Per lo sviluppo del porto di Genova oltre un miliardo di euro di investimenti
Toti: "Lo scalo cambia faccia". Rixi: "E’ il più grande investimento in capoluogo ligure da Colombiane". Il piano sarà completato entro 3 anni. Si potrà arrivare alla movimentazione di oltre 4 milioni di teu
Toti: "Lo scalo cambia faccia". Rixi: "E’ il più grande investimento in capoluogo ligure da Colombiane". Il piano sarà completato entro 3 anni. Si potrà arrivare alla movimentazione di oltre 4 milioni di teu
Il porto di Genova cresce ancora. Lo farà grazie a un piano di investimenti che supera il miliardo di euro. E’ stato presentato nella Sala Trasparenza della Regione Liguria il programma straordinario per il rilancio e lo sviluppo del porto dopo il crollo di Ponte Morandi, che prevede investimenti per oltre 1 miliardo di euro, di cui 449 milioni già finanziati.
Si tratta di opere in gran parte già annunciate, ma che ora hanno ricevuto un’ulteriore spinta verso la loro realizzazione. Tra gli interventi principali, ci sono il ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, che consentirà al polo industriale genovese di accogliere navi più grandi, migliorando quindi la propria competitività. In agenda c’è anche la realizzazione della nuova diga foranea, di cui è già partito l’iter per appaltare la progettazione, e della nuova torre dei piloti.
Il piano di investimenti terrà conto anche dell’integrazione porto-città. In questa prospettiva rientra la riqualificazione dell’Hennebique, uno degli edifici più pregiati del capoluogo ligure, così come pure l’ampliamento dell’aeroporto.
Il programma straordinario ha un costo complessivo di 1.061 milioni di euro, finanziato per 449,3 milioni di euro, di cui 202,3 milioni con la «manovra Genova»; 160,5 milioni con fondi a bilancio dell’AdSP; 72,3 milioni da altri soggetti pubblici e 14,2 milioni di euro da capitali privati.
Il fabbisogno è pari a 612 milioni di euro, di cui 215 milioni di euro relativi al ribaltamento a mare di Fincantieri; 300 milioni di euro alla prima fase della diga foranea; 90 milioni di euro alla quota di Hennebique a carico dei privati e 7 milioni di euro quale cofinanziamento per l’intervento di adeguamento del Parco Fuori Muro.
“E’ un progetto ambizioso -ha commentato il vice ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi-, il più grande investimento a Genova dalle Colombiane del 1992“.
“Questo programma di sviluppo -ha spiegato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini– verrà realizzato a cura dell’Autorità portuale, finanziato con ricorse del Decreto Genova ed, esclusa la nuova diga, dovrà essere completato entro tre anni, grazie anche alle deroghe che il commissario sta utilizzando per la ricostruzione di Ponte Morandi“.
Conferma il sindaco e commissario Bucci: “E’ un’altra prova tangibile -ha aggiunto il sindaco di Genova, Marco Bucci– di come, quando le amministrazioni lavorano assieme, si possono raggiungere grandi risultati. Abbiamo un programma da oltre 1 miliardo e noi ci impegneremo per portarlo avanti“.
“Stiamo parlando di investimenti e di un piano di lavoro -ha concluso il governatore della Liguria, Giovanni Toti– che cambierà faccia al porto di Genova“.
Il presidente Signorini ha parlato anche di accessibilità e, inevitabilmente, di competitività dello scalo genovese. “Genova è uno scalo molto importante -ha detto Signorini- nella realtà non solo nazionale e questo ruolo gli viene riconosciuto anche dall’Unione Europea. Con gli interventi contenuti nel programma straordinario, con la nuova diga foranea per la parte a mare e con gli investimenti sull’ultimo miglio ferroviario e stradale per la parte a terra, cambierà completamente superando i problemi di accessibilità e rilanciando la sua competitività. Si può prevedere di arrivare nell’arco dei prossimi anni alla movimentazione di oltre 4 milioni di teu che potranno diventare 6 con il completamento di Terzo valico e Gronda“.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, Fincantieri, Genova
Finalmente, dopo 70 anni di immobilismo, Genova rialza la testa!
Ci voleva il crollo del ponte Morandi per capire che NON c’ erano collegamenti tra est e ovest della città? In pochi mesi sono state aperte vie di comunicazione che sarà nno preziose anche in futuro! E la nostra era l’ unica città dove per andare da una parte all’ altra bisognava fare un tratto di autostrada a pedaggio!!!!
Ma speriamo che ora i soliti balordi non blocchino la gronda e non rallentino il terzo valico!
In Egitto raddoppiano il canale…. dunque la via della seta passerà per Genova… bisogna prepararsi, altri che bloccare!