Murena e scorfano: l’abito non fa il monaco!
Leggendaria elettricità, proverbiale bruttezza: l’apparenza inganna. Murene e scorfani sono animali tutti da scoprire
Murena e scorfano: l’abito non fa il monaco!
Leggendaria elettricità, proverbiale bruttezza: l’apparenza inganna. Murene e scorfani sono animali tutti da scoprire
MURENA: UNA “BOCCATA D’ARIA”
Salve a tutti! Il mio nome è Muraena Helena, sono la murena comune e vivo nei fondali rocciosi del Mar Mediterraneo, nascosta tra fessure e anfratti in prossimità della costa. Appartengo alla famiglia degli anguilliformi: il mio corpo è allungato, liscio e privo di scaglie, rivestito solamente da uno strato di muco che mi protegge e aumenta la mia idronamicità.
Storie, leggende, cinematografia mi hanno ingiustamente conferito l’immagine di un essere temibile, pericoloso e aggressivo, ma non è affatto così! Il mio aspetto e il mio atteggiamento possono trarre in inganno, tuttavia si tratta di pura apparenza e di scarsa conoscenza.
Innanzitutto precisiamo un’informazione importante: tengo la bocca aperta per respirare! Non possiedo opercoli branchiali che facciano defluire l’acqua attraverso le branchie, perciò devo aprire e chiudere la bocca per ottenere ossigeno. Il mio aspetto minaccioso è quindi legato ad una funzione vitale.
Altro falso mito da sfatare è la mia presunta elettricità: io non dò la scossa! Certamente il mio aspetto non è rassicurante: possiedo infatti denti aguzzi e ricurvi e il mio morso è doloroso perché mollo la presa con lacerazione. La ferita aperta che ne consegue mette in contatto il sangue della vittima con la tossina che produco.
Sono un pesce sedentario, riservato e notturno, trascorro le giornate nascosta nella mia tana ed esco con il buio per cacciare polpi, pesci e crostacei. Anche se ho una pessima vista, la predazione durante la notte è garantita con successo dal mio olfatto molto sviluppato. Possiedo narici tubiformi che possono essere estroflesse dal muso per conferire maggiori stimoli olfattivi.
Una caratteristica che mi contraddistingue è un paio di mascelle aggiuntive (mascelle faringee) che rimangono a riposo fino al momento in cui, proiettandole nella cavità orale, afferro una preda per avvinghiarla e trascinarla nella gola.
Sono solitaria ma all’occasione posso condividere la tana con un’altra murena. Spesso stringo un’alleanza con il gamberetto pulitore. Io gli garantisco cibo e protezione dentro la bocca e lui in cambio pulisce i miei denti dai residui di cibo e dai parassiti. Per riprodurmi scelgo i mesi caldi, rilasciando nell’acqua larve che si nutrono di plancton fino alla maturazione.
SCORFANO: DURO A MORIRE!
Heilà, io sono lo scorfano. Vengo considerato tra i pesci più brutti del mare, povero me! La natura mi ha conferito un aspetto tutt’altro che gradevole e lo stesso vale per il nome, dal greco scorpios, scorpione, ma mi ha donato anche un efficientissimo sistema cardiocircolatorio che mi rende uno degli animali più forti e resistenti. Utilizzo il poco sangue che mi è rimasto in corpo per lottare contro la morte anche dopo essere stato eviscerato.
Quattro diverse specie popolano il Mediterraneo, stazionando tra gli anfratti, le rocce, il coralligeno, ma anche tra la sabbia. La più grande di tutte è lo scorfano rosso (Scorpanea scrofa).
Posso raggiungere i 40 centimetri di lunghezza, ho un corpo robusto, testa massiccia, bocca grande, occhi ben sviluppati e sono ricoperto di appendici cutanee su fianchi, mandibola e capo. La mia pinna dorsale è munita di raggi lunghi e appuntiti collegati a sacche velenifere contenenti una cardiotossina termolabile (viene disattivata con il calore) che provoca notevoli disturbi e dolori.
Ma il potente veleno che inietto è un meccanismo di difesa, non di attacco, perché in realtà sono un pesce riservato e sedentario, rimango pacificamente nascosto nel mio habitat sfruttando la mia arma migliore, il mimetismo. Sono infatti in grado di replicare il fondale in cui vivo sfruttando la mia livrea mimetica e, rimanendo immobile per tutto il giorno, riesco a rendermi invisibile per ingannare i predatori e per catturare le prede utilizzando l’effetto sorpresa.
Preferisco cacciare di notte e sono un predatore d’attesa: quando passa una preda, con uno scatto improvviso e fulmineo, la risucchio nella mia ampia bocca utilizzandola come un imbuto. Non sono un abile nuotatore, anche se all’occorrenza mi sposto per procurarmi il pasto. Mi riproduco rilasciando uova galleggianti in masse gelatinose che vengono trasportate dall’acqua fino alla schiusa.
LA VOCE DEL SILENZIO
A nome di tutte le murene e gli scorfani chiediamo all’uomo di affacciarsi nella nostra casa con la cura e l’attenzione degna di un ospite educato. Siamo animali territoriali e solitari, viviamo in riservatezza nascosti negli anfratti che ci offrono protezione. Non attacchiamo per aggressività ma solamente come reazione difensiva.
Non invadere il nostro territorio e rispetta i nostri spazi perché non siamo pericolosi ma, se ci sentiamo minacciati, reagiamo con gli strumenti che la natura ci ha messo a disposizione. Se ci osservate con discrezione e a distanza, vi daremo dimostrazione di essere creature innocue.
Argomenti: Daily Nautica