01 December 2025

L’ultimo trabaccolo torna in mare

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Il "Nuovo Trionfo", che nella prossima primavera compirà un secolo di vita, è stato sottoposto ad una serie di importanti lavori strutturali

L’ultimo trabaccolo torna in mare

Il "Nuovo Trionfo", che nella prossima primavera compirà un secolo di vita, è stato sottoposto ad una serie di importanti lavori strutturali

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Il 20 novembre, dopo due anni di lavori, il trabaccolo "Nuovo Trionfo" è stato varato dal cantiere Casaril di Cannaregio e il giorno seguente è ritornato al suo prestigioso ormeggio della Punta della Dogana di Venezia, di fronte a Piazza San Marco. Il veliero, che nella prossima primavera compirà un secolo di vita, è stato sottoposto ad una serie di importanti lavori strutturali, che hanno compreso la ricostruzione di gran parte delle cinte, dell’impavesata e il rifacimento di diverse sistemazioni sottocoperta. Oltre alle maestranze del cantiere, ai lavori hanno contribuito dei giovani provenienti dalla scuola di carpenteria marittima Skol Ar Mor della Bretagna e dall’associazione Traditional Venetian Boats.

L’unità vanta un notevole valore storico perché è l’ultimo trabaccolo navigante del versante italiano dell’Adriatico. Lo scafo, che è lungo 18 metri al ponte e ha una stazza di 35 tonnellate, presenta forme piuttosto piene, che garantiscono una buona abitabilità sottocoperta. Massimo Gin, presidente dell’associazione "Compagnia della Marineria Tradizionale-Amici del Nuovo Trionfo", che dal 2008 arma il trabaccolo, ha ricordato che i lavori "non erano procrastinabili perché lo scafo rischiava ormai di danneggiarsi in modo irreparabile. Così negli ultimi anni - ha aggiunto - siamo stati costretti ad effettuare solo brevi navigazioni in Laguna. Ora che, dal punto di vista strutturale, lo scafo del trabaccolo ha ritrovato la sua solidità, abbiamo l’obiettivo di tornare a percorrere le antiche rotte dei trabaccoli, che un tempo collegavano in una fitta rete le due sponde dell’Adriatico".

La flotta di questi velieri, che agli inizi del Novecento era rappresentata da un migliaio di unità, trasportava ogni tipo di mercanzia tra i porti grandi e piccoli dell’Adriatico: dal legname da costruzione alla pietra d’Istria, di cui è fatta Venezia, dagli animali alle tegole per i tetti. Oggi le pagine del romanzo "Olga Oliana" di Ezio Camuncoli ci possono aiutare a ritrovare l’atmosfera di queste navigazioni e a comprendere quanto fosse dura la vita di quegli equipaggi. A bordo del Nuovo Trionfo non è difficile scoprire le testimonianze delle antiche origini di questi velieri: dai due grandi occhi apotropaici che ornano i masconi, al pelliccione posto in testa alla ruota di prua, che vuole ricordare una tradizione che risale all’epoca pagana, quando al momento del varo veniva sacrificato un agnello per garantirsi la protezione degli dèi. La decorazione del veliero è poi impreziosita da due ghirlande, intagliate e dipinte: quella di prua presenta un motivo floreale, mentre a poppa si nota una testa di Ulisse che viene preso per i capelli dalle sirene.

La storia del "Nuovo Trionfo" iniziò nel 1926, quando fu varato a Cattolica nel cantiere di F. Ubalducci per essere utilizzato nel cabotaggio dell’Adriatico. Col venir meno di queste attività, passate a mercantili più moderni, venne destinato al dragaggio dei porti di Trieste e Monfalcone, trasportando sabbia e ghiaia. Nel 1970, quando ormai l’imbarcazione si trovava in stato di abbandono e aveva le stive piene di sabbia, venne acquistata dall’ingegnere Hugo Hermann, uomo di notevole cultura e di grande passione per il mare, che lo restaurò, trasformando l’ampia stiva in cabina. In tale occasione, per semplificare la manovra delle vele, l’originale attrezzatura al terzo fu convertita in aurica.

Per diversi decenni Hermann utilizzò il trabaccolo, che aveva la sua base a Grado, in modo intensivo, svolgendo anche attività di formazione marinaresca. Sul veliero si imbarcarono quindi molti giovani che si fecero le ossa, imparando l’arte della navigazione su uno scafo storico. Nel 2008, infine, il trabaccolo venne acquistato dalla Compagnia della Marineria Tradizionale di Venezia. Per il "Nuovo Trionfo" ora la prossima scadenza è rappresentata dal 27 maggio 2026, quando l’unità compirà un secolo di vita. Per tale occasione è in programma un nuovo armo velico (alberi, vele e manovre), per poter tornare a navigare a vela in sicurezza.

Giovanni Panella