“Ponyo sulla scogliera”: la favola marina di Hayao Miyazaki
Il decimo film del regista giapponese racconta l’amicizia tra una pesciolina e un bambino
“Ponyo sulla scogliera”: la favola marina di Hayao Miyazaki
Il decimo film del regista giapponese racconta l’amicizia tra una pesciolina e un bambino
Ci sono molti film in cui il mare non si limita a fare da sfondo alle storie narrate e, da semplice ambientazione, si trasforma in protagonista, incarnando la condizione e le emozioni dei personaggi. Tra questi c’è sicuramente “Ponyo sulla scogliera“, lungometraggio del 2008 scritto e diretto dal maestro dell’animazione Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli, fondato dallo stesso Miyazaki insieme al collega Isao Takahata, scomparso nel 2018.
Presentata in concorso alla 65a Mostra del Cinema di Venezia, la pellicola ottiene da subito un ottimo riscontro di pubblico e di critica, mostrando ancora una volta il talento del regista nipponico e la trasversalità delle produzioni ghibliane. Ispirato al racconto “Ilya Ilya En” della scrittrice Rieko Nakagawa, “Ponyo sulla scogliera” si rivolge ai più piccoli ma è in grado di parlare anche agli adulti attraverso un linguaggio al contempo semplice e raffinato, volto a costruire una favola moderna che mette al centro l’amore per la natura.
L’amicizia tra Ponyo e Sosuke
Il film racconta la storia di Brunilde, una pesciolina dal volto umano dotata di poteri magici, che rimane incastrata in un barattolo di vetro e viene trovata da Sosuke, un bimbo di cinque anni arguto e vivace. Nel liberarla il bambino si taglia, così, per ringraziarlo, Brunilde gli lecca il sangue dalla ferita, guarendola all’istante. Sosuke si affeziona immediatamente alla creaturina, tanto da decidere di tenerla con sé e di ribattezzarla Ponyo (che significa “soffice”). Inizia così l’amicizia tra Ponyo e Sosuke, che però viene ostacolata da Fujimoto, stregone del mare e padre della pesciolina, che riporta la figlia negli abissi.
Grazie al sangue di Sosuke, Ponyo sviluppa però fattezze umane, diventando una bambina a tutti gli effetti e, con l’aiuto delle sorelle, riesce a scappare per tornare dall’amico. Nel frattempo uno tsunami si abbatte sulla terraferma, mettendo a repentaglio la vita del padre di Sosuke, capitano di una nave mercantile, e degli abitanti della cittadina costiera. Riusciranno i nostri amici a ricongiungersi e la serenità a trionfare nel villaggio?
La forza e la purezza del mare
“Ponyo sulla scogliera” è una favola marina genuina e delicata che rende accessibili anche ai più piccini i tratti tipici della cinematografia di Miyazaki, come l’ambientalismo, il rapporto tra gli uomini e la natura e l’importanza di personaggi femminili complessi come Risa, la madre di Sosuke, e Gran Mammare, mamma di Ponyo e personificazione del mare. E il mare è sicuramente l’elemento chiave del film, che qui diventa metafora della purezza dell’infanzia e dell’amicizia tra bambini ma anche della forza dirompente della natura.
Il maestro giapponese crea un mondo sottomarino incantato che mostra, senza reticenze, la bellezza e la furia delle acque. Menzione speciale per i colori vividi dell’acqua, che trasmettono tutta la potenza del mare, rendendo il film un’esperienza visiva immersiva ed emozionante, come ogni opera dello Studio Ghibli. Un’esperienza decisamente consigliata a tutti.
Fonte foto: Wikipedia Italia (it.wikipedia.org)
Francesca Lasi
Argomenti: Daily Nautica, mare