L’ad di Fincantieri Bono: “Serve il ribaltamento a mare per dare un futuro allo stabilimento di Genova”. Toti: “I tempi sono maturi”
La cerimonia di consegna di Scarlet Lady, la nave da crociera di Virgin, è stata l'occasione per ribadire la necessità di un'opera infrastrutturale fondamentale per lo stabilimento di Sestri Ponente
La cerimonia di consegna di Scarlet Lady, la nave da crociera di Virgin, è stata l'occasione per ribadire la necessità di un'opera infrastrutturale fondamentale per lo stabilimento di Sestri Ponente
Il clima di festa e di entusiasmo della cerimonia di consegna di Scarlet Lady, la prima nave da crociera di Virgin Voyages, ben si addice alle parole utilizzate dall’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, che ha parlato di un “miracolo”.
Non solo per il prodotto di assoluta eccellenza realizzato nello stabilimento di Genova Sestri Ponente ma soprattutto perché si tratta di una nave lunga 278 metri, costruita in un sito produttivo che lavora solitamente su dimensioni decisamente minori. Questa, infatti, è stata anche l’occasione per chiedere a gran voce l’avvio dei lavori per il ribaltamento a mare dello stabilimento.
“Non lasciateci soli – ha detto Giuseppe Bono alle istituzioni – vogliamo essere messi nelle condizioni di fare di più, non di meno. Fare di meno è facile: iniziamo a dire di no alle richieste di commesse che ci arrivano e tra due o tre anni chiudiamo il cantiere. Noi non vogliamo questo“.
La risposta del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stata chiara. “I tempi ormai sono maturi per farlo – ha sottolineato Toti – e sarebbe un peccato mortale della politica se non cogliessimo questo momento. Ci sono le condizioni e la struttura del commissario Bucci ha dimostrato che in questo Paese si possono fare cose che si pensava non si potessero fare. Noi dobbiamo utilizzare lo stesso approccio“. Ecco cosa hanno detto Giuseppe Bono e Giovanni Toti.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Fincantieri, Liguria, mare
Se non s’investe nel core business tutte le attività, anche quelle minime, son destinate alla chiusura; il cantiere di Sestri e la cantieristica ligure in generale s’è guadagnata il diritto di continuare a rappresentare il saper fare italico in tutto il mondo.
Agostino Giorgi