Dalla California l’aliscafo portacontainer a idrogeno che vuol sostituire l’aereo
La startup californiana Boundary Layer Technologies prevede di velocizzare la catena di approvvigionamento globale con aliscafo da carico veloci alimentati a idrogeno
La startup californiana Boundary Layer Technologies prevede di velocizzare la catena di approvvigionamento globale con aliscafo da carico veloci alimentati a idrogeno
Un aliscafo portacontainer a idrogeno per il trasporto veloce, con un’autonomia fino a 1.500 miglia. La startup californiana Boundary Layer Technologies ha presentato il progetto ingegneristico per la sua nave portacontainer a emissioni zero “Argo”.
Si tratta di unità con cui la società prevede di stabilire un servizio di spedizione a emissioni zero, in grado di sostituire il trasporto aereo lungo le principali rotte commerciali.
La nave Argo ha una capacità di carico utile lordo di 200 tonnellate, un’autonomia fino a 1.500 miglia e una velocità di crociera di 40 nodi, che è il doppio di quella delle navi portacontainer convenzionali, grazie all’utilizzo di foil.
Quest’ultimo dato consentirebbe tempi di transito da porto a porto da 15 a 24 ore più lenti rispetto al trasporto aereo, ma alla metà del costo, secondo le stime della startup. Argo è alimentato a idrogeno verde e celle a combustibile, che viene immagazzinato come liquido all’interno dei suoi due scafi.
I vantaggi in termini di velocità e prezzo sono resi possibili dalla tecnologia proprietaria dell’azienda, che è la chiave per consentire ad Argo di viaggiare a 40 nodi, utilizzando una parte del carburante di cui una nave convenzionale avrebbe bisogno quando viaggia alla stessa alta velocità. I primi test su larga scala sono previsti entro la fine del 2023.
Con una lunghezza di 110 piedi e una capacità di 20 TEU, Argo è ovviamente molto più piccolo rispetto alle navi portacontainer convenzionali. La nave più grande è l’OOCL Hong Kong, che misura 1.300 piedi e trasporta oltre 20 mila container.
“Le dimensioni ridotte – spiega Ed Kearney, Ceo e fondatore di Boundary Layer Technologies – e la capacità di carico utile di Argo, paragonabili ad un aereo cargo B747-400F, riducono il tempo di permanenza in porto a sole due ore invece di tre giorni e offrono la flessibilità di attraccare praticamente ovunque. Ciò consente ad Argo di bypassare i porti fortemente congestionati, competendo al contempo con i tempi di transito del trasporto aereo di merci“.
La soluzione di Boundary Layer Technologies è stata ben accolta dal mercato. “Da quello che i clienti ci stanno dicendo – sottolinea Per Karsten Stolle, consulente strategico di Boundary Layer Technologies ed ex direttore commerciale del gigante della logistica Dhl – una soluzione di trasporto a emissioni zero, che può anche ridurre la spesa aerea, sarebbe un punto di svolta per aiutarli a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni affrontando al contempo l’aumento dei costi dovuti alle interruzioni della catena di approvvigionamento“.
La società californiana ha in programma in futuro di lanciare una nave più grande, su un servizio attraverso l’Oceano Pacifico, per il quale ha una lettera di intenti da 180 milioni di dollari dallo spedizioniere digitale Flexport.
Video e foto: Boundary Layer Technologies
Argomenti: Daily Nautica