi la sua stazione radiofonica che solcava i mari dell’etere col nome di Radio Essex. Quando il Governo inglese ritenne che la sua radio era un po’ “troppo libera” e gli chiuse le trasmissioni, Paddy Roy si incavolò parecchio e non ci pensò due volte a trasferire la sua stazione all’estero. E per “estero” il nostro Paddy intendeva quella piattaforma militare appena a nord del canale della Manica dove da ragazzo aveva difeso l’Inghilterra dalle incursioni aeree naziste. Una piattaforma abbastanza al largo da essere fuori dalle acque territoriali di Sua Maestà Britannica.   

Poi è tutta una storia d’amore e di libertà. Per fare un regalo di Natale all’amata moglie Joan, infatti, Paddy la proclamò Regina del Regno del mare “Sealand“. Un Regno che aveva come capitale quella piattaforma da cui trasmetteva Radio Essex. Creò una bandiera, scrisse una Costituzione e distribuì “regolari” passaporti ai suoi più cari amici che prestarono giuramento di fedeltà al Regno di Sealand. Una storia per molti versi molto simile alla nostra Isola delle Rose che ebbe però una vita breve ed un finale esplosivo nel mare Adriatico, al largo di Rimini. Qui invece il finale è completamente diverso. Sealand continua a sventolare orgogliosamente la sua bandiera in quella piattaforma circondata dal burrascoso mare del Nord. Una storia avventurosa, tra golpe interni, assalti di mercenari svizzeri e cannoneggiamenti della Marina Militare di Sua Maestà Britannica. La dinastia dei principi Bates continua ancora ai nostri giorni a governare Sealand. Principi e pirati. Prima dei mari, poi dell’etere e, con l’ultima generazione, anche di internet.