Ugo Salerno: “Amo il mare e le sue sfide. Spesso sono simili a quelle che ritrovo nell’ambito lavorativo”
Ugo Salerno è il presidente di Rina Spa. La sua vita è da sempre legata al mare. Sin da bambino ha avuto negli occhi il Golfo di Napoli, fino all’arrivo a Genova e alla partecipazione a tante storie di successo
Ugo Salerno: “Amo il mare e le sue sfide. Spesso sono simili a quelle che ritrovo nell’ambito lavorativo”
Ugo Salerno è il presidente di Rina Spa. La sua vita è da sempre legata al mare. Sin da bambino ha avuto negli occhi il Golfo di Napoli, fino all’arrivo a Genova e alla partecipazione a tante storie di successo
Ugo Salerno è nato a Napoli il 21 novembre 1953 e dal 2012 è il presidente di RINA Spa. Già nel 2002 era stato nominato amministratore delegato di RINA, nato nel 1861 come ente di certificazione navale e oggi la principale società di certificazione e consulenza ingegneristica in Italia.
Dopo la laurea con lode in Ingegneria Navale e Meccanica all’Università di Napoli, Ugo Salerno si è trasferito a Italcantieri Spa, cantiere di Genova Sestri. Dopo circa tre anni ha assunto il ruolo di ispettore tecnico alla Fermar di Ravenna, compagnia armatoriale specializzata nel trasporto di rinfuse secche, per poi diventarne direttore tecnico.
Nel 1988 è ritornato a Genova come direttore esercizio flotta di Bulkitalia, società del Gruppo Coeclerici. Nell’arco dei 14 anni trascorsi in Coeclerici, ha occupato diverse posizioni, fino a diventare nel 1996 amministratore delegato di Coeclerici Shipping, Coeclerici Logistics e vice presidente di Coeclerici Trading.
Contemporaneamente è stato eletto consigliere dello Standard P&I Club. Dal luglio 2003 a giugno 2004, è stato presidente dell’Associazione Internazionale delle Società di Classificazione (IACS). Dal 2008 è consigliere di amministrazione di ITIC P&I Club (International Trasport Intermediaries Club Limited). Dal 2009 a marzo 2014 ha ricoperto l’incarico di consigliere indipendente di VSL.
È stato consigliere di amministrazione della Fondazione Ansaldo e dal 2013 dell’ente ospedaliero “Ospedali Galliera” di Genova. Dalla stessa data e fino al 2017 fa parte del Consiglio esecutivo di Confindustria Genova, con delega alle Infrastrutture.
Dal maggio 2013 è membro di IFIA (International Federation of Inspection Agencies), oggi TIC Council. Nel giugno 2013 è stato nominato Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana. Dal giugno 2014 al marzo 2015 è stato membro del consiglio direttivo di Ucina-Gruppo Imprese di Servizi per il Diporto. Dal maggio 2015 è anche componente generale e confederale di Confindustria.
Dal 2016 al 2019 è membro del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio della Spezia SpA. Dal maggio 2018 è presidente di Promostudi La Spezia-Fondazione di Partecipazione per la Promozione degli Studi Universitari alla Spezia. Dall’ ottobre 2019 è presidente del Gruppo Ligure dei Cavalieri del Lavoro.
Presidente Salerno, perché ha scelto il corso di Ingegneria Navale? Quali erano le sue ambizioni da giovane diplomato?
In realtà, per quanto possa sembrare strano, non ero un giovane convinto fin da subito di quello che voleva fare, con il pallino della progettazione navale o con una strada sicura in mente da percorrere.
La scelta del corso di laurea in Ingegneria Navale è forse legata a ricordi personali che partono da lontano: i giri in cantiere che facevo il sabato quando accompagnavo mio padre, anche lui ingegnere navale. Poi la voglia di essere parte di quel mondo internazionale, di pensare in termini globali. Un’industria come quella navale poteva perfettamente raccogliere e concretizzare queste inclinazioni. Mi è stato così naturale scegliere la Facoltà di Ingegneria Navale della mia città, Napoli.
Com’è avvenuto il suo incontro con il mare e con la nautica?
