La stupefacente storia del Grog, la bevanda più amata dai marinai
La bevanda a base di rum è nata nel mar dei Caraibi da un ammiraglio che indossava sempre un vecchio cappotto di Grogram
La stupefacente storia del Grog, la bevanda più amata dai marinai
La bevanda a base di rum è nata nel mar dei Caraibi da un ammiraglio che indossava sempre un vecchio cappotto di Grogram
Più che per i cinquant’anni trascorsi a guerreggiare nel Mar dei Caraibi, con alterne vicende, contro la flotta di Sua Maestà Cattolica di Spagna, l’ammiraglio inglese Edward Vernon è ricordato tra i marinai di tutto il mondo per aver inventato il Grog. La nascita della celebre bevanda alcolica, nella sua versione definitiva, ha anche una data precisa: il 21 agosto del 1740.
Ma per capire come si arrivò all’invenzione di questo famoso cocktail bisogna partire da più lontano. Meglio, bisogna partire da un problema specifico: rendere bevibile l’acqua conservata per lunghi periodi a bordo delle navi dentro dei barili che le davano presto un sapore stagnante e limaccioso. Nei primi del ‘700, l’epoca d’oro dei pirati e dei corsari, nei bastimenti della Royal Navy quest’acqua veniva mescolata alla birra o al vino. Ma anche queste due bevande, se di cattiva qualità e non ben conservate, tendevano a deteriorarsi.
La conquista della Giamaica, indiscussa patria di quel nettare divino chiamato rum, avvenuta nel 1655, fornì ai mercati inglesi ampia disponibilità di questo alcolico. Poco amato dai palati British della ricca borghesia di Sua Maestà, più incline al whisky o al cognac, il rum finì per essere utilizzato dalla marina militare e commerciale, tanto che nei contratti d’imbarco dei marinai figurava, nero su bianco, anche una generosa dose settimanale di rum.
Il problema era che i marinai, questa dose settimanale, non solo non ci provavano nemmeno a diluirla con l’acqua, ma se la trangugiavano tutta insieme, col risultato che la nave finiva per andar di bolina anche quando aveva il vento in poppa! Non di rado, inoltre, a bordo sorgevano problemi di disciplina perché dopo un paio di bottiglie di rum tracannate d’un fiato, non tutti i marinai riuscivano a distinguere il proprio nostromo dall’odiato bucaniere Olonese.
Fu l’ammiraglio Edward Vernon a distribuire la razione d’ordinanza di rum ai suoi uomini già mescolata all’acqua dei barili, aggiungendoci per di più dello zucchero e del succo di limone e o di lime, ricchi di vitamina C ed utili per prevenire l’insorgere dello scorbuto. Vernon era soprannominato dai suoi uomini “Old Grog” perché indossava sempre un vecchio mantello di Grogram, una stoffa grezza a base mista di lana e di seta. Da cui deriva il nome della bevanda.
Da allora ai marinai della Royal Navy per due volte al giorno, la prima durante il pranzo e la seconda alla fine del turno giornaliero di lavoro, veniva servita la loro razione di Grog, consistente in una mezza pinta di rum (all’incirca mezzo litro) mescolata con un quarto di gallone d’acqua (un po’ più di un litro) con una spruzzata di limone.
L’usanza di distribuire il Grog all’equipaggio, approdò anche nella marina degli Stati Uniti dove si trasformò subito in un vero e proprio rituale chiamato Up Spirits, che potremmo azzardarci a tradurre come “Su il morale”. Ogni giorno, alle 11 di mattina, il nostromo saliva sul ponte principale della nave e chiamava a raccolta l’equipaggio per distribuire le razioni di Grog tra l’euforia generale.
La cosa più incredibile è che questa usanza è stata mantenuta sino al 1970! L’ultima distribuzione di Grog avvenne il 31 luglio del 1970. Una data infausta per i marinai che ancora oggi viene celebrata come un giorno di lutto: il Black Tot Day. Il giorno tutto nero.
Oggi, per fortuna, non serve più arruolarsi in marina per bere un buon Grog. La bevanda è servita nei bar di tutto il mondo. La ricetta più comune contempla 63 ml di rum scuro mescolato con 30 grammi di zucchero di canna, versata in 125 ml di acqua calda con una spruzzata di succo di lime. Alcuni ci aggiungono anche delle foglie di menta per dare colore.
L’avventuriero, imprenditore, eroe di guerra e mille altre cose ancora, Donn Beach – quello che sosteneva che tra lavorare e giocare non ci deve essere nessuna differenza sennò hai sbagliato tutto nella vita – ha messo a punto nei ruggenti anni 30’ una sua particolare ricetta di Grog che contribuì al successo dei suoi locali e a donargli fama imperitura anche come barman.
Il Navy Grog, come lo ha chiamato, si compone di tre tipi di rum, chiaro, scuro giamaicano e Demerara, al quale si aggiunge succo di pompelmo rosa e di lime, più una cucchiaiata di miele d’acacia. Il tutto depositato su un letto di ghiaccio tritato fine. L’acqua calda, diceva Donn Beach, la teniamo da parte per sciacquarci le mani dopo. Oggi, il Navy Grog spopola in tutti i Caraibi. Io l’ho assaggiato proprio da quelle parti accompagnandolo con un Cohiba e ho capito cosa intendeva dire Donn Beach quando affermava “Non riesci ad arrivare al paradiso? Stai tranquillo che te lo porto io!”
Per ultimo, in rete potete recuperare anche delle ricetta per confezionarvi un cosiddetto “Grog analcolico” ma l’ammiraglio Edward “Old Grog” Vernon, Donn Beach e tutti i pirati dei Caraibi non me la farebbero passar liscia se ci spendessi anche una sola riga.
Argomenti: Daily Nautica