Direi che l’incontro con il mare è avvenuto con la mia nascita: ho sempre avuto il Golfo di Napoli e lo splendido Mar Tirreno davanti agli occhi. Ho trascorso le mie vacanze estive a Ischia sino alla maggiore età.
Poi da bambino osservavo le navi in costruzione, quell’industria che mi faceva sognare e riflettere sulle opportunità che poteva rappresentare. E così il mio percorso ha cominciato a farsi più chiaro, fino alle le esperienze lavorative in Italcantieri, Ferruzzi, Coeclerici e l’approdo al RINA. E’ stato un percorso lungo, che dura ancora, ma sicuramente la presenza del mare è una costante da sempre.
In buona parte del suo curriculum, compaiono importanti ruoli dirigenziali in aziende legate alla cantieristica, allo shipping o comunque al mare e, sotto la sua gestione, RINA ha acquisito numerose società. Ma lei si sente più un uomo di mare o un uomo di affari?
Mi sento un uomo determinato, con tanta passione per il risultato e il desiderio di raggiungerlo senza perdermi troppo lungo la strada: questi sono stati gli ingredienti che mi hanno condotto alle scelte che ho intrapreso e che mi fanno sentire sia un uomo di mare sia un uomo di affari. Ripensandoci, ho vissuto anche cambiamenti e passaggi un po’ azzardati, ma il coraggio e l’entusiasmo e, ovviamente, una buona dose di fortuna, mi hanno sempre accompagnato.
Avere avuto ruoli dirigenziali, e ora guidare il RINA, mi permette di lavorare sugli aspetti strategici e gestionali di un’azienda, di un progetto e del suo capitale umano. Mi appassiona coordinare le risorse nel raggiungimento di obiettivi precisi, creare un ambiente di lavoro in cui la serenità e il rispetto rappresentino i valori di riferimento e motivazione.
E ancora oggi questi sono gli stimoli che animano il mio impegno lavorativo. E’ davvero una sfida splendida. Questo è il mio lavoro e mi piace tantissimo. Così come mi piace tantissimo il mare e le sfide che propone. Tante volte sono simili a quelle che ritrovo nell’ambito lavorativo.
Il suo percorso professionale l’ha portata trascorrere la maggior parte della sua vita a Genova. Qual è oggi il suo rapporto con questa città?
Direi un rapporto simbiotico, di grande rispetto e stima reciproca, collaborazione e crescita. RINA ha davvero a cuore questa città. Genova nella sua storia ha vissuto tanti momenti di prosperità: nell’800 era la prima realtà industriale italiana, nel 1200 ha costruito il faro più alto al mondo, la Lanterna e il Ponte Morandi, quando fu costruito, era considerato il più innovativo d’Italia.
Oggi Genova deve riuscire a riscoprire il suo orgoglio e con esso attrarre iniziative prestigiose e sfidanti. RINA è sempre a disposizione, a fianco dell’amministrazione, per crescere con la città e contribuire al suo miglioramento e al suo successo.
Non posso non citare con orgoglio la realizzazione del progetto del Ponte Genova San Giorgio: sono fiero di poter dire che il RINA sia stato una regia sapiente. La sua apertura è stato un evento di grande valore per il RINA e per tutti i partner che hanno collaborato, ma credo che la sua importanza sia evidente soprattutto per la città e per le persone. E’ fondamentale infatti, ora più che mai, assistere a storie di successo e ripartenza come questa.
Qual è il suo rapporto con il mare nel tempo libero?
Io adoro il mare. Appena ho un momento libero, scappo immediatamente con la famiglia sulla nostra barca a vela. È il mio modo per ricaricarmi e rilassarmi.
Una volta ho letto una frase sul mare che penso racchiuda bene il mio pensiero: “Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti tiene per sempre nella sua rete di meraviglia”. E’ di Jacques Cousteau, che di mare un poco ne sapeva. Mi ci ritrovo perfettamente: mi sento in quella rete di meraviglia che solo il mare può tessere. E mi piace starci.
Giuseppe Orrù
Foto di Claudio Colombo
NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.
Argomenti: Daily Nautica